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Nemo profeta in familia
La via della pace è dura se le guerre iniziano, talora, proprio sul nostro uscio di casa per la equa spartizione (ancor più difficile tra fratelli!) di un'arida zolla di terra.
Tra fratelli può esser problematico anche abitare in condominio, quando c'è chi si può permettere di lucidare il marmo della scala condominiale e chi, invece, va in difficoltà anche per la sua pulizia settimanale!
Dall'esperienza di un primogenito, capofamiglia di ben 6 fratelli, che, soldi a parte, ci ha rimesso... pure la testa!
Ognuno di noi, nella sua individualità, è un conglomerato (talora un surrogato) genetico di ben 4 famiglie diverse (quelle dei nostri nonni!) e da questa complessa miscela aminoacidica (DNA e RNA), spesso con troppa... citrullina, nasce il nostro cocktail caratteriale.
Per quanto mi riguarda, io mi ritrovo soggetto passionale (Maiello, nonno paterno), autoritario (Giordano, nonno materno), razionale (Rea, nonna paterna) con un pizzico di malizia (Manno, nonna materna) che non guasta mai!
Cara sorella,
ti scrivo in nome di quella coscienza alla cui luce nostro padre ci educò.
Neanche nel nostro ultimo scontro, non certo altisonante (davvero terra terra) ma solo altitonante (per le urla) ci siamo bene intesi, anche perché tu pensi ancora all'eredità paterna in termini materiali (rinfacciandomi la pelliccia che non ti misi in dote!), mentre io, pervaso sempre più dalla sua dote spirituale, continuo a scrivere libri, testi e poesie di gran rilievo morale, che tu non concepisci!
Sono arrivato così a graduare in modo corretto e sintetico, finanche, la conoscenza (cogito, ragione, intelletto, sapienza e contemplazione), studiando e stadiando la vita (1/vegetativa-solare, 2/animale-istintiva, 3/animata-emotiva, 4/cosciente-riflessiva e 5/illuminata-intellettiva) su basi scientifiche (1/fotosintesi clorofilliana, 2/midollo spinale, 3/sistema limbico, 4/corteccia cerebrale ed 5/area associativa).
In virtù di tanto (non è la mia solita crisi maniacale e non necessita il tuo amico psichiatra) mi ritengo, adesso, docente di "Educazione morale", addirittura divinae gratiae causa dopo tanti strani segni e segnali e, pertanto, quando parlo io, impara a tacere e incomincia ad ascoltare!
Nella nostra famiglia, io e te, oltre che per i colori chiari, ci distinguiamo per la prepotenza mentale e per l'arroganza verbale con la piccola differenza che tu ragioni sempre egoisticamente pro domo tua, mentre io, da altruista esagerato, in nome dell'equilibrio familiare (lo giurai a mio padre in punta di morte!), ci ho rimesso prima tanti soldi, poi la testa e, infine, la mia stessa famiglia con tre figli!
Mi hai mandato in bestia solo quando hai affermato (sai proprio tutto!) che i mie figli non erano interessati al mio appartamento nella villa di famiglia (residua quota ereditaria di cui pago ancora il mutuo!), mentre ai tuoi figli tu trasmetti case, palazzi e strade!
E qui mi permetto, da scrittore dell'anima e docente di morale, di intervenire al solo scopo di risvegliarti la coscienza sopita e per ben educarti, in modo che tu possa dare la completa e corretta eredità (non sono solo case!) ai tuoi figli.
Scordati un attimo la materia (se ci riesci!) e ricordati, invece, per il tuo stesso bene (e per i tuoi figli), che amore fraterno e filiale vanno messi sullo stesso piano e non vanno mai differenziati in virtù dei beni materiali, talaltro tanto difficili da dividere equamente specie tra fratelli!
Per questa nobile impresa (amore fraterno e filiale paritari) nostro padre, finanche, s'immolò (cirrosi psicosomatica all'età di 59 anni!) e così, dopo avere aiutato proprio tutti in famiglia, alla fine dovette soccombere alle amarezze ('o tuosseche arruvin 'o fegat!).
Son certo che a tanto non arriverò, dal momento che so ben sfogarmi con urli e parolacce, però, una volta e per tutte, mi preme mettere in chiaro ogni cosa per non passare, agli occhi di ignari nipoti (dopo tutto quello che ho passato!), anche come "lo zio folle".
Davvero lo fui per amore fraterno (e per presidiarti la famiglia!) in una incresciosa circostanza da non rinvangare... per non essere preso davvero con il camice di forza!
Mi basta ed avanza, invece, la diagnosi di "disturbo bipolare" (io me lo correggo in spirituale), addirittura ereditario (lo spirito di mio padre ancor tanto mi pervade!), da parte di psichiatri che non hanno cognizione dell'anima!
Sempre per mettere bene in chiaro ogni cosa, io e te, colori fisici e arroganza a parte, abbiamo avuto un altro comune denominatore in nostro fratello Mario, folle giocatore di tutto e di più, con la sola piccola differenza che io ci ho rimesso sempre tanti soldi mentre tu ci hai guadagnato tanto!
Se per te aveva predilezione (per me aveva venerazione!) questo lo devi proprio a me che, tempo addietro, alienai una mia proprietà (villa Rosa... il fato davvero mi perseguita!) per l'equilibrio della famiglia paterna e per salvaguardarti la famiglia, nonostante tre figli!
E proprio in questo contesto rientra l'increscioso episodio che mi volevi far mettere per iscritto, quando basta ed avanza la mia parola a far fede, anzi, a costo di essere blasfemo, è... vangelo!
Così veniva pubblicizzato "Voglia di bene", quel libro che tu mi regalasti, dopo avermi invitato, per il mio stesso bene, a chiudere a chiave nel cassetto le mie strane scritture sull'anima, che tu, già da allora, non concepivi per averla smarrita su aridi e bui sentieri materiali.
Ti confido, invece, che queste mie scritture, di gran rilievo morale, mi vengono nottetempo (nonostante lo stressante lavoro quotidiano di medico di famiglia) e, sicuramente (sfogo interiore a parte), sono la ricompensa dall'alto al mio costante impegno per aver mantenuto saldo l'equilibrio familiare, nonostante tante insidie e falle monetarie a cui ho sempre corrisposto io in prima persona!
Adesso, però, nella villa di famiglia dove vivono i tuoi tre fratelli in condominio, sugli spazi esterni lascia vigere il numero perfetto e periodico 33, 33% (anche se qualcuno ha scarsa consistenza monetaria) e, pertanto, non consigliare (da avvocato delle cause perse!) solite compravendite affaristiche!
Se neanche in famiglia i forti (e ricchi) aiutano i deboli (e poveri) non c'è avvenire per nessuno, con la terra, sempre più, condominio dell'umanità.
Ritornando a "Voglia di bene" (libro pubblicizzato come vangelo del duemila!), io me la riconosco sin dalla nascita (mi vidi fluido d'amor rovente, seme di anima nascente pronto a germogliar nel tiepido calor del grembo materno!) per aver fatto man bassa, da ingordo primogenito, dei gran geni paterni.
In virtù di tanto sono rinato da un grave disturbo depressivo, finanche pervenendo, per la giusta pressione profonda, alla cellula (pensiero, amore e coscienza) e al sistema spirituale (l'amore è il messaggero), e ho la presunzione e la convinzione, adesso, di educare i giovani sulla strada della verità, che è l'eredità spirituale con la cultura della fede (certezza che Dio esiste in tutti noi con "la Coscienza dell'Amore nella Mente", nostra anima immortale).
Il gran maestro Socrate con il suo "gnothi sautòn" (tutti lo conoscono a chiacchiere!) invitava a ricercare in se stessi la verità (i comandamenti sono per i duri di comprendonio!) ed io, seguendo questo percorso, ho scoperto la coscienza alla luce dell'anima, la cui voce, dopo duemilacinquecento anni, recita con tono enfatico...
La coscienza in versi
(Conosco me stesso)
L'amore e il bello
sono amanti immortali
con la coscienza del bene
valore universale.
Siamo nel cuore dell'anima
con toni e pause in armonia
a scandire la dolce melodia
della coscienza morale,
verità e luce universale.
L'anima è poesia
(La legge dell'anima)
Esisto per amare veramente,
secondo i dettami della coscienza,
spirito nella materia
e luce della verità
che si trova tra le certezze
della mente alla ricerca
del senso della vita,
che è sempre tanto amore
e realizza l'anima
nella sua vera essenza
e con la tua presenza
nella luce per l'eternità.
... per educare i nostri nipoti, sempre più vittime del progresso (telefonini e computer), del regresso (mode bestiali) e del buio recesso morale.
In famiglia l'unico a intravedere le mie potenzialità educative fu un vecchio saggio che così parlava: "Dottore, ieri a tavola, siete stato un uomo di vita e di scienza e avete parlato con ispirata eloquenza"!
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