Il signor Semispirato, quel giorno non si sentiva bene. Il sole mandava una luce troppo forte per i suoi occhi. Era giovane, ma già stanco di quella situazione. Viveva in una stanza di otto metro quadri con un letto e una mensola che usava come scrivania,
In un altra stanza ancora più piccola il gabineto. Questa era la sua fortunata condizione, la sua condizione come milliardi di persone nel mondo. Aveva un ingresso, una piccola cucina, un buon lavoro, una affitto di 35. 000 euro impazziti al mese. Che in certi luoghi qualcuno la casa non ce l'aveva più, bombardata, distrutta da guerre o da calamità naturali indotte da sperimentazioni scientifiche a fine bellico.
C'era anche chi aveva agognato per una vita na casa pagata con tanti soldi ad una cooperativa, che poi questa era falita e il sogno di questi uomini era andato in fumo.
il Signror Semispirato aveva una piccola televisione che gli forniva ventiquattr' ore su ventriquattro le informazioni del caso: assassini, affarismi sporchi politici, ricerche grazie all'evoluzione degli studi scientifici. Da poco avevano scoperto il toporagnopesce, creato da incrocio genetico per errore in provetta. Aveva un canale per ogni argomento. Via cavo c'era anche Siparlasolo di silenzio, un canale monotematico senza suoni e solo con colori di tutti i generi, e paesaggi che furono in bianco e nero, o galassie di altri mondi.
Insomma il signor Semispirato era depresso, ma in realtà fortunato, ma non se ne rendeva conto. Fu così che un giorno, anzichè andare al lavoro, decise di buttarsi dalla finestra. Per sua fortuna sotto c'era un vecchio camion di cenci vecchi e cadde sul morbido.
Non si fece nulla. Scese dal camion in preda a una rabbia incredibile e si scagliò sul conducente del camion. Ma si fermò appena vide un uomo alto due metri. Ehm... mi scusi, sa volevo suicidarmi ma grazie al suo carico di cencivecchi sono ancora vivo. E l'uomo Tuttovivo, gli chiese: per quale motivo voleva sucidarsi? Soffro di depressione, mamcanza di amore, anoressia, troppo lavoro... e fece un elenco che non finiva più. Tuttovivo comprensivo lo ascoltava e gli disse: se vuoi, puoi cambiare la tua vita. Volere è potere, insieme a un bel sedere (in senso di buona fortuna se fai del bene). Gli occhi di Tuttovivo trasmettevono gioia di vivere, bastò uno suo sguardo di un secondo negli occhi di Semispirato che come per miracolo, il depresso si trasformò, carico di nuova energia. Infatti da quel giorno la sua vita cambiò. Lui e Tuttovivo diventarono grandi amici, lui cambiò nome, lavoro, casa, e da quel giorno si chiamò Rinato.