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Io sono Matita

Sono nato matita, avrebbe potuto andare peggio, molto peggio. Non vorrei sempre lamentarmi, però onestamente mi poteva capitare un padrone meno indolente. Avrei sempre desiderio di appoggiare la mia punta su un foglio bianco, tracciare una qualsiasi forma, qualsiasi pensiero e perdermi d'ebbrezza nel sentire il pezzo di carta che sfiora la mia punta. Vorrei che mille fogli bianchi fossero pieni dei miei colori, tra l'altro sono una matita bizzarra, avete presente quelle multicolori? io sono una di quelle e questo mi provoca lo scherno delle matite che la notte mi tengono compagnia nel cassetto. La matita Rossa e la matita nera, un mondo matita a due colori...
Più scrivo più mi consumo ma ogni volta che la mia punta si perde nel delizioso foro che fa crescere la mia sommità mi sento in estasi... la punta aumenta sempre di più e io mi consumo... ma molto lentamente e mi logoro nel piacere. Le matite mie amiche invece non vorrebbero mai scrivere, oziano e hanno paura di accorciarsi lentamente... vivranno di più ma moriranno senza traccia... nessun foglio mai riempirà della loro forza... vergini d'idee la loro punta e i fogli accanto a loro... moriranno si consumeranno candidi... intonsi... ma vuoti... bianchi... un solo segno su di loro... anche sgraziato avrebbe regalato loro un senso, nella stessa misura in cui ho reglato un senso a questa pagina... anche se tutto ciò non ha senso:-)

 

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2 commenti:

  • Matteo Zanetti il 19/01/2007 11:43
    Il messaggio arriva... e se posso aggiungere qualcosa, direi che esiste l'esperienza, la saggezza, qui gomma che può sfumare, ma non cancellare, i tratti meno graditi del nostro, personale, foglio comunque mai bianco.