racconti » Racconti su sentimenti liberi » il plico
il plico
-“Professore, professò, ho questa busta per Lei!”-
Mi grida il bidello mentre salgo di corsa le scale; vado di fretta, la Preside m’aspetta,
sicuramente infastidita da questo mio ritardo, e più acida del solito; e questo qui mi fa perdere
altro tempo?
Guardo l’orologio, sono TERRIBILMENTE in ritardo, però, forse, nel plico c’è
la risposta dell’Editore, alla mia proposta di pubblicazione del mio romanzo!
Guardo di nuovo l’orologio, sperando che un qualche fenomeno di distorsione temporale, l’abbia
magicamente portato indietro!
E già, poteva mai succedere?
Comunque faccio segno al simpatico Piero, da anni colonna portante di questo Istituto, che ripasserò da lui dopo, sempre che per me ci sia …un dopo!
“Ehm, Preside buongiorno, sono mortificato…ma sa…. il traffico…. e poi c’era l’ennesimo corteo… e…insomma…”
“ La smetta Professore, la smetta! Tanto so benissimo che questa Sua è l’ennesima dichiarazione di mancanza di rispetto per un suo SUPERIORE GERARCHICO!!! Non so cosa mi trattenga da farle rapporto presso il Provveditorato, Lei è sempre più IMPERTINENTE, sempre più al di fuori del contesto pedagogico sociale e amministrativo di questa scuola!
E per di più, adesso s’è anche infilato in un guaio a rischio di denuncia penale!!!!!”
Dopo questa sfuriata, il silenzio più assoluto, due, forse tre lunghissimi minuti di silenzio minaccioso, mentre vorticosamente cercavo di capire cosa diavolo avessi, stavolta, combinato,
da “denuncia penale”? Addirittura?
“ Professore, è venuta da me, la madre di una Sua allieva, la Signora A. B., e mi ha raccontato una
storia, riferitale dalla figlia, L. la signorina ha raccontato alla madre, che Lei, EGREGIO PROFESSORE, ha intrattenuto rapporti di genere extra-scolastico con una Sua alunna, per l’esattezza la signorina F. D., per almeno un intero anno scolastico! Rapporti sul genere dei quali,
a quanto sembra, tutta la scolaresca fa continue illazioni, DI OGNI GENERE!!!!!” ?"“ Le risulta tutto questo? PROFESSOOORE?”
“Oh bè, si certo, mi risulta, ma le chiacchiere di corridoio…”
“La smetta, LA SMETTA! E con calma mi spieghi tutto, TUTTO! Capito? E nonostante la poca
stima che ho di Lei cercheremo insieme di non far esplodere uno scandalo nazionale, ci mancherebbero anche i giornalisti fuori al cancello…. già Dio solo sa, come riusciamo ad andare avanti con questo sistema scolastico, senza fondi, senza controlli, senza sbocchi… Giusto la stampa fra i piedi…Figuriamoci!”
“Signora, dalle Sue parole desumo che Lei ha creduto in pieno alla versione, come dire, più audace? dei miei rapporti con F. D., in realtà, F. è una ragazza particolarmente debole, in questo periodo ancor di più perché, come Lei sa, ha perso il padre in modo abbastanza tragico, è figlia unica, la madre lavora e lei, la ragazza, ha cercato, dovunque potesse, di trovare conforto, aiuto e supporto psicologico, in un momento della vita adolescenziale, che anche senza ulteriori complicazioni, è già di per se molto particolare, molto difficile.”
“Mi creda, Preside, è con la massima disponibilità ed onestà intellettuale che Le dico, SI, in effetti qualche sconvolgimento ormonale l’ho provato, e non mi vergogno a confessarlo, Lei, oltre che Docente, Preside e funzionario dello Stato, è al contempo un essere umano (QUANTO HO DUBITATO DI QUESTO, MENTRE LE PARLAVO) ha avuto le sue emozioni, i suoi turbamenti sentimentali, come tutti noi…e l’amore, SI L’AMORE non sempre ha il discernimento
di un ufficio anagrafico, non sempre si pone il problema di
“leggere le date di nascita “delle sue vittime di turno!”
“Ora Lei sa anche, che nonostante non sia mai corso buon sangue fra di noi, ed anche fra me e gran
parte dei colleghi, resta il fatto, che la mia professionalità ed i miei precedenti didattici, sono
ineccepibili, fermo restando il nostro contrasto interpretativo a riguardo dei programmi di studio.
Pertanto sono pronto a giurarle, qualora Lei lo ritenesse necessario, CHE NON È SUCCESSO
NULLA, nulla di tipo “fisico” per intenderci, nulla che possa compromettere l’onorabilità della ragazza, della scuola e mia, soprattutto! Ho finito!”
Dopo altri minuti di silenzio, rotti solo dal ticchettio dell’orologio da parete (tipo quelli da cucina!)
orgoglio della Preside O. P., la fine di tutta questa orribile udienza,
“Poiché la madre della alunna F. D. ha chiesto il trasferimento della figlia presso una scuola di un’altra città, ed io ho già firmato il Nullaosta ed avviato la relativa pratica agli Uffici Centrali del Ministero, farò in modo che di questo increscioso episodio non se ne parli più; e Lei faccia in modo di non mettersi più in situazioni simili, imbarazzanti per la Scuola ed anche per Lei come persona!”
“E da domani…. SI ATTENGA RIGOROSAMENTE NONCHÈ SCRUPOLOSAMENTE AI PROGRAMMI DI STUDIO DECISI DAL COLLEGIO, e adesso si tolga dai piedi.”
Le scale, scese di corsa, una veloce fermata nel gabbiotto del custode per ritirare il plico a me indirizzato, ringraziare Piero e poi sempre di corsa fino alla fermata del Metrò, e poi sulla fredda panchina di pietra, nell’attesa del treno :
“ Gentile Professor ……….. siamo lieti di comunicarLe che la n/s Antica Casa Editrice ha considerato la Sua opera, originale e scorrevole, piena di valutazioni esistenziali e soprattutto ben composta. Però, attualmente, non è un’opera adatta a nessuna delle n/s collane in corso di pubblicazione, qualora Lei, ritenesse, invece, di voler collaborare in proprio con una quota in Euro pari al 60 % dei costi di stampa e distribuzione, La preghiamo contattare, al numero che segue il n/s Ufficio Ragioneria. Distinti saluti etc ect”
Per la serie, quando una giornata inizia di merda…. continua sempre così!
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0