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Bianca
"Vorrei che fossi qui" disse Piero. "Si... anch'io" rispose Bianca, dopo un momento di silenzio. "Vieni, ho bisogno di vederti" "Non posso... adesso non posso".
"Ti prego raggiungimi: voglio stringerti tra le mie braccia, sentire il tuo odore, accarezzarti e prendermi cura di te". "Amore..." disse Bianca e chiuse il cellulare.
Rimase un attimo con lo sguardo sul telefono come se quell'oggetto potesse darle il consiglio giusto. Sentì il suo cuore pulsare in preda ad una forte emozione. Nonostante fosse una donna razionale non riusciva a non pensare a lui. La sua mente sembrava vuota e ogni azione era meccanica. I pensieri erano tutti convogliati verso lo stesso punto. Che senso avrebbe avuto resistere? In fondo era padrona delle sue scelte. Salì in auto, avviò il motore e partì. Il tragitto verso la casa di lui rappresentava una scelta importante: sapeva che non sarebbe tornata sulla sua decisione e la cosa le dava una sferzata di energia. Stava veramente lasciandosi finalmente andare. Sentiva di fare la scelta giusta. Per un attimo ancora ripensò al suo passato, al suo vecchio rapporto incancrenito dalle incomprensioni e dai continui malumori. Non aveva senso tormentarsi con dubbi e incertezze. Stava scegliendo di vivere. Bianca pigiò sull'acceleratore: aveva fretta di arrivare, bussare alla sua porta e buttargli le braccia al collo; abbandonarsi senza più freni al desiderio di amore, al piacere di un lungo, caldo bacio. Occhi negli occhi... in silenzio... felicemente esausti!
Percorreva l'autostrada che la stava portando verso casa di Piero: mancava ancora qualche chilometro per l'uscita. Cominciò a tornare indietro con la mente. Si conoscevano da anni lei e Piero e c'era sempre stato feeling tra di loro. Qualcosa di non detto apertamente, ma che si percepiva appena si avvicinavano. Un fluido attraente concentrava il suo effetto rendendo difficile mantenere le distanze. Un frequente gioco di sguardi, frasi accennate, pensieri intuiti.
Non c'era molto traffico e lei procedeva ad un'andatura regolare. Aveva poggiato il telefono sul sedile a fianco al suo. Pioveva e il rumore delle spazzole tergicristallo scandiva ritmicamente il tempo. All'interno della vettura la temperatura era regolata perfettamente. Bianca si bagnò le labbra con la lingua. Aveva la bocca secca: forse faceva troppo caldo in auto oppure l'emozione dell'imminente incontro l'aveva agitata. Indossava un vestito aderente di lana rasata che la fasciava perfettamente, rendendo evidenti le sue forme: snella e asciutta con lunghi capelli castani lasciati sciolti sulle spalle; il seno pieno e proporzionato ai fianchi arrotondati e morbidamente definiti; le gambe lunghe e atletiche avvolte da calze autoreggenti lavorate con motivi ornati. L'effetto seducente era indiscutibile e completato dalla bocca carnosa e sensuale, occhi castani vispi e comunicativi e il naso dalla forma delicata e all'insù. Imboccò lo svincolo trovandosi sulla statale alberata. Pochi secondi dopo il cellulare squillò. Accostò e guardò il numero: era il suo ex che continuava a tormentarla. Uscì dall'auto inspirando profondamente: sentì l'aria fresca ossigenarle i polmoni. Lanciò il telefono con un gesto deciso più lontano che poté, mentre la suoneria feriva ancora le sue orecchie. Rimontò in macchina e ripartì.
Piero era rimasto in attesa: dopo che lei aveva chiuso la comunicazione lui non aveva voluto richiamarla. Preferiva non sapere che cosa avrebbe deciso e si limitava ad aspettare. Era un uomo quasi alla soglia dei cinquant'anni che non dimostrava: il suo aspetto da eterno ragazzo era supportato da un fisico curato e ben in forma. Oltretutto il viso dai lineamenti decisi ma non duri gli davano un'espressione dolce e al contempo molto maschile. Era un bell'uomo dotato di una spiccata sensibilità. Non gli piaceva forzare gli eventi e anche se aveva manifestato piuttosto palesemente l'attrazione e l'interesse che nutriva per Bianca, non era mai andato oltre. Del resto i loro incontri erano stati sempre piuttosto fugaci e in pubblico. Fino a qualche sera prima, quando si erano incontrati in un pub del centro. Lui era con due suoi amici: beveva e chiacchierava quando la vide varcare la soglia del locale: splendida, con un trucco appena accennato e avvolta nel suo spolverino beige. Era in compagnia di un'altra donna, anche lei piuttosto avvenente. Piero si alzò andandole incontro: lei sfoderò uno dei suoi sorrisi e dopo le presentazioni lui le invitò al loro tavolo. Passarono la serata piacevolmente, ridendo e scherzando: in realtà i loro occhi disegnavano una linea retta tra di loro.
L'amica di Bianca aveva simpatizzato con uno degli amici di Piero mentre l'altro uomo, stava per andare via. Senza neanche accorgersene erano rimasti soli al tavolo e il resto del locale sembrava sfumato, come se esistesse soltanto lo spazio delimitato dai loro corpi e dall'energia che sprigionavano!
Uscirono dal pub poco dopo e appena fuori si abbracciarono baciandosi a lungo. Entrarono nell'auto di Piero e continuarono a baciarsi, poi lui mise in moto e si diresse verso casa. Durante il tragitto lei aveva appoggiato la sua testa sulla spalla di Piero e con la mano destra carezzava il suo torace.
Di tanto in tanto, sollevando il capo, Bianca lo baciava sul collo vicino all'orecchio. Piero guidava velocemente: arrivarono presto a casa e appena chiusa la porta dietro di loro cominciarono a spogliarsi a vicenda. Avvinghiati e frementi, bocca sulla bocca; stretti, le mani sui fianchi, le mani nelle mani in un attimo senza tempo, senza controllo...
Erano trascorse diverse ore quando Bianca si svegliò: si accorse che un po' di luce cominciava a filtrare dalle tapparelle semichiuse. Chiamò dolcemente Piero che era ancora addormentato, gli diede un bacio e gli chiese di accompagnarla. Uscirono dopo un caffè veloce. La casa di Piero sorgeva in una zona verde: era una mattina fresca, il cielo velato; si avvertiva il profumo della terra umida. In macchina non parlarono molto. Bianca era pensierosa e Piero che all'inizio aveva provato a svagarla con delle battute, ad un certo punto le chiese: "Va tutto bene?" "Sì, sì" rispose lei, "é stato molto bello... ma devo mettere ordine nella mia vita". "Cosa c'è che non va?" si preoccupò Piero. "Sai... il rapporto di cui ti ho accennato..." "Vi vedete ancora?" la interruppe. "é capitato in questo ultimo periodo, non sono riuscita a dare un taglio netto... ma so che non è più quello che voglio... non mi va di parlarne in questo momento". L'espressione di Piero si era incupita, intanto erano arrivati all'auto di lei. " Dammi un po' di tempo, ti chiamo" sussurrò Bianca guardandolo e, avvicinandosi poggiò le sue labbra sulla bocca chiusa di lui. Poi si voltò e scese dall'auto. Piero ripartì allontanandosi lentamente. La sensazione di piacere generata dalla notte con Bianca si mischiava con la perplessità per le ultime parole di lei. Si era illuso che stesse nascendo qualcosa di lineare, da potere gustare in perfetta armonia e invece si profilavano già nubi all'orizzonte. Avvertì un profondo senso di solitudine che cercò di smorzare con il suo consueto fatalismo: "Staremo a vedere" disse tra sè e sè.
Bianca sapeva di avere raggelato l'atmosfera ma aveva bisogno di metabolizzare gli eventi, prendere coscienza di quello che era successo e accettare il fatto di compiere un passo decisivo. Forse aveva solo bisogno di un momento con sè stessa per rendersi conto di agire secondo la propria volontà, senza nessun condizionamento. Entrò in casa, mangiò un frutto e fece una lunga, calda doccia rilassante.
Quando Antonio, il suo ex, la chiamò lei rispose con un tono quasi infastidito e rifiutò l'incontro che lui le proponeva. Addusse delle scuse dicendo di essere molto impegnata per motivi vari. La telefonata non era stata lunga ma a lei sembrò interminabile: Antonio aveva insistito e poi aveva chiesto spiegazioni con i suoi soliti modi bruschi. Alla fine, alterandosi ancora di più, aveva sostenuto di non credere ad una sola parola e aveva interrotto la comunicazione bloccando il telefono.
Bianca spense il cellulare e lo poggiò sul comodino; quel gesto simbolico le fece venire voglia di riposare un po': si distese sul letto e chiuse gli occhi.
Un turbinio di immagini affollavano la sua mente; mentre lei cercava di decifrarle divennero sempre più sfumate e lentamente si appisolò.
Il tempo e la routine a volte condizionano la capacità di rinnovamento; la forza di reagire a condizioni non ottimali può venire meno, senza nuovi entusiasmi.
Bianca cominciò a sentire una nuova energia, qualcosa che non provava da tanto...
Erano passati pochi giorni dall'incontro con Piero ma il senso di vuoto che Bianca avvertiva, dilatava la sensazione del tempo trascorso senza di lui. Antonio l'aveva chiamata pochi minuti prima dicendo che sarebbe passato per parlarle. Non volle attendere oltre: compose il numero digitandolo velocemente. Piero rispose quasi subito: "Bianca... finalmente ti sento, come stai?... Mi sei mancata". "Avrei voluto chiamarti subito, già nel momento in cui ci siamo salutati, ma sentivo di dovere riflettere". "Vorrei che fossi qui" disse Piero...
I tergicristallo stridevano per l'attrito con il parabrezza ormai asciutto: Bianca li fermò dando uno sguardo al cielo che prometteva sprazzi di azzurro.
Le ultime curve la separavano dal sorriso di lui; qualche minuto ancora e Piero avrebbe visto il suo.
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0 recensioni:
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- Eccoti, Bianca! Infatti speravo che non te lo perdessi. In effetti è un racconto diverso come genere e, una volta tanto, tutto finisce per il meglio. Ti ringrazio per averlo inserito tra i tuoi preferiti. Ciao, a presto.
- Potevo mai perdermi questo racconto? Come titolo ha pure il mio nome! Insomma, un Marcello in versione romantica, anche se conoscendoti, chissà perchè mi immaginavo un finale da tragedia... Che ti devo dire, sempre di finale a sorpresa si tratta, no? Questa volta c'è un bel lieto fine ed è all'insegna dell'amore che trionfa! Un'altra bella prova di scrittura la tua, Marcello, una storia ben resa e raccontata, ma questa non è una novità.
- E io sono contento di ritrovarti! Ciao Nicoletta, ti ringrazio del passaggio e del gradito commento.
- Molto bello, hai saputo rendere l'idea di un amore che sta sbocciando e di una vita che sta cambiando in meglio con una descrizione che fa vivere il lettore nel racconto, e questa è bravura. Da tempo non passavo nella sezione racconti e sono felice di averlo fatto deliziandomi nella lettura del tuo.
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