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E insieme vanno in giro

Non ero convinto che tu mi piacessi, anzi, quando ti vidi provai un certo fastidio. Quasi irritato per quella forzatura e già sentivo la costrizione, le giornate perse da dedicare a te.
"Guarda chi ho trovato" mi dissero, e due occhi neri mi guardavano come a dire "non è colpa mia".
Due occhi spaventati, neri e bastardi.
Mi allontano ma già mi hai fregato, perché torno indietro.
"Due giorni e poi te ne vai, troviamo una sistemazione perché io non ho voglia, né tempo. Figuriamoci!"
Dormii male sentendoti in camera mia, avevo il timore che le mia lenzuola ti toccassero e che prendessero il tuo odore. La mattina spalancavo per cambiare l'aria e mi lavavo ancora tutto perché, per tenerti buono lasciavo penzolare dal letto il braccio, fin dentro la tua scatola di cartone, però non puzzavi piccolo bastardo.
Poi alla scatola aggiungo due manici e si fa viaggiante, passa dalla camera alla cucina, all'auto e poi al lavoro.
Il sacchetto del pranzo si arricchisce, ma io non ingrasso, il resto è per lui.
Due giorni passano e poi altri ancora, finché la scatola diventa facile da scavalcare ed è bello dalle mie gambe guardare fuori mentre io guido, vero Toby?
Domani saremo nel bosco, ma non infilarti nelle tane come l'altra volta, quando non uscivi più e dallo spavento mi son messo a scavare.
E non ti tuffare ancora nel fiume, altrimenti devo venire a prenderti.

È così che un randagio ne trova un altro e insieme vanno in giro.

 

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