Avevo cinque o sei anni, ricordo che guardavo i primi giornalini da 4 episodi della grande guerra "Super eroica" e mi piacevano tanto gli aerei da caccia tipo spitfire, hurricane, i caccia bimotori mosquito o i bombardieri lancaster (le fortezze volanti) e spesso cercavo di disegnarli copiando dal giornalino in modo da averli più grandi.
Mio padre aveva una grande capacità di lavorare il legno lui sapeva fare tutto, allora guardava il mio disegno e poi guardava il giornalino e poi mi diceva se ho tempo ti faccio un aereo.
Io già sognavo, aspettavo che lui avesse tempo, la sera quando rientrava a casa dal lavoro, perché lui rientrava sempre tardi, al calar del sole, lo attendevo all'uscio nella speranza che mi dicesse qualcosa in merito alla sua promessa, ma il tempo passava e io non vedevo niente.
Lui lavorava la campagna e quando il tempo lo permetteva rimaneva fino a buio.
Una sera lo sentii arrivare e quando entrò in casa vidi che aveva un grosso sacco di juta, tipo quelli che si utilizzavano per metterci il grano, non pensavo al mio aereo, credevo avesse portato della cicoria di campo, lui faceva delle mesticanze favolose, con le varie erbe, che conosceva benissimo, invece guardandomi negli occhi mi disse Ri!! ti ho fatto l'aereo, tirò fuori dal sacco una meraviglia, un lancaster era enorme, bellissimo sembrava vero le ali con i quattro motori, le eliche che giravano fissate con delle viti da legno ai motori, la carlinga, tutto era simile ai disegni, io rimasi a bocca aperta, nemmeno mangiai per la gioia e la voglia di uscire di casa a correre per la via con la meraviglia che mi aveva fatto, andai a casa del mio amico Renato poi da Massimo e poi da Alfredo, ero così contento che non sentivo nemmeno la voce di mia madre che mi chiamava per la cena, la gioia per quel regalo era indescrivibile, ancora oggi quando ci penso rivedo la scena, chiudo gli occhi, vedo mio padre, l'aereo, la corsa sfrenata che feci per la via.