Come un ragno che tesse la sua tela e imprigiona la sua vittima senza via di scampo, così è il mio smarrimento fino a ieri inimmaginabile.
I dolori sono persistenti e non c'è cura che possa alleviare, ma solo il tocco delle tue dita esperte, da farmi perdere i sensi.
Il rossore appena velato e i riccioli fuori posto, fanno di me una persona alla deriva, sbattuta come una barca sulle onde in un oceano in tempesta.
Ho tentato di farla passare come una semplice avventura, ma mi accorgo che la ripetizione dell'avventura si sta trasformando in passione.
Ed è quando mi trovo da sola nell'intimità, che le mie fibre, cercano te.
La dolcezza del tuo viso, i tuoi capelli di seta, gli sguardi pieni d'intensità e quelle mani che incidono su quei sospiri lanquidi, ed il cuore consapevole sembra in sintonia.
Inganno anche me stessa, la dolorosa fatica del risveglio m'impone che al momento, il mio corpo venga sostituito dalla ragione.
Ma è difficile, quando ti vedo la mia stanchezza mentale si denuda ed il vento porta via le parole che non oso dirti e allora soffoco con i baci le tue labbra, cerco d'infrangere la timidezza, vado oltre l'illegalità di questo amore, che sento ormai, dentro le mie vene.
Rompo i sigilli, perdo la mia sicurezza, forzo le serrature di ogni pudore.
I suoni muoiono, la mente vacilla, l'odore della tua pelle m'inebria, mi sento come un fiore appasito che spetta solo di essere inaffiato, in un giardino, sprofondato nell'ombra.