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Il ritorno della primavera
Tanti e tanti anni fa in un bosco impenetrabile vivevano due bellissime fanciulle.
Nessun essere umano le aveva mai viste, solo gli animali del bosco avevano questo privilegio. In quel bosco, grazie alle due meravigliose fanciulle, persisteva un profumo delicato di fiori e di freschezza. Il clima era mite, la pioggia sottile e gradevole, le giornate luminose e tranquille. Il vento accarezzava le foglie producendo una musica dolce che rallegrava i cuori di tutti gli animali del bosco. Le due fanciulle si erano rifugiate in quel luogo perché anni prima un terribile tiranno che dominava il mondo, voleva ucciderle, per vendicarsi dei suoi genitori, perché..., ma se lo desiderate, leggete quello che segue...
Questo tiranno si chiamava Inverno, era un malvagio e perverso despota. Infliggeva al mondo punizioni terribili: inondazioni, tempeste di neve, freddi glaciali. Tutti i popoli della terra lo temevano perché il suo potere era incommensurabile e le sue vendette atroci.
Chiunque osava ribellarsi a lui veniva rinchiuso nelle segrete del castello, queste erano stanze buie, umide, abitate da enormi ratti. In una di queste erano rinchiusi due compagni di Inverno che anni prima avevano regnato insieme a lui.
Le cose andavano molto meglio quando Autunno e Estate governavano con Inverno. Il mondo conosceva giustizia ed equità. Ma quando Autunno e Inverno si innamorarono di Estate e questa ricambio' solo l'amore di Autunno, Inverno esplose in tutta la sua furia, il ghiaccio copri quasi tutto il pianeta e solo la pazienza e il calore di Estate lo convinsero a ritirarsi pian piano ed a liberare la terra da quella distruzione.
Passo' un periodo di apparente tranquillità, ma Estate non poté più nascondere ad Inverno che presto lei e Autunno sarebbero diventati i genitori di due gemelle, questi impazzi'. Scomparve per moltissimo tempo, dieci anni, nei quali nessuno seppe dove fosse finito, molti credevano, o meglio, speravano fosse morto.
Senza Inverno non si stava poi tanto male, e da quando erano nate le gemelle, Prima e Vera, quel mondo sembrava un paradiso.
Giornate serene accompagnavano persone sorridenti, amore in ogni luogo: un paradiso.
Gli anni trascorrevano veloci e Inverno era un lontano e nebbioso ricordo, ma presto quelle nebbie si sarebbero dissolte e dal passato sarebbe riapparso Lui!
- ahgr, odio tutti gli esseri viventi di questo pianeta.
In una tenebrosa e profonda grotta situata nel luogo più estremo della terra si era rifugiato Inverno ed in tutti quegli anni aveva perpetuato il suo risentimento nei confronti dei vecchi compagni. Viveva solo in quella grotta, il gelo che ne usciva aumentava sempre più e con lui il potere di Inverno si moltiplicava, come il suo odio nei confronti di tutta la terra.
Un terribile giorno, per la terra, capi' che era giunto il momento della vendetta. Penso' alla splendida Estate e alle figlie che ormai dovevano essere due ragazzine. Sarebbe tornato, avrebbe ucciso le ragazze e Autunno. Sarebbero rimasti solo lui e Estate, re e regina incontrastati di tutta la terra.
Con questi pensieri parti' verso l'antica dimora. Intorno a lui tutto era verde e rigoglioso.
-presto tutto questo finirà - disse rivolto al cielo, e improvvisa un'ondata di gelo imbianco'
quel luogo.
Giunto nei pressi di un paese di agricoltori distrusse tutto il raccolto scatenando una terribile grandinata sui biondi campi di grano. Gli abitanti fuggirono terrorizzati, non sapevano spiegarsi cosa stesse succedendo. Tutti fuggivano mentre lampi e tuoni li circondavano ed un terribile urlo si fece udire:
- Presto sarete tutti miei schiavi, parola di Inverno. Guai a chi di voi oserà resistermi.
E lancio' un fulmine contro un gruppo di ragazzi, nessuno di loro si salvo'.
Al castello delle stagioni, regnava ancora la pace e la concordia. Prima e Vera erano due graziose fanciulle, amate da tutti i cortigiani per la loro gentilezza. Sempre disponibili ad aiutare chiunque ne avesse bisogno. Al loro passaggio i fiori sbocciavano, gli alberi risplendevano di gemme, le rondini volavano trasportate dal vento e scendevano vorticosamente quando le incontravano. Autunno e Estate orgogliosi delle loro fanciulle, pensavano che presto avrebbero lasciato alle ragazze il governo della terra, ma si erano dimenticati del crudele Inverno.
La terribile notizia arrivo' all'improvviso. Una luminosa mattina quando il sole inizio' a riscaldare il paese con i tiepidi raggi che Estate gli aveva donato, nubi nere e minacciose apparvero all'orizzonte e presto oscurarono il cielo. La notte sembrava aver preso il sopravvento sul giorno. Autunno chiamo' Estate e le gemelle:
-guardate, un cavaliere si sta avvicinando al gran galoppo. Sembra inseguito dalla morte.
-cosa sarà successo- chiese Vera al padre.
Autunno aveva un brutto presentimento
-aprite il cancello e fate entrare quel cavaliere. Rifocillatelo e portatelo nella sala del trono.
Ordino' alla famiglia di seguirlo nella sala. Qui spiego' alle ragazze cosa successe prima della loro nascita e parlo' di Inverno, senza tralasciare nulla. Le ragazze non si spaventarono, anzi erano pronte a fronteggiarlo. Sicure che la loro forza lo avrebbe fermato. Ma Estate e Autunno non ne erano convinti:
-siete ancora troppo giovani, verra' il giorno, ma ora dovete fuggire, lontano in un posto segreto dove Inverno non possa trovarvi. Quando sarete pronte per fronteggiarlo, lo capirete...
Mentre parlavano entro' il cavaliere trafelato, stanco e ferito.
-Maesta' - disse rivolto ad Autunno - non c'è tempo da perdere. Inverno sta arrivando e vuole uccidervi tutti, solo Estate sopravviverà per diventare sua concubina. Sta distruggendo tutto ciò che incontra, il suo gelo, il ghiaccio e le tempeste che scatena non risparmiano nulla e nessuno.
È più forte che mai, nulla lo può arrestare.
Autunno apri' il suo enorme mantello
-presto ragazze qui sotto
Prima e Vera ubbidirono prontamente, coperte totalmente dal bruno mantello del re, avvertirono un turbinoso vento che le circondo' trasportandole in un luogo incantevole ed a loro sconosciuto.
Si trovavano nell'impenetrabile bosco di Autunno. Quel luogo non esisteva da nessuna parte eppure loro erano li'. Nemmeno Estate conosceva la sua esistenza, era il bosco dove Autunno nacque tanti anni prima e dove tutto ebbe inizio. Il bosco della creazione. In quel luogo Prima e Vera avrebbero aumentato la loro forza e sarebbero diventate invincibili. Il tempo era il loro alleato principale.
Inverno giunse al castello delle stagioni senza incontrare nessuna resistenza. Così era stato ordinato da Autunno e Estate, nessuno doveva morire!
Il gelo aveva ormai ghiacciato tutto, e chi non aveva giurato obbedienza ad Inverno era diventato una statua di ghiaccio.
Entrando nella sala del trono e guardando sprezzante i suoi vecchi compagni ordino' ad un servo
- prendeteli e gettateli nelle segrete. Penserò prima alle fanciulle. Dove sono?- grido' rivolto ad Autunno
-sono fuggite appena hanno capito che saresti venuto qui per ucciderci, ormai saranno lontane.
-ah, ah, ah. Credi che il mio potere non riesca a raggiungerle? Guarda Estate, sta cercando di colpirmi con il suo calore, ma nemmeno mi sfiora. Cara Estate, rilassati, presto sarai mia sposa. Domineremo la terra! - e rivolgendosi al servo
- buttali nella cella più buia-
Al suo luogotenente, appena nominato capo dell'esercito, tuonò
- prendi la mia lancia di ghiaccio, dieci uomini, armati di scudi gelo e partite alla ricerca delle fanciulle, portatemele vive. Le ucciderò insieme al loro padre. La lancia che ti ho affidato ha magici poteri, chiunque viene sfiorato si tramuta in ghiaccio e solo io lo posso liberare, ma se colpisci al cuore il gelo lo uccide per sempre e nemmeno io posso fare nulla. Se uccidi le fanciulle subirai le più atroci torture. Vai e guai a chi oserà nasconderle. Tra dieci giorni dovete essere di ritorno.
Nel bosco impenetrabile il tempo non esisteva, se nel mondo reale era trascorso un giorno, nel bosco impenetrabile poteva essere trascorsa un'ora o mille anni. Questa era la forza del bosco e questa forza la salvezza di Prima e Vera.
Fu in quel tempo immobile che Prima e Vera percepirono il terrore che stava impossessandosi della terra, sentirono il dolore dei loro genitori e il pensiero di Autunno che sussurrava
-e' ora ragazze, il vostro tempo e' giunto. Li' dove non esiste tempo voi lo inventerete.
Anche il bosco raccolse quel pensiero e un dolce soffio fece fremere tutte le foglie degli alberi.
Avvolse le due ragazze che lentamente si adagiarono sulla morbida erba. Uno storno di rondini apparve all'improvviso e le sommerse nascondendole alla vista di chi le stava cercando. Passò un secondo o forse mille anni, quando le rondini improvvisamente si alzarono in volo liberando... lei.
Nove giorni erano trascorsi dalla partenza dei servi di Inverno, ma delle ragazze nessuna traccia. I servi del tiranno, minacciavano, uccidevano, ma nessuno poteva rivelare ciò che non conosceva.
Inverno, con i suoi poteri, poteva seguire i suoi uomini e riusciva ad udire e sentire tutto, ma non capiva:
-dove si saranno nascoste? Portatemi Autunno ed Estate li torturerò fino a quando non confesseranno. I due prigionieri, presto- Urlo' alla guardia.
Con i suoi poteri torno' ad osservare i servi che erano a caccia delle fanciulle e ciò che vide lo sbalordì. I servi erano immobili, sorridenti, la lancia di ghiaccio abbandonata in terra stava liquefandosi, gli scudi erano già pozzanghere d'acqua. E loro i maledetti stavano sorridendo?
Scateno' la sua ira e nuvole nere si addensarono sui servi, terribili tuoni preannunciavano distruttivi fulmini che avrebbero incenerito tutto. Ma non successe nulla, le minacciose nuvole si dissolsero e un gradevole sole si poso' su quegli uomini.
Inverno, allibito, stava per lanciare la tempesta di ghiaccio quando la vide.
Una splendida fanciulla stava avanzando verso il castello, bellissima, un'aureola di luce la circondava, emanava un profumo che imperniava l'aria della sua essenza. Avanzava sicura di s'è, per nulla intimorita, i suoi occhi azzurri erano il cielo, i suoi capelli l'oro del sole, il suo sorriso i bagliori della luna.
Inverno era terrorizzato, non ne capiva il motivo, ma comprese che quella ragazza stava venendo per lui. Usci' dal castello, accompagnato dai suoi uomini.
-chi sei tu? Fermati immediatamente o ti tramuterò per l'eternità in una statua di ghiaccio!
E così dicendo lancio' gelo, grandine, fulmini contro la ragazza.
Lei sorrise e continuo' ad avanzare, il suo tepore, il suo profumo, la sua giovinezza dissolsero tutto quel gelo. Inverno indietreggio'
- chi sei? Fermati...
Ma nulla poté. Lei lo raggiunse, gli accarezzo' il volto e gli sussurro': io sono Primavera.
Il suo alito profumava di rosa e anche inverno ne rimase stregato. Quella fanciulla aveva conquistato anche lui.
Nel bosco impenetrabile le rondini si alzarono improvvisamente in volo e dove prima erano Prima e Vera, ora vi era una fanciulla, le gemelle si erano unite per la vita. In quel luogo dove il tempo non era, sboccio' la prima Primavera. Da lei emanava una magia talmente potente che nulla avrebbe mai potuto fermare: nemmeno l'inverno più terribile.
Primavera arrivo' al castello delle stagioni il 21 marzo ed in quel giorno il terribile Inverno venne fermato, da allora ogni anno in quel giorno Primavera arriva e Inverno sa che deve ritirarsi.
Tanto tempo e' trascorso da allora e a volte Inverno tenta di ritornare ad impossessarsi del tempo di Primavera, ma nulla può, quando Lei arriva, lui tenta di resisterle, ma il profumo della mattina, il canto degli uccelli risvegliano il sole che lentamente sorge riscaldando il mondo e l'inverno se ne va... dove?
Ma al polo nord, shhh, ascoltate...
-brrr che freddo che c'è in questo posto, non ne posso più. Spero arrivi presto estate a chiamarmi...
Buona PrimaVera.
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- Che sia una Splendida Prima Vera... Cesare... e che inverno sciogliendo le sue gelate lacrime diventi in vero...
Letto con un sorriso sul viso... bellissimo...è una splendida versione attuale... di Demetra e Persefone...
ah queste gelosie... e vendette... quanta grandine portano..
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