racconti » Racconti amore » Il timore di un sogno
Il timore di un sogno
L'aria afosa e soffocante del locale mi piomba addosso appena varco la soglia. La musica, le luci, il fumo. La mia testa gira vorticosamente insieme agli sprazzi di luci colorate. Raggiungo il centro della pista schiacciato e trascinato da quella miriade di corpi che si muovono al ritmo della musica incalzante. E poi la vedo. E ho un tuffo al cuore. I capelli dai riflessi ramati le ricoprono con delicatezza le spalle assecondando i movimenti del suo corpo così flessibile e perfetto. Troppe volte l'ho tenuta tra le mie braccia, ma senza toccarla mai per davvero. Ripenso a tutte le volte che abbiamo ballato insieme e a stasera, quando abbiamo vinto la gara. Si gira e mi punta gli occhi addosso. Un nuovo sussulto. Vorrei guardarli più da vicini quegli occhi felini e perdermi nell'oblio del loro sguardo. Ma è un attimo. Mi volta di nuovo le spalle. Il vestito aderente mette in risalto le sue curve morbide. Le lunghe gambe abbronzate che spuntano dalla minigonna si muovono sicure sulla pista. Potrei osservarla per ore. Sì, potrei. Ma ormai non mi basta più; ho bisogno del suo corpo. Mi avvicino a lei fino a sentirne il profumo. E per la prima volta la sfioro non perché devo, ma perché voglio. La prendo per la vita sottile e le sussurro...
..."Vieni con me". Un lungo brivido mi corre lungo la schiena. Riconosco quelle mani appoggiate su di me. Grandi, delicate, rassicuranti. Affiderei loro tutta me stessa. Lascio che mi giri con dolcezza. I nostri nasi quasi si sfiorano. I suoi profondi occhi azzurri sono una calamita per i miei. Non sento più la musica assordante. Sono paralizzata da questo momento, paurosa di spezzare questo equilibrio, questo strano dialogo fatto di sguardi. Si abbassa ancora un po' su di me e mi sfiora l'angolo della bocca con un bacio leggero. Fremo. Lo desidero. Intravedo dalla camicia leggermente sbottonata l'abbronzatura dorata che gli ricopre il corpo scolpito. Ho voglia di lui, delle sue mani che mi esplorano, del suo profumo che mi ubriaca. In un unico fluido gesto intreccia le dita alle mie e lo seguo fuori del locale. La mia mano nella sua si perde. Mi godo la sensazione del pollice liscio che accarezza il mio palmo. Ecco, di nuovo quel tremolio alle gambe. Non m'interessa dove mi sta portando. Cammino dietro di lui sull'erba appena nata, facendomi strada tra le lucciole, circondata...
... dall'aria calda dell'estate. La musica si sente appena. "Aaa aaa... a far l'amore comincia tu". Non posso far a meno di nascondere un piccolo sorriso malizioso. Continuo a camminare, non so alla ricerca di cosa. Il rumore delle onde del mare è vicino e regolare. A ogni passo che faccio mi sembra quasi di vederla, quell'onda impetuosa e il suo smorzarsi sulla riva. Chissà se anche lei ha gli stessi pensieri. Sento le sue dita tra le mie che mi stringono forte, affidate completamente alla mia mano. Non so perché continuo ancora a camminare. Questo posto è perfetto. Mi decido a guardarla negli occhi di nuovo. Non scosta lo sguardo, rimane puntato su di me. In attesa, forse. Sono imbambolato, incapace di riflettere e di staccare gli occhi dalle sue labbra carnose, morbide, desiderabili. Non c'è bisogno di dire niente. I nostri visi si avvicinano da soli, attratti da...
... un'inspiegabile forza fisica. E finalmente le palpebre si abbassano. Le bocche si sfiorano. I respiri si confondono. Il silenzio è rotto solo dallo schiocco dei nostri baci intensi, così aspettati e carichi di desiderio. La sua lingua mi cerca e io me ne riempio la bocca. Di nuovo quel fremito in mezzo alle gambe. La voglia di lui, di stare più vicini, di abbandonarmi completamente al suo abbraccio. Lascio correre le mani; devo conoscere ogni centimetro di questo corpo robusto e muscoloso che sto desiderando come nient'altro. Mi lascio scappare un piccolo gemito. Eccole di nuovo le sue mani. Mi accarezzano la schiena, scivolano sul sedere e mi attirano a sé. Lo sento premermi sul ventre. È duro. Mi vuole. Mi desidera. Mi eccita. Si scosta per un attimo e mi fissa. Sento le labbra bagnate, pulsanti, il viso mi formicola per il contatto con la sua barba ispida. Ho un nuovo brivido quando mi scansa i capelli e...
... affondo il viso tra il collo e la spalla. Aspiro la sua pelle liscia e profumata. Vorrei confondermi nel suo odore. La sento tremare appena, aggrappata alle mie spalle, completamente abbandonata a me. Tanti piccoli brividi mi attraversano appena lei mi mette le braccia intorno al collo e comincia ad accarezzarmi dietro le orecchie con le unghie. Mi abbraccia più intensamente spingendomi ancora verso di lei. Capisco quanto mi vuole. Ha voglia di me quanto io di lei. Così mi faccio coraggio e lascio che la mia mano si avventuri sotto la sua gonna. Accarezzo la coscia liscia e morbida. Lei è immobile; si fida di me e mi lascia fare. Così mi faccio largo con le dita, ansioso di conoscere e assaporare il suo paradiso. Una leggera folata di vento...
... mi scuote dolcemente mentre mi lascio andare. Sento le sue dita toccarmi appena le mutandine umide. Ho un sussulto. Mi accarezza facendo scivolare le dita. Sento la stoffa umida sulla pelle, spinta dalla sua mano grande. Non ce la faccio più; questo guardarsi, sfiorarsi... sta diventando una tortura. Lo voglio. Ho bisogno di averlo. Capisce il mio desiderio e non tentenna più. Ecco allora che tutto il piacere pervade il mio corpo, come un'onda che si propaga alla velocità della luce. È come se mi stessi aprendo, pronta per accoglierlo. Tutto è confuso; i brividi, il desiderio, i baci che si susseguono...
... interminabili. Entro delicatamente dentro di lei e la sento rispondere con un sussulto. La stringo il più possibile a me, adesso che siamo più insieme che mai, adesso che siamo una cosa sola. Sono in uno stato d'incoscienza, completamente strafatto del suo odore di pulito, della sua pelle morbida, dei suoi capelli lisci. Mia. La porto con me in questo turbine di piacere. Mi segue aprendosi a me, permettendomi di conoscerla sempre più in profondità, facendomi assaporare tutto di lei. Non resisto più. Finalmente anch'io esterno il mio piacere, un attimo prima di...
... accasciarci a terra sudati, soddisfatti, sazi l'uno dell'altro. L'erba fresca è un comodissimo tappeto. Mi rannicchio su di lui e mi faccio abbracciare. Rabbrividisco ancora per le sue carezze. Lascio che il suo respiro regolare mi culli e i battiti del suo cuore mi tranquillizzino. Sento la felicità esplodermi dentro. Ma non voglio dirlo a nessuno. Voglio egoisticamente tenerla tutta per me, condividerla solo con lui. Ho aspettato tanto questo momento. Adesso che è accaduto ho quasi timore che sia un sogno.
"È successo veramente?"
"Spero di sì"
"Scusa, è una domanda idiota... è stato talmente bello che ho paura di essermi immaginata tutto"
"Allora penso proprio che ci siamo immaginati la stessa cosa"
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Anonimo il 15/03/2012 07:06
Insomma, noto che è piaciuto a tutti tranne ad una persona che credo proprio faccia degli attacchi personali il suo stile(?) di vita.
Mi pare anche che l'autore( o autrice) sia giovane e questo depone a suo favore in quanto non potrà che migliorare il proprio modo di narrare, già molto buono.
I pregi sono evidenti: originalità, capacità di immedesimazione, correttezza della forma, scorrevolezza della narrazione.
Criticare un testo come questo in un sito dove non si intravedono eccellenze può significare soltanto livore gratuito, o incompetenza o entrambe le cose. saluti.
- Fossimo su face avrei cliccato "Mi piace" ^^
- Grazie mille Matteo per il commento e il sostegno... non scusarti per la lunghezza, come avrai capito, ti leggo molto volentieri

Anonimo il 08/03/2012 13:51
Non so perchè sia anonimo, ma sono Matteo 
- Grazie davvero per i complimenti!

@Bianca: un grazie particolare per avermi descritto il modo in cui hai vissuto la lettura! Bel paragone

- Un racconto assolutamente coinvolgente, tanto da immaginare quei momenti di trepidante passione vissuta, vederli proiettati come le scene di un film e percepirne lo stesso brivido. Un'esperienza emozionante e intima, perfettamente condivisa e provata all'unisono. Scritto, e "descritto", benissimo. Brava

Anonimo il 06/03/2012 20:30
sono in accordo con karen un bel racconto...
- @Karen: grazie mille per questo bel commento! Sono felice che ti sia piaciuto

- @Giacomo: penso che dopo questo commento nessuno venga a farti la morale se non altro per non vederti imbestialire più di così
grazie per le cose belle che hai detto su di me... se sono migliorata è sicuramente anche grazie ai tuoi incoraggiamenti! 
- Bellissimo racconto Virginia...
Mi sono immedesimata e mi sono sciolta in un brivido...
Scritto benissimo...
Brava brava brava!!!

Anonimo il 18/02/2012 07:25
Venire a parlare con me di quanto possa valere un giovane che vuole intraprendere una sua attività di studio o una passione inerente materie scientifiche o umanistiche è come chiedere a Walter Bonatti se ha conosciuto il Mondo. So di essere stato antipatico in questo commento: a mia discolpa ho la scusante che con questo commento ho tirato al massimo il mio freno accusatorio; più di così non potevo.
Chi tra i lettori avesse la curiosità di capire come mi comportavo con i miei allievi vada a leggersi il mio racconto: Una bugia a fin di bene ( racconto che la signorina Virgi ha letto più di un anno fa)... ecco, quasi quasi lo vorrei ripubblicare, magari lievemente modificato, perchè emblematico di quanto valore si riesca ad ottenere da un giovane che venga incoraggiato e non spudoratamente stroncato.
per finire voglio suggerire a tutti di non venire a farmi la morale perchè monterò su tutte le furioe e conoscendomi vi assicuro che diventerò una belva feroce.
Brava virgi, continua così... io non entro minimamente nel contenuto del racconto, che è tutto tuo e che ha un suo valore anche riferito al tuo mondo, dico solo che è stato scritto molto bene e pertanto merita un applauso ed una collocazione " tra i preferiti". Ciaociao

Anonimo il 18/02/2012 07:24
Eccomi tornato dal limbo e devo dire che l'ho fatto anche per commentare questo bel racconto. Come potrei dire che non mi piace quando io stesso ho contribuito con i miei consigli e con la scelta del titolo alla stesura di questo brano.
Vorrei anche dire che mi ritengo offeso dal commento "acido" ed ingiustificatamente "cattivo" della morry, anche se l'offesa non è diretta ma indotta. Chi però conosce la Fisica sa che le induzioni sono fenomeni reattivi a volte ben più significativi di quanto lo siano le azioni dirette.
Sono in disaccordo su tutto quello che mariateresa morry dice nel suo commento.
Quando dice "sinceramente si sente che i due personaggi sono stati scritti dalla medesima persona" sbaglia di grosso in quanto nelle due esposizioni delle emozioni c'è lo zampino di un'autore che segue Virgi da quasi due anni: Colosio Giacomo, il sottoscritto.
E, anche se fosse vero che i due modi di sentire sono stati scritti dallo stesso autore, allora dovremmo squalificare Hemingway perchè in molti suoi racconti si sente lontano un miglio che Nick Adams è lui stesso.
Le emozioni che la morry non sente non sono certamente dovute al modo di scrivere della Virgi bensì al suo proprio modo di sentire, cosa che appare anche nei suoi racconti i quali sì risultano piatti, anche se ben scritti, privi di quel pathos emotivo che fa la differenza fra racconto e tema.
Che la morry sia brava a comporre i suoi temi lo confermo... raramente però ho visto una capacità narrativa sua degna di nota eppure io e tanti altri autori non abbiamo mai stroncato i suoi lavori.
E, per finire, voglio complimentarmi con la signorina Virgi, una giovane promettente che ho il piacere e l'onore di aver incoraggiato a restare su questo sito perchè le mie intuizioni in fatto di giovani leve è ben superiore a quello di un qualsiasi avvocato che viene su questo sito a dettare leggi non scritte in nessuna parte della letteratura. Ricordo a chi leggesse questo commento che il sottoscritto ha un grande passato di insegnante... primo classificato nell'attribuzione della sua cattedra ad un concorso nazionale( primo su 117 concorrenti della regione Lombardia) ... continua.
- Sinceramente si sente che il narratore alternato è esattamente la medesima persona. Non è per fare da bastian contrario, ma non è che basta dire " adesso scrivo come penserebbe un uomo" per riuscire a calarsi nella mentalità maschile. Al fondo si individua che lo scrivente è un soggetto femminile.
Personalmente non ho ricevuto particolari emozioni narrative a leggere questo racconto, il quale si limita ad esporre una sensorialità abbastanza piatta, seppur scritto in discreto italiano. Non c'è un minimo di indagine psicologica sui due personaggi, situazione che più che mai andrebbe esplorata in un contesto come quello narrato. Descrivere cosa passa per la mente in un approccio sessuale è molto difficile. Mi rendo conto che la mia è una critica esigente, ma gli scrittori vanno esortati ad osare, non a scrivere pagine patinate.
- Accidenti, quanti complimenti
ti ringrazio davvero tantissimo... ti confesso che non è stato semplice calarmi nella parte maschile, infatti prima di pubblicarlo ci ho riflettuto sopra per un sacco di tempo. Mi fa piacere che si sia capita la funzione del "narratore alternato". Ciao e grazie 
- Ah però, non c'è che dire. Tutti i brividi e la passione di un amplesso descritti magnificamente e con quel giusto tocco di audacia e frenesia in crescendo per un racconto davvero ben scritto. Originale ed affascinante l'uso della doppia voce, offerto al lettore a sottolineare come le emozioni provate siano le stesse tanto nell'uomo quanto nella donna. Complimenti

- Grazie mille a tutti!

Anonimo il 12/02/2012 19:12
Davvero bello! Aspettavo una tua opera più audace e questa è sicuramente all'altezza delle aspettative! Continua così, brava

- Interessante questo tentativo di raccontare un rapporto d'amore contemporaneamente dal punto di vista maschile e da quello femminile. Ciao.
- Bello codesto racconto... azzeccatissimo il titolo... pare quasi di capire che la cosa è avvenuta oppure è stata sognata in uno Junghiano sogno premonitore.
Tè tu scrivi bene davvero... mi sa che tu se' delle mi parti... padronanza della lingua, te e il tu ragazzo... o meglio lui del racconto... insomma, brava, promossa... bacino


Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0