Indago con la mente, oltre il confine dell'infinito e ancora una volta, non vi trovo nulla, se non il nulla di me stessa. Ho vagato per anni di dubbi e dei perchè, che sono una costante del mio pensiero. Fatico nelle certezze, le paure incombono e nello stesso istante aborro del nulla, mi sento prigioniera della vita, pur conservandone, tutti i gesti della salute. Sto china sull'abisso e tremo sotto il grande respiro delle tenebre, che preoccupa la mente. La strategia sta nel baratto, quale? Saper approfittare dell'ignoto, sorvolare sulle apparenze, educare i dolori e corteggiare la felicità (rarissima per la verità) e dopo non mi rimane altro, che inoltrarmi nel grande mistero del destino. Per quantunque mi sforzi di deviarlo a mio piacimento, lui la strada del mio cammino, l'ha già tracciata e allora naufrago, dentro oceani, inabissandomi nel buio profondo, mi cullo di bisbigli d'amore, sfioro qualche volta la morte, ogni tanto vedo una luce e tento vie di fuga.
Indago in ogni androne della sapienza e penetro esitante là, dove il destino mi ha riservato inquetudine, ma nonostante ciò, cerco di procurarmi, provviste per il sostentamento, della mirabile vita.
Sono così disorientata, ma al tempo stesso, invidiosa dell'orizzonte, sicuro che ogni mattina,
dietro di lui, sorge il sole, invidiosa della notte, delle stelle, della luna;tutti sanno cosa fare, il ripetersi ogni giorno senza esitazione, senza annullarsi, anzi risplendere sulla madre terra.
Ed io, essere vivente che passeggio nel grande universo, dovrei inchinarmi ebbra, di quello stupore che mi circonda, ma perchè affaticarmi, quando polvere ero e polvere ritornerò.
Ho il pensiero a disposizione, ed è qui per l'appunto, che mi procuro tante domande, senza risposte.