Continuo a guardare fuori dalla vetrina. Due innamorati che si abbracciano sotto la fontana, mi fanno tenerezza, in fondo oggi sono un po' complice della loro felicità..
Lavoro in un grande centro commerciale. Elargisco sorrisi e sogni, dalla mia postazione di battaglia: il bancone di una profumeria. Potrebbe sembrare un lavoro come tanti, e lo è in effetti. Sono una commessa.
Il mio lavoro è abbastanza semplice da fare male. Più difficile da fare bene.
La differenza sta nel renderlo creativo, cerco di far felici le persone. Un sorriso, una parola positiva, possono migliorare la giornata di chi incontro.
Ricordo un discorso di Martin Luther King, diceva che non tutti nasciamo con l'aspirazione e i requisiti per diventare medici, grandi pittori, musicisti o altro, ma qualsiasi cosa facciamo dobbiamo metterci l'anima. Se il nostro mestiere è lo spazzino dobbiamo spazzare come se fossimo Michelangelo che decora la cappella sistina, le strade dopo il nostro passaggio dovrebbero essere spazzate in modo tale da notare la differenza!
Da qui passa gente di ogni tipo. Una marea in movimento, una massa informe presa nell'insieme. Ma se solo ci si sofferma sul singolo ne escono storie cosi variegate, cosi interessanti, cosi belle talvolta.
Stavo sistemando alcuni scatoloni di prodotti appena arrivati, ero concentrata a confrontare vasetti e boccette con la bolla per verificare numero e prezzi quando entrò una coppia, due giovani sposi, mi alzai e andai loro incontro, chiesi se potevo essergli utile ma preferirono dare un'occhiata da soli, cosi li lasciai fare. Lei curiosava tra gli scaffali dei profumi osservando timida colori e forme.
I capelli rossi, la pelle molto chiara, con qualche lentiggine, avrei pensato ad una donna inglese se non fosse per il suo accento chiaramente toscano. Si fermò davanti ad un flacone di vetro dal contenuto verdeacqua, come i suoi occhi, lo prese in mano provandone la fragranza, sorrise, le piaceva, ma visto il prezzo rimise a posto il tester passando oltre. Intanto lui si era avvicinato al bancone, ne approfittai per fargli notare con lo sguardo quello che stava facendo la moglie, speravo che questo bastasse a fargli capire che lei avrebbe voluto quel profumo. Uscirono e si allontanarono, restai un po' delusa, ma non per molto. Poco dopo lo vidi rientrare furtivo, prese il profumo e mi chiese di fargli una confezione regalo!
Felice lo incartai con cura, avevo una bella carta a cuori, chiusi il tutto con un nastro di raso rosso, aggiunsi anche alcuni bocciolini di pot pourri come tocco personale, volevo che facesse effetto, un regalo da ricordare. Appena uscito lo seguii sulla porta, lo osservai avvicinarsi alla donna che evidentemente lo stava cercando nervosamente, aveva il telefono in mano, non potevo udire la conversazione ma lo vidi, pochi metri dietro di lei rispondere al cellulare, non fu difficile immaginare le loro parole: " Amore, ma dove sei finito??" " Sono qui!" "Qui dove?? Sono dieci minuti che ti cerco, adesso sono di fronte alla fontana, tu dove sei?" Rimanendo alle sue spalle le mise davanti al naso la busta di carta con il pacchettino sussurandole all'orecchio: " Sono qui tesoro". Lei rimase immobile per alcuni istanti, lo sguardo fisso sul regalo, gli occhi umidi di commozione.
Tornai al mio lavoro con l'immagine dei due innamorati, abbracciati sotto alla fontana.
Certo, ho fatto poco, avrei potuto semplicemente farmi i fatti miei, probabilmente lui non si sarebbe accorto di niente e non sarebbe tornato indietro, oppure mettere il profumo in un pacchetto qualsiasi; però mi piace pensare di aver dato un tocco, una pennellata di colore alla loro storia quel giorno.
A volte serve poco... un sorriso, un gesto gentile, basta uscire dal guscio della comoda indifferenza per mettere in moto quella nota di armonia in più nel mondo.
E tu? Adesso che ti ho raccontato questa storia, in parte inventata e in parte vera, userai la tua fantasia e i tuoi doni per accendere il sorriso di qualcuno?