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Scelta difficile
Diamante, una simpatica ragazzina vivace, di circa sedici anni, viveva da tanto tempo in una splendida città. Aveva un viso dolcissimo, i capelli lunghi e biondi e occhi celesti.
Era cresciuta con tanto amore insieme alla mamma e al padre, che era sempre impegnato in un laboratorio scientifico per fare esperimenti.
Lei frequentava una scuola, amava studiare e leggere libri, nonostante il suo carattere estroverso aveva pochi amici e si sentiva sempre sola nei suoi pensieri che le tempestavano la mente. Ogni cosa la preoccupava, la spaventava nella sua sensibilità e a volte reagiva in modo strano per allontanare i problemi. Il suo cuore si sentiva sempre in colpa, ma la sua bocca senza pensarci buttava fuori parole che ferivano e non doveva dire, nella sua infinita sincerità impulsiva. Si sentiva spesso confusa e dentro di sé, si chiedeva se quelle parole uscivano dal cuore, perdendo la stima di se stessa che era già scarsa. Prima di aprire bocca devi pensare con la mente e ascoltare la voce del cuore, se lo ripeteva sempre, ma inutilmente.
Diamante usciva poco, preferiva stare in casa a studiare, ma un giorno sentì il sole penetrare con raggi caldi, dalla finestra della sua camera, così non riuscì a resistere e decise di andare a fare una breve passeggiata. Voleva stare tranquilla così non andò nel centro della città, ma nel parco.
Vide un ragazzo della sua età seduto su una panchina e lo raggiunse sedendosi anche lei, lui era molto timido e non disse nulla, ma continuò a osservare la natura attorno a lui. Lei si presentò e lui gli rispose, così sciolto il ghiaccio, parlarono dei loro interessi e vari argomenti.
Passò il tempo e ormai erano molto amici, finché un giorno Diamante ricevette la brutta notizia dal padre. Le cose al laboratorio cominciavano a non andare bene e non volevano che continuasse a lavorare. Lui però non voleva lasciare stare i suoi esperimenti, che fino ad allora avevano funzionato, così decise di cambiare laboratorio che era in un'altra città molto lontano. Lei non voleva perdere l'amicizia di Eien, ma doveva seguire la sua famiglia da sola non ce l'avrebbe fatta. Quando raccontò tutto a lui, rimase dispiaciuto, dovevano separarsi era il destino che lo imponeva, ma proprio in quel momento la fata primavera illuminò i sentimenti che fiorivano nei loro cuori e senza pensarci si baciarono teneramente.
-È tutta colpa di quei datori di lavoro stupidi, sono sicura che mio papà è bravo e loro l'hanno preso in giro.
-Ma cosa dici, Diamante son persone serie, non dire queste cattiverie, non lo sai che i soldi sono importanti e se tuo padre non è riuscito a guadagnarli ci sarà un motivo.
-Tanto non mi sentono chi se ne frega!
All'improvviso Eien, si trasformò in un orso bruno enorme e tanto arrabbiato da tirare fuori i denti. Diamante si spaventò, ma lui non si fermò le diede un forte spintone per allontanarla.
-Come puoi reagire così cosa ti ho detto?
- Mi hai deluso pensavo fossi più matura e sensibile, invece dici cose brutte...
Lei scoppiò a piangere disperata e scappò, correva sempre più forte, senza quasi vedere nulla per le lacrime che scendevano come una cascata dal cuore disperato. Inciampò e cadde a terra, cercò di alzarsi lentamente, la strada e la città davanti a lei non c'erano più.
Vide stupita, soffici nuvole bianche e ci camminava sopra. Si chiedeva, se era morta ed era finita in cielo ma non aveva risposta, perché era sola. All'improvviso si trasformò in una fata di piccole dimensioni, con uno splendido vestito color arcobaleno e con ali sottili e lunghe, cominciò a volare provando sensazioni piacevoli. Faceva mille acrobazie, finché non si avvicinò a un buco, ma guardando dentro non vide nulla e nella curiosità ci si tuffò. C'era un prato immenso pieno di fiori, ma con petali speciali a forma di soldi, anche gli alberi avevano foglie della stessa forma. Intorno a sé vide altre fate che volavano, il vento faceva volare via i soldi e lei cercava di prenderli al volo, ma non ci riusciva.
- Ma dove mi trovo?
- Benvenuta nel mondo di Geld! Questo è un fantastico regno dove ci si diverte e non si hanno problemi di soldi. S'impara a crescere nella serenità e si toglie ogni difetto per essere perfetto.
- Grazie, è bellissimo!
- Come ho fatto a trovarlo?
- Di solito i nuovi arrivati sono persone molto fantasiose, ingenue e che scappano!
- Ho capito!
Diamante era entusiasta, ma continuava a pensare a Eien, gli mancava tanto e si chiedeva perché aveva fatto così e non si rendeva ancora conto di aver sbagliato.
Restò in quel regno per qualche giorno volando e pensando, rifletteva su ogni cosa con una tormenta di dolore nel cuore. Finché non si rese conto, che lei era sempre stata una ragazza buona e aveva sbagliato a dire quelle cattiverie. Quel regno era stupendo, ogni tanto giocava con le altre fate non c'era nessun problema, ma lei pensava ancora a Eien. Quel legame che avevano era come una liana, che prendevano insieme al volo dondolandosi e se cadeva uno l'altro lo avrebbe afferrato e salvato, mai si sarebbero divisi.
Cercava di acchiappare le foglie e i petali speciali, ma non ci riusciva. Si chiedeva perché Eien aveva reagito così, spaventandola, non era più la persona che conosceva, si era trasformato, ma poi capì che lo aveva fatto solo per il suo bene e per non farla soffrire. Lei aveva sbagliato, ma era sicura, che non si sarebbe più comportato così perché erano fatti l'uno per l'altra. Era il momento di prendere una decisione, anche se difficile, desiderava tornare tra le sue braccia, anche se quel mondo di fantasia era stupendo perché i suoi pensieri si staccavano dalla realtà, ma lei voleva imparare ad accettarla.
Chiese aiuto alle fate e loro le dissero, che per andarsene doveva trovare la moneta dorata e magica. Era una moneta speciale rinchiusa in uno scrigno perlato che si trovava all'interno del tempio antico. Diamante rimase perplessa e si chiedeva come avrebbe trovato tutto questo, ma l'amore che aveva nel cuore mandava via ogni paura e partì in volo seguendo le indicazioni delle sue amiche fate.
Intanto Eien cercò di scappare dalla città chiedendosi come poteva essere successa una cosa del genere, senza la sua volontà. Raggiunse il bosco, dove vivevano altri animali, ma era ancora troppo aggressivo e loro spaventati e uniti lo cacciarono via. Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto a Diamante e agli altri animali. Non sapeva cosa fare, ma allontanandosi vide un piccolo bimbo di nome Nik che accarezzava il suo gattino e rimase così incantato dalla tenerezza che si trasformò in un delicato passerotto. Prese il volo senza pensarci e ritornò vicino alla panchina, dove aveva perso il suo grande e unico amore. Si appoggiò sul ramo di un albero vicino, dove trovò un nido e si addormentò senza cantare, perché disperato.
Diamante volò fino al bosco, ma non vi entrò. Si guardò intorno e trovò il fiume che le avevano indicato le altre fate, con l'acqua del colore intenso di uno smeraldo che scorreva lentamente e sbatteva su delicate rocce di cristallo. Era un fiume lungo, ma prima poi sarebbe arrivata, dove poteva trovare quello che cercava.
Intanto Eien l'aspettava ancora con speranza, anche se cominciava a lasciarsi andare in una tristezza infinita senza poter piangere.
Ad un certo punto Diamante fermò il suo incantevole volo e vide che il fiume scendeva come una cascata in un burrone profondo. Dall'altra parte qualcosa di particolare attirava la sua attenzione e quando si avvicinò, capì che era un tempio sotterraneo.
Era considerata una comunità etico-spirituale che si basava sul credo del proprio capo spirituale, vedendo l'essere umano come portatore di una scintilla divina, il posto deriva dall'omonima città egiziana di Damanhur, sede nell'antichità di un tempio dedicato a Horo.
Le grandi porte del tempio erano aperte e non c'era nessun custode, Diamante entrò incuriosita e vide lo spettacolo di com'era l'interno quel tempio antico e misterioso. La costruzione era articolata in sette sale principali: la sala dell'Acqua, della Terra, delle Sfere, degli Specchi, dei Metalli, il Tempio Azzurro e il Labirinto. Le sale rappresentano simbolicamente le stanze interiori di ogni essere umano, così come camminare attraverso sale e corridoi che lo compongono. Corrisponde metaforicamente, secondo gli intenti dei costruttori, ad un profondo viaggio all'interno di sé. Ad ogni particolare è stato attribuito dai costruttori un significato: i colori, le misure, ogni dettaglio seguono un preciso codice di forme e proporzioni; ogni sala ha la sua specifica risonanza ed un proprio suono. Le pareti del tempio erano affrescate, i pavimenti decorati a mosaici e i soffitti a vetrate.
Camminando un po' impaurita si ritrovò nella sala degli Specchi. Era una sala particolare, piena di specchi che oltre a riflettere l'immagine fisica, riflettevano anche l'anima. Nell'imbarazzo osservava ogni sua immagine, ma non trovò quello che cercava, perché nella sua anima c'era solo amore. Entrò nella sala del labirinto, girò per ore senza trovare un'uscita, ma quando sentì dentro di sé che stava perdendo la speranza, vide finalmente l'uscita e sorrise per l'avventura e le emozioni che aveva vissuto. Entrò nella sala del Tempio Azzurro, dove vide lo scrigno perlato sospeso nell'aria. Quando aprì lo scrigno, vide la moneta dorata che stava cercando, con il disegno di un cuore da entrambi i lati.
Uscì dal tempio e partì in volo, ormai era notte, luna e stelle brillavano in cielo. Diamante alzò il viso godendosi lo spettacolo e lanciando un sorriso. Aveva in mano la moneta ma era ancora lì, finché prendendola con entrambe le mani la sollevò sopra di lei, pensando a Eien. Un'immensa spirale luminosa l'avvolse e lei si ritrovò nel suo mondo, era sulla panchina dalla quale era scappata, ma Eien non c'era più neanche con le sembianze di orso.
Il sole sorgeva, era l'alba di un nuovo giorno, Diamante un po' sconfortata lanciò la moneta nella graziosa fontana accanto a lei. Il leggero spruzzo d'acqua usciva dalle mani di un angioletto e lei aveva solo Eien nei suoi pensieri. L'uccellino azzurro si svegliò, si allontanò dal nido e si appoggiò sul bordo della fontana riprendendo le sembianze del suo dolce ragazzo, si abbracciarono e baciarono teneramente, lui si scusò con lei, mentre pace e amore fiorivano nel loro cuore.
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