Un'altra lei.
Un'altra, irraggiungibile, lei.
Senza sapere perché, senza nessun avviso, senza nemmeno conoscerci, abbiamo sentito qualcosa tra di noi, una corrente primordiale, istintiva e animale, che ci ha unite.
Nessuna ha mai avuto il coraggio di esporsi, di dirlo.
In fondo, non eravamo sicure nemmeno di conoscere i nostri nomi.
E poi, così lontane, quando ci saremmo riviste?
Hai azionato i tuoi meccanismi innocenti di ragazzina, hai fatto in modo di vedermi ancora.
Ho sentito ancora più forte quella corrente, ho sentito forti i tuoi occhi su di me.
Sono sicura che tu abbia sentito i miei, e li hai ignorati.
Ho azionato i miei meccanismi smaliziati di donna, ho fatto in modo di vederti ancora.
Non so cosa succederà, ho promesso a due persone di non toccarti, ma la mia carne freme, le mie dita cercano i tuoi capelli morbidi, i miei occhi si soffermano troppo spesso nei tuoi, grandi e innocenti, da cerbiatto.
Nemmeno sai che ti sto pensando, nemmeno sai quanto ti ho guardata, mentre ridevi, quanto ho desiderato quelle labbra e quel sorriso.
Nemmeno sai che ho deciso di non averti.
Un altro "sarebbe potuto", un altro atto della mia vita che chiudo senza aver aperto.
Un altro atto della tua vita che chiudi senza aver aperto.
Ma, dentro di me, dal profondo delle mie viscere, la lupa grida.
Ti vuole, e ti avrà.