LA II RIVOLUZIONE FRANCESE, SAGGIO DI FANTASTORIA
Prefazione
Lasciate che la “Molitudine” costruisca solidi baluardi di fantasia, grande madre della realtà, che nel dolore ne partorirà altre migliori.
Prologo
Nei loro discorsi di natale e delle grandi e piccole occasioni, papi e imperatori si battevano il petto e dicevano che bisognava fare qualcosa per cambiare il mondo, ma poi, terminato il discorso se ne tornavano nei loro caldi castelli e satolli i ventri, in cuor loro pregavano, speravano e combattevano per far sì che niente cambiasse, finché un giorno, le mura dei caldi castelli comiciarono a tremare al rumore dei passi della Moltitudine che marciava per le strade del mondo.
CAPITOLO I
Stato dell’arte del mondo agli inizi del terzo millennio
Sin dalla fine del XX secolo e durante le prime decadi del XXI, complessi organismi nazionali e internazionali sorti in seguito alle trasformazioni capitalistiche avvenute nei più potenti paesi occidentali, regnavano incontrastati, uniti e solidali nel perseguire un’unica logica di potere volta a sostenere, promuovere con cieca ostinatezza e imporre al mondo il proprio credo secondo il quale il Modello di Crescita Economica Globale era il migliore ai fini dell’esistenza e del progresso dell’umanità.
I sostenitori di tale politica si guardavano bene dall’ammettere di essere degenerati in una nuova forma di assolutismo culturale, economico e finanziario in stridente contrasto con l’affermazione degli stati democratici consolidatisi nel corso della seconda metà del XX secolo e peggiore di quello monarchico dei secoli passati, in quanto capace di annullare la volontà degli individui massificandola.
Questa trasformazione del potere, detenuto da un insieme di entità, che andavano al di là dei singoli stati e tendevano a dominare l’intero pianeta, era stata definita da alcuni studiosi di quei tempi, Regime di Potere Assolutistico Globale. D’altra parte, molti avevano compreso che il modo di produzione capitalistico gestito dal Potere Assolutistico Globale era diretto verso un buco nero che avrebbe ingoiato gli uomini e la natura, e il bisogno di avviare un confronto altrettanto globale per cercare alternative a tale modo di produzione, cresceva giorno dopo giorno.
La globalizzazione
Già dagli ultimi decenni del XX secolo, un complesso fenomeno economico e culturale definito globalizzazione aveva avuto come risultato quello di ridurre il mondo in un unico mercato ove scambiare qualsiasi bene o servizio, secondo i meccanismi stabiliti dalle regole dettate dalle teorie liberistiche e neoliberistiche.
La globalizzazione evidenziava un processo di trasformazione del capitalismo mirato a estendere il suo dominio incontrastato del globo e che, per raggiungere un tale obbiettivo aveva bisogno tra l’altro di:
- un’omologazione consenziente a livello planetario della domanda di beni e dei servizi, di una standardizzazione massificata dei comportamenti culturali, inculcata creando e divulgando un unico modo di pensare secondo il quale l’affermazione e il trionfo di un mercato mondiale senza confini era la sola prospettiva di soluzione per tutti.
- di continue crisi degli Stati nazione in modo da essere soggetti e succubi di organismi di potere sovrannazionali e internazionali.
-di un nomadismo del lavoro; esso non è più residenziale e legato alle radici dell’individuo, ma si sposta da un luogo all’altro del pianeta a seconda della richiesta. Questo nuovo fenomeno era stato favorito esponenzialmente con la diffusione dei mezzi di comunicazione informatica.
- di convincere il resto del mondo che il crollo dell’illusione del socialismo reale dava ragione all’idea che non esisteva concezione di un altro mondo migliore, diversa da quella capitalistica.
- di ammaliare e “ricondurre sulla retta via” una parte importante del Terzo Mondo, che sembrava orientata verso forme di anti capitalismo e anti imperialismo.
- di sostituire alle divinità il culto del progresso, della tecnica, il dogma dello sviluppo e la sacralità del benessere materiale.
Il tornare indietro della storia
In quegli anni sembrava come se la storia si fosse fermata a guardare il passato non senza ammirazione e a riproporlo, si riscontravano infatti:
- Un ritorno al governo in molte nazioni di coalizioni fasciste mascherate da tratti neoliberisti.
- Un ritorno dei fondamentalismi che sembravano appartenere ai secoli passati.
- Un attrito e una contrapposizione tra Islam e Cristianità.
esodi di popolazioni diseredate come nei primi secoli dopo Cristo.
- Rigurgiti di antisemitismo.
- Tentativi da parte di lobby di poteri locali, di disgregazione dell’unita degli stati nazionali conquistata con il sangue nei secoli precedenti.
DOCUMENTI
(Estratto dalla raccolta di versi di un poeta anonimo dell’epoca)
Bicentenario 1789?" 1989
Tutte le teste tagliate
sono risorte.
Teste di baroni su corpi di assessori,
teste di marchesi su corpi di sindaci,
corpi di onorevoli su teste di nobili.
Liberté di consumare tutto e in fretta
Egalité solo tra razze e classi pari
Fratenité tra mercanti alleati per
conquistare nuovi mercati.
Il fermento delle idee nei movimenti di opposizione e Il processo rivoluzionario globale.
E fu proprio in seno al dilagare della globalizzazione che maturò e prese corpo la necessità di abbattere la nuova forma di Potere Assolutistico Globale.
I movimenti mondiali che si opponevano ad esso diedero l’avvio ad un processo rivoluzionario destinato nell’arco di pochi decenni a stravolgere l’assetto socio politico del mondo.
CAPITOLO II
La definizione storica di II Rivoluzione francese
Nei 30, 40 anni che precedettero la Rivoluzione Francese era impensabile che si sarebbe potuto tagliare la testa ad un re e abbattere l’assolutismo. Allo stesso modo, fino alla fine del XX secolo, l’idea di poter abbattere L’Assolutismo Finanziario, Economico e ideologico che regnava incontrastato e trovare alternative ad esso era inconcepibile.
Per analogia con la Rivoluzione Francese del 1789 e per le sue conseguenze universali, il nuovo processo rivoluzionario, fu definito dagli storici la II Rivoluzione Francese.
Esso spodestò i detentori del nuovo Assolutismo Globale, che era molto più potente e consolidato di qualsiasi altra tirannia in quanto, come un’enorme piovra, teneva stretto tra i suoi tentacoli l’intero pianeta.
L’Italia culla della rivoluzione
In effetti, la II Rivoluzione Francese ebbe inizio in Italia con le prime agitazioni degli anni 2010 e raggiunse il suo culmine nel 2026 con la promulgazione della Costituzione dell’Uomo Nuovo del Terzo Millennio, Cittadino del Mondo, in seguito adottata dalla maggioranza degli altri paesi, come punto di riferimento per nuovi valori e nuove regole, ma soprattutto per un nuovo modo di concepire l’esistenza umana.
Il fatto che la II Rivoluzione avvenne in Italia, mentre numerosi malcontenti si manifestassero diffusamente anche in Europa, nell’America del Nord e nel resto del mondo, può essere spiegato con una serie di circostanze particolari verificatesi in precedenza in quella nazione. In Italia, sin dalla fine del XX secolo e dagli inizi del XXI si erano sviluppati dei forti movimenti di opposizione sostenuti da solide motivazioni culturali che rifiutavano il modello economico di sviluppo globale, mentre tale modello continuava ad essere accettato totalmente dalle coalizioni che alternandosi al governo mettevano sempre di più il paese alle strette lasciando come eredità comune dell’uno o dell’altro governo crisi economiche e finanziarie sempre più gravose provocando l’insofferenza della popolazione e contribuendo a creare il clima rivoluzionario.
I PiccoliGrossi
Famoso è rimasto l’appellativo di “ PiccoliGrossi” dato ai governanti italiani dai movimenti di opposizione; “Grossi” perché detenevano il potere, “ Piccoli” perché non riuscivano a vedere al di là degli orizzonti politici nazionali, senza capire, o non volendo capire per scelte di comodo, che i problemi del proprio paese erano comuni a tutti i paesi del mondo e di conseguenza la soluzione andava cercata nel mondo;
l’anno zero era alle porte e la necessità di nuove regole bussava con esso.
Comprendere l’evoluzione del pensiero rivoluzionario
Già verso la fine del XX secolo, numerosi movimenti di opposizione avevano iniziato a mettere in discussione il Modello Economico di Crescita Globale e i suoi valori adottati oramai dalla larga maggioranza degli stati.
Famosi sono rimasti alcuni slogan divulgati dai movimenti in quel periodo
+ LAVORO + PRODUCO +CONSUMO
+SONO FELICE
Falso
meno LAVORO meno PRODUCO meno ACCUMULO meno CONSUMO
+SONO meno INFELICE
Vero
La presa di coscienza e l’affermazione della MOLTITUDINE RIVOLUZIONARIA
Le continue proteste provenienti da strati diversi della popolazione, ceto medio impoverito, movimenti operai, altre categorie di lavoratori e dalle forze di opposizione in seno al Parlamento, anni 2015-20, rimasero sterili fino a quando furono prive di un fine e di un collegamento politico, ma divennero una potente arma con l’affermazione di un’enorme forza definita da alcuni osservatori MOLTITUDINE, un nuovo concetto di classe, che da un esordio di resistenza e dissidenza divenne un forte movimento rivoluzionario.
(Il concetto di MOLTITUDINE fu al centro del dibattito politico filosofico agli inizi del XXI secolo e alcuni pensatori dell’epoca lo introdussero in sostituzione dei termini popolo, massa, ecc.(T. Negri, M. Hardt)
Un tempo plebei, un tempo servitù della gleba, un altro contadini, braccianti, popolo, massa, diseredati, poveri emarginati, poi operai, proletariato, sfruttati, infine ceto medio, poi ceto medio impoverito, precari, immigrati, emigranti perpetui e rifugiati ambientali, gli 80 milioni di persone a rischio povertà in Europa, in altre parole la gente assoggettata al potere dell’Assolutismo Globale. Questo insieme numerico, in contrasto con i vecchi concetti di massa e popolo era fatto di individui accomunati da innumerevoli differenze di cultura, etnia, da lavori differenti, da visioni del mondo e della vita diverse. Era portatore sano dei valori dell’Uomo Nuovo del Terzo Millennio ed era in grado di proporne altri in sostituzione di quelli malati dei secoli trascorsi, che lottavano strenuamente per infettare anche il secolo appena iniziato.
Nuove proposte per cercare soluzioni alternative ai problemi dell’umanità che attuavano in pratica forme diverse di produzione e di consumo che liberassero, insieme agli uomini anche la natura dalla rapina sistematica operata dai meccanismi economici capitalistici, cominciavano, come testa d’ariete, a picconare le solide porte dei palazzi del Potere Globale.
Il pensiero della Moltitudine sostenuto da molti intellettuali definiti della Nuova Opposizione, rapidamente si diffondeva grazie anche alla velocità delle comunicazioni rese possibili da Internet.
Le nuove idee, come spesso accade nella storia, furono considerate utopistiche o eretiche da molti contemporanei, ma divennero il seme da cui sarebbe nato nei prossimi decenni del XXI secolo l’Uomo Nuovo del Terzo Millennio.
DOCUMENTI
Estratto da documenti datati 15 Dicembre 2005 di autore ignoto e rinvenuti nell’Archivio del Museo della II Rivoluzione Francese.
Lo “ Spettro che si aggira per il mondo” indossa il lenzuolo della globalizzazione. Il lenzuolo dello spettro è un’enorme ragnatela che soffoca la terra, e gli uomini di buona volontà volenti o nolenti presto o tardi si ritrovano invischiati in essa come mosche e non possono far altro che attendere la disidratazione prima di essere divorate dal ragno. Il ragno si chiama Economia di crescita e di sviluppo globale dell’umanità. Ad un tale modello di economia sta a cuore esclusivamente l’alto tenore di vita non dell’umanità intera, ma solo quello di meno di un terzo degli inquilini del pianeta Terra.
Caffè Greco 2000
Non c’è Leopardi,
definitivamente ha scelto
Il borgo natio.
Come per reale danza agghindati,
bei gentiluomini del duemila
da secoli di agi malvagi
spossati, l’elegante antico caffè affollano. Righe a piombo
di pantaloni pressati,
linde scarpine carezzano.
Camicie e cravatte rosate,
lisci i visi, politi, rasati,
più a cul di fanciullo
a somigliar che a volti di uomini.
Dame da trucchi pesanti mascherate,
scie di costosi, violenti,
putrefatti profumi emanano.
Folla al banco si confonde,
in attesa di consumare
superflui, superalcolici aperitivi.
Fuori una pantera ha fame,
il fuoco nel bianco degli occhi,
offre accendini al prezzo d’una briciola di tartina che ingrassa gli aperitivi e attende il suo turno per bere.
2000
Né più basta
Le ossa dell’animo non
fanno male
quando scricchiolano,
mentre sul comodo divano
accovacciati,
rapidi e in esaurienti
fotogrammi
di morte e di dolore altrui
sull’arcobaleno
del bel televisore
a schermo ultrapiatto
scorrono.
Per ingoiarli meglio
un whiskey
invecchiato dodici anni
tra i migliori,
come migliore
la tavola,
migliore la casa,
migliore l’ignavia
nell’accostarsi
a quei luoghi luttuosi.
Né più basta
Il contributo in conto
caritate, che per certo
versato sarà,
a sgravar l’anima,
né più basta.
Caduti nolenti
Partire una mattina per il Sud.
Verso l’Est più forte è la luce,
non si fa guardare.
Attende chi muore.
Oggi son caduti nolenti
nella battaglia del Golfo.
In altre battaglie ieri caddero nolenti,
in altre ancora cadranno domani.
Attendili Padre Eterno
nella luce dell’Est e abbili in gloria,
ma spiega loro per chi
son caduti nolenti a vent’anni.
1992
CAPITOLO III
Verso la rivoluzione
Per comprendere lo sbocco rivoluzionario che ebbe in Italia il conflitto tra le classi al governo e la Moltitudine che si stava affermando, è necessario considerare le circostanze nazionali ( endemiche crisi economiche e finanziarie), che indebolirono lo Stato anno dopo anno. L’insofferenza verso le scelte da questo operate e il crescente senso di angoscia sociale contribuirono fortemente a creare il clima rivoluzionario.
Le riforme del ministro Turgatti
La fase cruciale iniziò con il fallimento delle riforme proposte dal ministro Turgatti 2014-2016. Nel tentativo di arginare le crisi economiche e finanziarie egli presentò un programma che prevedeva una radicale riforma fiscale che avrebbe impedito l’evasione e l’elusione favorendo l’attività produttiva. Le riforme includevano altresì la soppressione dei privilegi delle aristocrazie finanziarie, che grazie anche alla collusione di alcune frange neo liberiste dello Stato esercitavano una vera e propria forma di dittatura nella gestione del credito, delle assicurazioni e dei principali servizi.
I poteri politici e finanziari all’interno e all’esterno dello Stato operarono in maniera tale da costringere il ministro Turgatti a dimettersi.
Malcontento generale dei cittadini italiani agli inizi del XXI secolo.
Negli anni che seguirono, le coalizioni neoliberiste di destra e quelle progressiste di centro sinistra che si alternarono al governo dello Stato, non furono in grado di migliorare le cose in quanto poco propensi a ricercare le cause delle crisi tra le conseguenze della Globalizzazione e ad attuare politiche profondamente innovative.
Inoltre, la classe politica quasi in generale rimaneva arroccata su posizioni che mantenessero i privilegi sia economici, sia di prestigio e di potere personali dei quali godeva.
Qualsiasi principio di perequazione dei redditi era ignorato e calpestato, a cominciare dai privilegi e dalle retribuzione dei politici e di coloro che vivevano di speculazioni, in rapporto di 20 a 1 nei confronti delle retribuzioni della maggioranza dei cittadini.
Avventurieri, faccendieri e speculatori spesso si davano alla politica per risolvere i propri problemi personali.
Vi furono anche casi di nuovi impeti di autoritarismo della politica e dell’economia da parte di governi neoliberisti a vocazione destrorsa, che promulgarono leggi “su misura”, mirate a sbarrare la porta della galera a coloro che già erano sul punto di varcarne la soglia.
La forma di democrazia rappresentativa basata sul voto ogni 5 anni, per tutta la durata della legislatura non permetteva agli elettori di esercitare nessuna forma di controllo, approvazione o rifiuto dell’operato degli eletti, che sempre più spesso tradivano la fiducia e le aspettative degli elettori.
Gli apparati burocratici di controllo continuavano, nonostante le promesse di riforme, a soffocare i cittadini contribuendo ad esasperare il loro senso di subire di continuo un danno esistenziale. Inoltre, le scelte irresponsabili e le mancanze dei governanti avevano causato una condizione d’impoverimento di una larga parte di cittadini e gravi attentati allo stato sociale, conquistato in seguito alle dure lotte degli anni precedenti.
DOCUMENTI
( Estratti dai titoli e dagli articoli di un giornalista non asservito al potere, G. Bocca, pubblicati su un noto settimanale dell'epoca, "L'Espresso" )
... L'arrembaggio di ladri e furbastri...
Ma che cosa è oggi questa democrazia italiana dove gli onesti passano per inetti, si sentono inetti, e pensano di vivere in un paese che non è più loro...
... In nome del denaro buttiamo giù lo Stato...
Nella società borghese il bancarottiere si sparava o si nascondeva. Ora va alla prima della Scala.
... Stato e Mafia connubio accecante...
Le prove della complicità, della coesistenza tra lo Stato italiano e la Mafia sono così grandi e irrefutabili da avere un effetto accecante...
... La fabbrica delle leggi ad persona lavora a getto continuo, ma nessuno più reagisce neppure nella nostra sinistra.
... L'ultima legge che rende impenetrabili le abitazioni dei governanti è la conferma che essi non possono permettersi la trasparenza...
(Estratto da un invettiva satirica contro un presidente del consiglio dell’epoca rimasto famoso più per le sue doti di buffone che politiche. La follia dell’utilitarismo che era il suo credo, lo indusse all’età di 60 anni a ricorrere al trapianto e alla tintura dei capelli.)
Non obbedisco al RE
Come corona
La testa del Giusto
Canizie e Senno
Cingono.
Ma il nostro Re con scialba tinta
di baldracca complice
l’avanzar della canizie arresta.
La Maestà s’offusca, brilla il giullare
che, se capace di burlar se stesso,
i suoi sudditi per certo ingannerà.
Non obbedisco al RE!
10 /3/04
(Estratto da un invettiva satirica contro lo stesso individuo, che in possesso di potenti network televisive private era riuscito a vincere le elezioni, anche grazie ad esse e senza che l’opposizione gli impedisse di farlo facendo valere la regola del conflitto d’interessi. Il verso “Tre pifferi quadrati” stava a significare le reti televisive possedute dall’individuo.
Il pifferaio
Tre pifferi quadrati
Zufolano note colorate.
Seguono cheti i sorci
La musica del pifferaio che
Li annega
in un mare di bugie.
2000
La crisi economica degli anni 2020
Ad estenuare la frustrazione sociale ed esistenziale dei cittadini fu l’escalation senza ritorno dell’aumento del costo della vita, che raggiunse circa il 60% rispetto ai precedenti quinquenni. Servizi, credito, trasporti, sanità, istruzione, telecomunicazioni e stato sociale erano stati “venduti” a privati dai precedenti governi neoliberisti.
Le agitazioni del 2024
Moltitudini indifferenziate per classe sociale di appartenenza, ma accomunate dal desiderio di porre fine a quello stato di cose iniziarono a organizzare manifestazioni spontanee, subito accusate di populismo dai governi in carica.
In occasione della celebrazione della festa della donna l’8 marzo del ’24, un’ingente moltitudine di donne iniziò una protesta contro il caro vita.
Nessuna iniziativa era stata intrapresa per calmierare i prezzi dopo l’entrata in vigore della nuova moneta dell’Unione europea, di contro si erano favoriti e protetti i facili arricchimenti a discapito dei cittadini a reddito fisso, i quali videro dimezzato il potere d’acquisto dei loro salari.
Le manifestanti chiedevano che fossero esposti in tutte le città i prezzi in lire delle merci e dei servizi, come da documentazione delle Camere di Commercio, anteriori alla data di entrata in vigore della moneta unica europea e che fossero adottati severi provvedimenti, fino alla chiusura immediata dell’esercizio, per coloro che speculavano sul diverso valore tra la vecchia e la nuova moneta.
La protesta rimase inascoltata perché erano troppe le complicità con gli speculatori, da parte di lobby di potere all’interno e all’esterno del governo.
La rivolta dell’acqua del 2025
La rabbia popolare raggiunse il suo culmine in seguito alla promulgazione di un decreto che rendeva possibile la commercializzazione dell’acqua potabile da parte di società private; un litro d’acqua costava il doppio circa di un litro di vino e quella non potabile, quanto un litro.
La Mobilitazione della Moltitudine rivoluzionaria
Molti storici sono d’accordo nell’affermare che anche se la Rivolta dell’acqua fu solo la goccia che fece traboccare il vaso, da quella data, 9 gennaio 2025 ebbe inizio la II RIVOLUZIONE FRANCESE.
I dati dell’allora Ministero degli interni registrarono un’affluenza di circa 10 milioni di persone che malgrado il gelo di quel 9 gennaio, pacificamente raggiunsero la capitale e la occuparono. Per la prima volta nella storia si verificò un fatto eccezionale; nonostante il governo avesse spiegato ingenti forze dell’ordine, la maggior parte di queste depose le armi e si unì alla Moltitudine. La minoranza rimasta si astenne da qualsiasi intervento.
Come per effetto domino, tutti i municipi dei capoluoghi di provincia e delle altre città della nazione furono gremiti pacificamente da migliaia di persone.
La Moltitudine rivoluzionaria si proclamò aliena da qualsiasi forma di violenza, ma ferma nel sostenere che da quel momento, il potere sarebbe appartenuto solo ad essa.
L’organizzazione della Moltitudine rivoluzionaria.
In effetti, il successo della manifestazione denominata “Rivolta dell’acqua potabile” non fu un evento casuale, o una reazione populista, ma il risultato di un lavoro capillare di comunicazione e d’interazione portato avanti da decenni con abnegazione da coloro che avevano scelto di opporsi, dissentire e resistere all’ideologia della globalizzazione, propagandata nell’interesse di pochi potenti. Gli oppositori avevano fatto della rete il loro Palais Royal dove ci si incontrava per scambiare e condividere idee e saperi, divulgare informazioni alternative, maturare una coscienza nuova, proporre e mettere in pratica delle alternative di democrazia cercando strade diverse da quelle che il mondo aveva percorso fino allora.
La Rete, nonostante il disappunto dei governi, era diventata una potente arma nelle mani dei dissidenti, che permetteva loro di accelerare i processi storici e di far scendere in piazza milioni di persone, qualora si fosse ritenuto opportuno. L’opposizione era cresciuta negli anni ed era diventata un’altra moltitudine, che aggiunta a quella già esistente, aveva assunto proporzioni potenzialmente infinite e mondiali e costituiva la nuova forza di resistenza. Era come se un potente mezzo di produzione fosse sfuggito al controllo del padrone per finire nelle mani di coloro che avrebbero dovuto usarlo solo per il suo profitto. L’affermazione dell’interazione tra individui ai fini di una cooperazione tra esseri umani, da virtuale era diventata reale. La possibilità di organizzare manifestazioni, operazione costosa e lenta se fatta con mezzi tradizionali, grazie a Internet era divenuta rapida ed efficace. La rete permetteva a chiunque di essere continuamente in contatto con tutti e di convocare assemblee di milioni di persone, qualora era necessario.
La reazione del governo
Nei giorni che seguirono strenui ma vani furono i tentativi da parte del governo di riprendere in mano la situazione. Alla Moltitudine rivoluzionaria furono rivolte accuse di essere sovversiva. Tale accusa estrema, usata dal potere ogni volta che si era trovato in grave difficoltà fu ignorata e disattesa da tutti coloro che avrebbero dovuto eseguire gli ordini del governo. Un’altra manifestazione fu indetta per il 12 aprile 2025.
Nei giorni che precedettero la data stabilita, schiere di volontari installarono altoparlanti in ogni quartiere della capitale e lo stesso avvenne in tutte le città dell’intera nazione.
Il proclama dei principi rivoluzionari della Moltitudine.
Alle ore 13 del 12 febbraio 2025 gli altoparlanti iniziarono a far tacere il brusio proveniente dalla folla.
“ Signori e signore, non chiedetevi chi io sia, la mia identità non è importante… vi basti sapere che sono solo un portavoce temporaneo della Moltitudine Rivoluzionaria, come molti di voi lo saranno quando una nuova forma di democrazia diretta sarà attuata secondo il proclama che sono sul punto di illustrarvi. Il suo contenuto e le sue proposte saranno sottoposte alla vostra approvazione o disapprovazione, poiché da questo momento voi sarete i soli padroni delle sorti della nazione.
Inizierò con l’esporre quali sono i valori alternativi che noi tutti come Moltitudine rivoluzionaria siamo in grado di proporre.
La Moltitudine rivoluzionaria si differenzia dai molti che accettano passivamente e con complicità lo stato di cose, per la sua piena comprensione della realtà contemporanea che ha esasperato, anche se esistito da sempre, il divario tra povertà e ricchezza nel mondo raggiungendo proporzioni disumane e intollerabili, che generano di continuo conflitti non solo sociali, ma anche politici, compreso il terrorismo minacciando la sopravvivenza di miliardi di persone. Tali brutture sono figlie di molti valori del passato. La Moltitudine Rivoluzionaria chiede che il nuovo millennio sottoponga a processo quei valori che hanno spinto l’umanità sull’orlo di un baratro e che li condanni a sepoltura. Il III Millennio ha un urgente bisogno di nuovi valori. La Moltitudine ne è portatrice, tra essi si evidenziano:
l’infinita capacità di cooperazione sociale ai fini della produzione.
l’essere aliena dalla violenza e dalla corruzione; per nessuna ragione le nostre coccarde rivoluzionarie si macchieranno di sangue.
la capacità di abbattere l’ideologia secondo la quale nel mercato globale tutti gli esseri umani sono intercambiabili.
la capacità di generare una nuova forma di democrazia che vada oltre le regole di quella rappresentativa; democrazie locali, più dirette e autentiche, da estendere all’Europa e al mondo.
la contrapposizione al concetto di popolo, inteso spesso come massa irrazionale e passiva facilmente manipolabile, come ben sanno i burattinai padroni del mondo.
la potenzialità di una forza in grado di auto organizzarsi, di comunicare e di agire per il bene comune prima e individuale di conseguenza, senza bisogno di leader o di rappresentanti in quanto già forza Leader e rappresentante di se stessa.
la consapevolezza di essere destinata ad assurgere a dignità di Classe Sovrana Globale alternativa, in grado di affermare la propria democrazia portatrice di un vero e proprio potere che sostituisca quello dell’Assolutismo Globale per mezzo di nuove forme costituenti e nuove regole per un nuovo modo di vivere e godere il tempo cercando e trovando soluzioni locali a problemi globali e soluzioni globali a problemi locali.
la consapevolezza come Moltitudine rivoluzionaria di aver maturato per usucapione il diritto alla proprietà dei mezzi di produzione, in quanto lei stessa è il più potente mezzo di produzione.
il bisogno di guarire da quello che è il male peggiore dell’uomo moderno; la miseria psichica e morale.
Il bisogno di fondare un Parlamento Mondiale dove confrontarsi con le Moltitudini rivoluzionarie delle altre nazioni per decidere di comune accordo della qualità della vita di tutti gli ospiti del pianeta.
l’urgenza improrogabile di combattere la speculazione introducendo una tassa sulle transazioni finanziarie, visto il loro enorme volume. Il ricavato di questa tassa permetterebbe di costituire un fondo nazionale per arginare le situazioni di estrema difficoltà nella quale si trova lo stato attualmente.
“…tra i provvedimenti urgenti e improcrastinabili dei quali ha bisogno la nazione spicca la necessità di RIORDINARE la Nuova Repubblica; pertanto, sottoponiamo alla vostra sovranità quanto di seguito esposto.
Premessa
Fermo restante il rispetto dell’attuale costituzione grazie alla quale è stato possibile procedere a larghi passi sui sentieri irti di rovi della democrazia, non vi è chi non veda, a distanza di circa ottanta anni dalla sua promulgazione, l’urgenza del perfezionamento delle sue vecchie regole e l’aggiunta di nuove in modo da accogliere le richieste da parte della gente di essere vera protagonista nella gestione della cosa pubblica e della vita comune.
Queste nuove regole dettate da nuovi principi di cooperazione e partecipazione, permetterebbero di affermare, non solo a parole, ma anche nei fatti, la sovranità popolare, che deve avere il potere di approvare o rifiutare qualsiasi legge esprimendosi a larga maggioranza per mezzo del voto CONTINUO in vista di un superamento della democrazia rappresentativa a favore di quella diretta. Non è certo facile, ma con la cooperazione e l’interazione di tutti non sarebbe impossibile. All’obiezione “…che ne sa la gente come fare per…” si può rispondere: primo, “la gente” sa più di quanto ci si possa aspettare, perché “la gente” ha dalla sua parte la forza dell’intelligenza comune.
Secondo, ”la gente “che non sa” si istruisce, dal basso però e non dall’alto del potere. Infatti, una delle strategie che il potere ha sempre perseguito è stata quella di tenere nella penombra culturale i suoi sudditi; la penombra è l’ignoranza a metà. La prima metà di tratti di luce è fatta di promesse di diritti d’istruzione per tutti, l’altra metà d’ombra è fatta di presupposti educativi ideologici sostenuti dalla disinformazione, o meglio da una cattiva informazione mirati a far sì che i più non capiscano troppo di politica e di economia in modo che i sudditi siano: “… succubi della impostura di uomini esperti nel trarre nell’errore.”( Ef. 4, 14)
La politica per molti incomprensibile, deve entrare a far parte della vita quotidiana di tutti e così come la maggior parte dei cittadini si appassiona ed è informatissima sul “dietro le quinte “ del mondo del calcio o di altri sport, altrettanto lo deve essere per i fatti e per il “dietro le quinte” della politica.
… In base a quanto sopra esposto ecco in sintesi, le nostre proposte per una
COSTITUZIONE DELLA NUOVA REPUBBLICA ITALIANA, fondata sui principi e i valori dell’UOMO NUOVO DEL III MILLENNIO
In prospettiva del perfezionamento della democrazia, che da rappresentativa sarà diretta sono necessari la REVISIONE, la modifica, l’abrogazione, o l’emendamento DI PARTI e ARTICOLI dell’attuale Costituzione
Principi fondamentali
Art 1. L'Italia è una Repubblica a partecipazione democratica diretta fondata sul lavoro produttivo.
PARTE I
TITOLO II Rapporti etico-sociali
Art 34. L’istruzione inferiore e superiore, fino al compimento del diciottesimo anno di età sono obbligatorie.
Al fine di rendere possibile l’attuazione del progetto di democrazia diretta a votazione permanente, nelle scuole di ogni ordine e grado lo studio della storia, della filosofia, dell’economia e delle scienze politiche costituirà materia fondamentale,
in modo da fornire al cittadino strumenti idonei tali da metterlo in grado di partecipare alla
vita politica della nazione esprimendo con il voto la propria volontà in modo continuativo.
È dato incarico ad una commissione di esperti informatici di istituire BANCHE CITTADINE PER LA VOTAZIONE PERMANENTE ove tutti i cittadini, dotati di tesserino elettorale informatico sono tenuti a esprimere il proprio parere per approvare, o rifiutare qualsiasi decisione politica proposta dalle Camere.
LE BANCHE VOTO SARANNO LE GARANTI DELLE VOTAZIONI
È istituito un canale televisivo dedicato che avrà il compito di trasmettere senza interruzione qualsiasi attività parlamentare.
La Repubblica garantisce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettiva l’introduzione del salario minimo garantito per tutti.
È abolita ogni forma di lavoro speculativo, o diverso da quello produttivo che anteponga l’interesse del singolo, o di gruppi a quello sociale.
La legge stabilisce quali siano da ritenersi forme di lavoro speculativo.
La sovranità appartiene alla MOLTITUDINE, che la esercita senza alcun limite e forma.
ORGANIZZAZIOE DEL NUOVO PARLAMENTO
Sono aboliti tutti i titoli onorifici che in qualche modo evocano posizioni di potere individuale; Onorevole, Senatore, Deputato, Sindaco, Capo, Governatore, ecc.
Sono introdotti i titoli unici di
Portavoce della Moltitudine della città di… (in sostituzione di quello di deputato)
Portavoce della Moltitudine della regione… (in sostituzione di quello di senatore)
il Presidente della Repubblica è denominato Garante della Moltitudine della Nuova Repubblica e sarà eletto a suffragio universale direttamente dalla Moltitudine.
il parlamento è denominato Nuovo Parlamento della Moltitudine, e le sue due parti sono denominate rispettivamente Camera della Moltitudine delle città e Senato della Moltitudine delle regioni.
È abolita ogni forma di democrazia rappresentativa. Essa è sostituita da quella a partecipazione diretta di tutti i cittadini, che avranno il dovere di esprimersi di continuo con il voto per approvare o rifiutare qualsiasi decisione politica proposta dai PORTAVOCE DELLA MOLTITUDINE DEL SENATO e DELLA CAMERA.
Requisiti per l’eleggibilità a PORTAVOCE DELLA MOLTITUDINE DELLA CITTA DI…/ DELLA REGIONE…
il candidato, oltre ad essere in possesso dei necessari requisiti tecnici e professionali per svolgere al meglio i compiti che gli saranno assegnati, è noto per avere saldo tra i suoi valori quello di non anteporre, nel suo operato, il proprio interesse a quello della collettività, in quanto ha maturato una profonda convinzione secondo la quale prodigarsi per uno scopo comune costituisce già la migliore ricompensa personale; egli conta più degli altri, perché è al servizio degli altri.
Il candidato è noto per godere della fiducia degli elettori e ben sa che il suo successo nell’operato comune è proporzionale alla fiducia che i medesimi ripongono nei suoi riguardi.
Il candidato è noto per essere alieno per cultura a qualsiasi forma di corruzione.
Egli è altresì alieno da qualsiasi forma di vanità personale.
Il candidato è noto per chiare doti di compiacimento nel cercare e perseguire la verità oggettiva dei fatti senza alcun pregiudizio e di accettazione della medesima anche se in dissidenza e contrasto con i propri credi.
Il candidato è noto per aver speso gran parte del suo tempo facendo del bene alla gente.
Il candidato è noto per non essere capace di nutrire sentimenti di astio, di detrazione e invidia verso coloro che assolvono compiti per il beneficio comune in modo migliore, o che hanno opinioni diverse dalla sua.
Il candidato è noto per la sua connaturata indole di rispetto verso ogni persona o cosa, piccola o grande che sia.
Il candidato è noto per la spiccata capacità di non vantarsi e di farsi da parte dopo aver compiuto anche la migliore delle opere.
PARTE II Ordinamento della Nuova Repubblica.
TITOLO I Il Parlamento della MOLTITUDINE
Sezione I Le Camere della MOLTITUDINE
Principio fondamentale
Il numero dei Parlamentari della Moltitudine è al 50% di sesso femminile e al 50% di sesso maschile
art. 55. Il Nuovo Parlamento si compone della Camera dei PORTAVOCE DELLA MOLTITUDINE DELLE CITTA DI… e del Senato dei PORTAVOCE DELLA MOLTITUDINE DELLE REGIONI…
Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere qualora lo richieda la MOLTITUDINE
art. 56. La Camera dei PORTAVOCE DELLA MOLTITUDINE DELLE CITTA DI… è eletta a suffragio universale e diretto dai cittadini in ragione di PORTAVOCE DI SESSO MASCHILE e PORTAVOCE DI SESSO FEMMINILE in numero uguale per ogni capoluogo di provincia; i capoluoghi numeramene inferiori rispetto ad altri appartenenti alla stessa regione eleggeranno portavoce aggiuntivi in modo da garantire l’equità del numero e del sesso tra tutti i capoluoghi.
Sono eleggibili a portavoce tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i venticinque anni di età.
art. 57. Il Senato dei PORTAVOCE DELLA MOLTITUDINE DELLE REGIONI… della Repubblica è eletto a base regionale. A ciascuna Regione sono attribuiti PORTAVOCE DI SESSO MASCHILE E PORTAVOCE DI SESSO FEMMINILE IN NUMERO UGUALE. Nessuna Regione può avere un numero di Portavoce inferiore a quello di altra regione.
art. 60. La Camera dei Portavoce delle città è eletta per cinque anni, il Senato dei portavoce delle regioni della Repubblica per sei. art. 64. Ciascuna Camera propone il proprio regolamento che deve essere approvato con votazione diretta e a maggioranza assoluta dalla MOTITUDINE. Le sedute sono pubbliche; ciascuna delle due Camere e il Parlamento a Camere riunite non possono adunarsi in seduta segreta. Le deliberazioni di ciascuna Camera e del Parlamento non sono valide se non sono approvate dalla MOLTITUDINE con votazione diretta e a maggioranza assoluta.
art. 68. I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. SOLO LA MOLTITUDINE ha facoltà di decidere se un membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale, arrestato, o altrimenti privato della libertà personale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare.
art. 69. I Portavoce del Parlamento ricevono un’indennità personale che non potrà mai superare il rapporto di uno a tre nei confronti delle retribuzioni medie degli altri cittadini. Sono a carico dello stato tutti gli altri costi non a titolo personale inerenti all’attività politica.
Sezione II La formazione delle leggi
art. 72. Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa. L’approvazione finale, articolo per articolo, è di competenza della MOLTITUDINE ed è estesa a qualsiasi tipo di legge o decreto così come appresso esposto. Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l'urgenza. Può altresì stabilire in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge e rimesso all’approvazione da parte della Moltitudine
Stesso dicasi per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.
art. 74. Il Garante della Moltitudine della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Le Camere a loro volta si rivolgeranno alla Moltitudine Se le Camere approvano nuovamente la legge, sentita la volontà della Moltitudine questa deve essere promulgata.
art. 78. La Moltitudine delibera lo stato di guerra, solo in caso si renda necessario difendere la nazione e conferisce al Governo i poteri necessari.
art. 81. Le Camere esaminano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. La loro approvazione finale è rimessa alla Moltitudine
art. 83. Il Garante della Moltitudine della Repubblica è eletto dalla MOLTITUDINE a suffragio universale e diretto.
TITOLO III Il Governo
Sezione I Il Consiglio dei ministri
art. 92. Il Governo della Repubblica è composto da tutti i PORTAVOCE DELLA MOLTITUDINE della Camera e del Senato, che insieme costituiscono il Consiglio dei PORTAVOCE. Il Garante della Moltitudine della Repubblica nomina il PRIMO PORTAVOCE del Consiglio, su proposta e salvo approvazione della MOLTITUDINE.
art. 96. Il PRIMO PORTAVOCE del Consiglio e i Portavoce sono posti in stato d'accusa dalla MOLTITUDINE per reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni.
Sezione II Revisione della Costituzione. Leggi costituzionali.
art. 138. Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono proposte dalla MOLTITUDINE
“…in attesa di decisioni comuni per l’attuazione del programma di cambiamenti radicali proposti e
IN ATTESA DI INDIRE NUOVE ELEZIONI LA MOLTITUDINE
RIVOLUZIONARIA
DICHIARA SCIOLTI
IL PARLAMENTO E IL GOVERNO
E SI PROCLAMA ASSEMBLEA COSTITUENTE E LEGISLATIVA
Roma, 12 aprile 2026
L’attacco alla democrazia parlamentare rappresentativa era stato sferrato. Secondo il programma di riassetto dell’ordinamento giuridico istituzionale il potere legislativo passava nelle mani dei portavoce della camera e del senato, che presentavano i disegni di legge, ma la loro approvazione era di esclusiva competenza della Sovranità della Moltitudine.
La reazione delle coalizioni di governo delegittimate.
Mentre la maggior parte delle coalizioni di governo dell’opposizione si schierò dalla parte della Moltitudine Rivoluzionaria, quelle del governo deposte reagirono duramente rigettando tutte le proposte. La Moltitudine Rivoluzionaria fu posta di nuovo nella necessità o di rivolgersi al sostegno popolare, o di indietreggiare di fronte alla reazione di quanti erano contrari a ogni forma di cambiamento radicale. Ancora una volta milioni di persone occuparono la capitale e gli oppositori furono costretti a trasferirsi al nord, dove avevano ancora delle roccaforti di potere.
Una volta stabiliti i nuovi principi era necessario intraprendere l’ardua strada della ricostruzione per mezzo delle alternative.
CAPITOLO IV
Il susseguirsi delle agitazioni
Le rivolte popolari contro le banche e l’introduzione della Finanza Etica
Frange estremiste della Moltitudine Rivoluzionaria, esasperate da come gli istituti di credito, non senza la complicità del governo, continuavano a strangolare i cittadini, organizzarono rivolte in tutta la nazione. Le banche furono prese d’assalto e furono bruciati sulle piazze i documenti con i quali i banchieri provavano i loro crediti. L’esasperazione della rivolta fu sedata dall’intervento dei Portavoce della Moltitudine Rivoluzionaria e dall’approvazione e l’entrata in vigore di una legge in base alla quale chi aveva contratto un debito per l’acquisto della prima abitazione era tenuto a restituire alla banca solo il capitale, senza interessi. La protesta colpì anche le grandi compagnie di assicurazioni e per sedarla fu varata una legge con la quale erano i contraenti delle polizze a stabilire l’importo del premio in base a criteri di equità e non più di profitto esasperato, come avevano fatto fino allora le compagnie di assicurazioni.
Nel giro di poche settimane l’apparato dello stato che proteggeva la gestione del credito crollò. La maggior parte delle forze dell’ordine fu solidale con gli insorti.
Tra le alternative all’attuale sistema di credito La Moltitudine Rivoluzionaria indicò la strada per un cambiamento, che era già in atto da molti anni, anche se osteggiato da chi aveva interesse a che le regole del gioco in materia di credito non cambiassero mai. Un proclama di un Portavoce annunciò alle folle:
“…già dalla fine del secolo scorso in Europa e nel mondo si stanno portando avanti diverse esperienze di finanza alternativa, che ci lasciano sperare.
In Germania l’Oekobank opera su principi pacifisti ed ecologisti.
n Olanda la Triodosbank, nata nel 1980 con propositi di finanza etica è cresciuta con filiali in Belgio ed Inghilterra.
nel 1990 l'ABS (Alternative Bank Swisse) è stata fondata sul principio della partecipazione.
In Bangladesh la Grameem Bank si occupa di microcredito, concedendo piccole somme di denaro a gruppi di persone, la cui unica garanzia è la cooperazione sociale e la propria forza lavoro. I banchieri tradizionali sono rimasti sbalorditi nel
constatare che il conto sofferenze della Grameem Bank era a zero.
In Italia nel 1998 è nata Banca Etica, per colmare un vuoto economico e sociale, il finanziamento del terzo settore sempre più succube delle attività benefiche delle fondazioni.
Tra la fine degli anni Settanta e gli anni 90 nascono e si diffondono le Associazioni per la Mutua Autogestione del credito: Mag Verona (1977), Mag 2 Milano (1980), Autogest Udine e Mag 3 Padova (1983), Mag 4 Piemonte (1987), Mag 6 Reggio Emilia (1988), Ctm-Mag (1989), Mag 7 Genova (1991), Mag Venezia (1992).
Tutte queste iniziative provano come è possibile realizzare un sistema creditizio alternativo nel mondo, purché il risparmio di tutti che costituisce la ricchezza di tutti, sia impiegato non per l’arricchimento di pochi a svantaggio proprio di coloro che creano quella ricchezza, ma per finanziare progetti con utilità sociale, intesa come l‘insieme di attività e servizi finalizzati al miglioramento della qualità della vita degli individui e dell'ambiente.
…In seguito a quanto sopra esposto la Sovranità della Moltitudine Rivoluzionaria mette in mora ufficialmente il sistema creditizio nazionale attuale e concede ad esso 5 anni di tempo per operare la necessaria riconversione sui principi e i valori della Finanza Etica.”
Le rivolte del sud contro la mafia e la criminalità
Una così massiccia partecipazione della gente per cercare di risolvere i problemi del paese, non si era più verificata dai tempi dei moti per l’indipendenza e l’unità d’Italia. Manifestazioni spontanee al sud contro la mafia e la criminalità non si tenevano più solo in occasione dell’efferato delitto, ma erano diventate permanenti. La Moltitudine Rivoluzionaria mostrava di continuo la propria capacità di soluzione dei problemi, senza ricorrere a rappresentanti; il problema mafia e criminalità che da secoli affliggevano il mezzogiorno del paese fu arginato per la prima volta con delle leggi che prevedevano:
Il censimento mirato di tutti i quartieri a rischio delle città.
L’estensione a 18 anni dell’obbligo scolastico.
Il potenziamento del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine.
L’impossibilità fisica da parte di chiunque fosse in età scolare di non frequentare la scuola.
Pene più severe per i genitori che permettevano ai figli di non andare a scuola.
Un posto di lavoro garantito al termine degli studi per giovani provenienti dalle aree a rischio.
I principi dei provvedimenti erano di privare le organizzazioni criminali della manovalanza e d’impedire a dei generali d’intraprendere qualsiasi azione di guerra togliendo loro i soldati.
La manifestazione pacifista del 1 maggio 2026
Negli anni passati, numerose manifestazioni pacifiste erano rimaste inascoltate dai governi. In occasione del 1 maggio del ’26 fu indetta una manifestazione che si differenziò dalle precedenti perché accompagnata da una proposta da parte della Moltitudine Rivoluzionaria, che ebbe come effetto la revisione dell’art 75 della vecchia costituzione.
Il portavoce della moltitudine esordì con la lettura di un documento.
TERAPIA ANTICANCRO La guerra è un cancro; ” La madre di tutti i cancri.”Alcune terapie per combattere il cancro si basano sul tentativo di privare le cellule tumorali della linfa di cui si nutrono per proliferare. La linfa del cancro guerra è quel denaro che gli stati attingono dai tributi e destinano agli armamenti. Perché non provare a togliere al cancro guerra la linfa denaro? Perché di centinaia di milioni di persone scese in piazza per la pace devono restare solo volti, bandiere e slogan calpestati dai signori della guerra che ignorandoli, beffandosi di loro e umiliando la loro protesta danno ugualmente l’ordine di sparare? Oltre ad essere “Pacifisti” queste centinaia di milioni di persone sono contribuenti. Cosa succederebbe se centinaia di milioni di contribuenti decidessero di operare un’equa trattenuta anticancro sui tributi da versare, equivalente in percentuale a quanto i loro stati destinano agli armamenti?
Il Portavoce della Moltitudine Rivoluzionaria fece osservare:
Una tale proposta è stroncata sul nascere dalla prima parte dell’articolo 75 dell’attuale Costituzione.
Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio…
Questa limitazione pensata per impedire l’intervento della sovranità popolare in materia di tributi e di bilancio è un retaggio dei regimi assolutistici e deve essere abrogata e sostituita con
art. 75. È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge… Non è ammesso limite alcuno all’intervento della sovranità
popolare nel decidere quali leggi debbano essere sottoposte a referendum…
La stessa sorte devono seguire tutti gli articoli dell’attuale costituzione, pensati per impedire qualsiasi interferenza del cittadino con il potere.
Per la prima volta nella storia i movimenti pacifisti cominciavano a contare sul serio.
La manifestazione per la riforma fiscale
I rivoluzionari conoscevano le priorità dei problemi da risolvere e uno dei più pressanti era di attuare una radicale riforma fiscale vista dal “basso.”
Nel corso di un’altra manifestazione indetta per discutere e cercare una soluzione comune al problema un portavoce disse :
“… tutti i governi hanno fatto proprio lo slogan demagogico “ morte all’evasore, ma nessuno di loro ha mai pensato di attuare una riforma fiscale radicale al fine di rendere l’evasione impossibile, o meglio improduttiva, né si è mai chiesto troppo che tipo di cultura c’è dietro l’evasione e in che modo sradicarla come gramigna e piantare al suo posto garofani d’orgoglio da mettere all’occhiello del contribuente ogni volta che paga un tributo perché è equo, perché conosce con chiarezza l’uso che ne sarà fatto, perché non ne dovrà pagare altri per avere lo stesso servizio, perché non sarà impiegato per sprechi, perché non è stato calcolato arbitrariamente e senza alcuna possibilità di discussione da parte di chi lo deve pagare, principio già sancito nel 1789 nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino nell’Articolo 14 Tutti i cittadini hanno il diritto di constatare, da loro stessi o mediante i loro rappresentanti, la necessità del contributo pubblico, di approvarlo liberamente, di controllarne l'impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione e la durata. Perché avrà in cambio tutto ciò di cui ha bisogno per un dignitoso vivere sociale. I casi di evasione totale continueranno a verificarsi in quatto atti criminali, e la Moltitudine Rivoluzionaria li combatterà aspramente. Per quanto riguarda il nuovo modo di vedere “le odiose tasse” una cosa è certa; il re non può più pretendere di riempire i suoi forzieri e i suoi granai dando ben poco in cambio ai sudditi, e impiegando i loro soldi per guerre, che mai sono le loro.
La riforma fiscale radicale fu messa tra le priorità delle azioni concrete che la Moltitudine Rivoluzionaria si era preposta d’intraprendere.
I tumulti per la revisione dei Patti Lateranensi
Con il passare dei giorni, l’organizzazione della Moltitudine si era perfezionata a tal punto che era possibile organizzare in breve tempo
una manifestazione alla quale puntualmente milioni di persone partecipavano con entusiasmo. La fine di maggio del ’26 ne fu indetta una per discutere di un problema che cominciava ad essere più sentito da tutti a causa delle contraddizioni divenute oramai troppo stridenti per il nuovo millennio.
Il portavoce della Moltitudine Rivoluzionaria disse:
“…i principi rivoluzionari hanno l’arduo compito di porre fine al dominio esercitato da altri principi, che per millenni hanno manipolato la realtà per il proprio tornaconto.
Molti credenti, fedeli, cristiani, cattolici, miscredenti, atei e agnostici fanno parte della Moltitudine pluralistica Rivoluzionaria. Tutti concordano su un punto; la necessità che la Chiesa Cattolica riveda le sue posizioni su quello che è in realtà oggi e si rivolga verso la luce di quello che avrebbe potuto essere se avesse messo in pratica il Vangelo. Tra i valori del terzo millennio non c’è posto per la burocrazia clericale, di fatto una vera e propria classe sociale dirigente che ha prodotto dai primi del IV secolo d. c., dopo l’Editto di Costantino, una religione mirata a sostenere ideologie antievangeliche, concertate e create di comune accordo con le classi sociali dominanti di turno. Ci chiediamo come sarebbe andata in termini di audience per la Chiesa Cattolica se avesse rinunciato al potere temporale e predicato da un pulpito non fatto di marmo pregiato, ma ben più alto e altisonante perché fatto di poveri sassi. Infatti nel Vangelo non vi è verso che affermi che la Chiesa debba possedere banche e gestire miliardi di dollari in tutto il mondo, come una potentissima multinazionale, e amministrare il denaro in modo decentrato, contrariamente alla dottrina teologica e condizionando i Parlamenti degli stati nella produzione legislativa, per ottenere un regime favorevole di privilegio fiscale. In seguito ai Patti Lateranensi del 1929 i rapporti tra Stato italiano e Chiesa prima, e con i governi destrorsi poi, l'Italia è divenuta la sede del potere temporale ecclesiastico, abilissimo nel tessere alleanze e collusioni con i governi nel perpetrare ogni sorta di malversazioni e di pubblica corruttela. Alla luce di quanto sopra esposto la Moltitudine Pluralista Rivoluzionaria mette in mora i gestori del patrimonio della Chiesa e chiede loro nell’arco di un quinquennio di ottemperare a quanto segue.
Costituzione di un FONDO MONDIALE EVANGELICO come unico depositario di tutte le ricchezze della Chiesa, che saranno così devolute.
La maggior parte del fondo sarà impiegata immediatamente per risolvere le intollerabili situazioni di povertà nel mondo.
Una parte minore del fondo sarà destinata al mantenimento dignitoso di tutti i religiosi senza alcuna differenza tra le gerarchie.
Attualmente avviene l’esatto contrario; una minima parte delle ricchezze è usata per opere di bene, mentre la maggior parte è capitalizzata. Solo decolonizzando lo spirito capitalistico che aleggia tra la burocrazia clericale, la Chiesa, ovvero tutte le Chiese potranno iniziare un nuovo cammino evangelico alla cui guida ci sia qualcuno degno di essere chiamato Santo Padre e non amministratore delegato.
Fortissime reazioni si ebbero al proclama da parte delle forze conservatrici in seno al Vaticano, ma altrettante reazioni di solidarietà e di approvazione provennero dalla maggior parte dei religiosi e del fedeli, che sentivano il bisogno di un radicale cambiamento della Chiesa fondato sulla rinuncia al potere temporale.
L’occupazione delle fabbriche
Nelle ultime settimane del maggio del ’26 i rivoluzionari promossero un’altra azione volta a rivedere e riscrivere le regole su uno dei capisaldi dell’organizzazione capitalistica, la proprietà privata dei mezzi di produzione. L’espansione dei mercati dilatata fino all’estremo nei decenni precedenti e il liberismo sfrenato avevano avuto tra le altre conseguenze, quella di radicare nella mentalità dei gruppi societari possessori di fabbriche un’esasperazione della logica del profitto per cui se una fabbrica che l‘anno precedente aveva prodotto un reddito di 100, l’anno seguente avrebbe dovuto produrre 150, in caso diverso la fabbrica era da considerarsi antieconomica e pertanto andava chiusa. Numerosi e disperati i tentativi di opposizione dei lavoratori e dei sindacati, che spesso erano costretti ad assistere impotenti al licenziamento delle maestranze e alla chiusura della fabbrica, pronta ad essere traslocata in luoghi e paesi dove “ valeva ancora la pena fare degli investimenti.” Con l’affermazione della Moltitudine Rivoluzionaria le cose iniziarono a cambiare. Furono introdotti i primi decreti che prevedevano la limitazione al diritto di proprietà dei mezzi di produzione. Uno di essi stabiliva che qualora il profitto di un’azienda era sufficiente e garantire il posto di lavoro a tutti i suoi lavoratori, anche se inferiore a quello preventivato dagli obiettivi dei padroni, l’azienda non poteva essere chiusa o venduta.
I Processi per Empietà
La fragile e imperfetta democrazia rappresentativa instauratasi in Italia dopo la fine del secondo conflitto mondiale, liberando il paese dal precedente regime fascista, nei primi decenni del XXI secolo, aveva subito un processo involutivo che permetteva a chi era eletto, sia al governo, sia all’opposizione di usare cariche e poteri derivanti, per il solo tornaconto personale e di gestirli in modo arrogante e dispotico, spesso in collusione con altri poteri, che un vero stato democratico avrebbe dovuto controllare e regolamentare. Si riscontravano moltissimi casi di gente che da un reddito medio da impiegato, dopo l’entrata in politica, o grazie ai favori dell’uno o dell’altro politico, era passata a un reddito da manager e in poco tempo aveva accumulato ricchezze. Un tale stato di cose aveva indignato profondamente la maggior parte dei cittadini onesti, che esasperati chiesero che venissero fatti accertamenti patrimoniali con conseguenti confische dei beni di coloro che si erano arricchiti indebitamente e troppo in fretta. Furono così istituiti i Processi per Empietà. Il principio ispiratore, era : “…Il salario del giusto serve per la vita, il guadagno dell’empio è per i vizi.” (Salomone, proverbi). Migliaia tra politici, imprenditori senza scrupoli, corrotti e corruttori, speculatori, faccendieri e altre categorie di “ scorretti sociali” come vennero definiti, furono sottoposti a processo. La rivoluzione francese aveva la ghigliottina, la II Rivoluzione Francese era aliena ad ogni forma di violenza. L’empietà fu riconosciuta come reato e bandita. Furono istituite delle pene significative, che andavano da un anno, al resto della vita da trascorrere come stabilito nelle sentenze.
DOCUMENTI ( estratto da una sentenza di un processo per empietà)
Il colpevole è condannato a lavorare e a vivere esclusivamente della propria retribuzione mensile. Non può far uso di nessun potere o capacità acquisiti in seguito alla mercificazione della propria o dell’altrui dignità.
(…durata della pena, anni trenta, luogo dove scontare la pena, acciaierie Dalmine di Bergamo, salario € 800 mensili)
Esemplare fu la pena inflitta ad un imprenditore colpevole di empietà che era entrato in politica solo per incrementare il volume dei suoi affari e proteggerne i suoi illeciti servendosi dello Stato. La sua carriera politica finì in un secondo Piazzale Loreto metaforico dove i più estremisti l’avrebbero appeso vivo a testa in giù. Fu salvato dall’intervento della Moltitudine Rivoluzionaria che decise di sottoporlo a regolare processo. Fu riconosciuto colpevole di aver carpito la buona fede popolare e condannato a trascorrere il resto dei suoi giorni vivendo presso una famiglia del Darfur e condividendo con questa i problemi quotidiani di sopravvivenza. Altri colpevoli furono mandati in esilio nei paesi del terzo mondo e condannati a trascorrere gli anni della pena vivendo come moltissimi bambini di quei paesi, che per sfamarsi erano costretti a cercare un po’ di cibo rovistando tra i rifiuti urbani.
DOCUMENTI ( Versi di autore ignoto dell’epoca, scritti in occasione di gravissime truffe perpetrate da alcuni imprenditori e da banche ai danni di moltissimi piccoli risparmiatori)
Codice penale riformato
Quarantanni di vita
da Umile Impiegato Giusto
la condanna sarà
per aver, l’imputato di empietà
mancato di rispetto
alla Vita del Giusto che,
malgrado Quarantanni
di fine mese offuscati
da eterna tristezza,
figlia d’un Umile Salario,
capace pur é stato
una casa a costruire,
i figli a far studiare.
II
Umile per quarantanni
il Salario Del condannato sarà.
Né mai più egli potrà
per cercar
d’ingrassarLO,
d’imprenditor esercitar
scaltrezza
a spese dei Giusti
che impotenti,
in abominio hanno
l’ingannar gli altri
con destrezza.
III
Del codice civile
sostituito sarà
a tutela del rischio d’impresa
l’articolo, con il divieto
per l’imprenditore
di rischiare Onore e Dignità
a vantaggio dell’empietà.
2003
L’approvazione della Nuova Costituzione e l’anno sabbatico per la terra
Il 24 giugno del 2026 fu approvata la Nuova Costituzione con la riserva di apportare ulteriori aggiunte o modifiche qualora richieste dalla maggioranza assoluta della Moltitudine Rivoluzionaria.
Tra le innovazioni rimase una pietra miliare l’introduzione del nuovo concetto di maggioranza, basato sul principio “non numeri, ma idee, sentimenti e volontà di esseri umani, che innalzava a 75 + uno su 100 il numero della maggioranza. L’innovazione abrogò e sanò precedenti leggi elettorali escogitate da coalizioni di governo in difficoltà, che pur di rimanere al potere avevano promulgato provvedimenti che mascheravano, consentivano e proteggevano veri e propri brogli elettorali. Un’altra pietra miliare, tra i provvedimenti radicali, fu l’introduzione dell’anno sabbatico per il riposo del mare e della terra. Ogni sette anni, per un anno intero, tutte le attività economiche basate sullo sfruttamento del mare e della terra erano interrotte. In effetti non si fece altro che mettere in pratica una raccomandazione sancita dalle scritture e che disattesa fin allora aveva depauperato la terra e il mare in maniera quasi irreversibile.
I fatti accaduti in Italia in quel anno ebbero una rapida ripercussione prima in Europa, dove trovarono numerosissimi consensi, e poi nel resto del mondo. La Seconda Rivoluzione Francese, da fenomeno locale era destinato a diventare globale.
BIBLIOGRAFIA
World Wide Web
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