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Un racconto horror ma non troppo
<<Mi raccomando ragazzi nel tema da svolgere esigo che rispettiate i canoni richiesti dal genere... un racconto horror non può sconfinare troppo nel fantasy... c'è bisogno del grottesco fino ad un certo punto... dovete far capire al lettore cosa sta leggendo.. dovete farlo immedesimare... ma non fatevelo dire da me!!! Dovete farlo voi il tema, non io... capito Tom? Se fai come l'ultima volta ti boccio quest'anno!!!>>
<<Com'era la canzone sulla maestra?!>> pensava Tom tra sé. <<La punteggiatura va messa per forza in un certo modo, il canone letterario esige una certa forma, persino il surrealismo tra le arti figurative deve essere espresso con un non so che di antibarocco, altrimenti la "ricetta" del "perfetto quadro privo di vincoli strutturali" non riesce... e che cavolo!! spiegatemi allora che diamine si ficcano in testa i grandi critici delle mostre cinematografiche e dei concorsi a premi per il più bel libro dell'anno per asserire di fronte a dieci microfoni: -Ha vinto per l'originalità. Può considerarsi uno dei pionieri di questo movimento che pian piano va affermandosi, da qualche anno a questa parte, nell'Europa Sud Occidentale!- (ammesso che esista un'Europa sud occidentale).
Cazzo ci scrivo adesso nel tema per essere "originale ma non troppo" per "rispettare la consegna ma non troppo" giusto per "scocciare un poco ma non troppo"... un mostro ci devo mettere... è horror quindi sì il mostro ci va.. ok ok... ora mi manca il protagonista "buono ma non troppo" e "spaventato ma non troppo"... eh eh... va beh no dai sennò dopo sforo e non è il caso... mettiamoci un nome random... Carlo!.. perfetto... ora che ho il mostro e il protagonista mi manca solo la storia.
Dunque...-C'era una volta Carlo. Un ragazzo bianco-.. no meglio di colore... sì sì la maestra apprezzerà di sicuro se lo sfigato in questione è di colore... e già che ci sono ci metto pure che Carlo detesta il verde, il suo colore preferito, così se tutte le sciagure le faccio capitare a lui mi promuoverà di sicuro!!-C'era una volta un terrone di nome Gennaro che era pure di colore e odiava il verde!- Cazzo di genio che sono... ancora meglio di come l'avevo pensata! -Questo terrone non rispettava mai i canoni letterari che la sua Maestra di Verona gli aveva insegnato a copiare e, per questo motivo, solo ed esclusivamente per questo, era sempre in punizione. Gennaro era spesso maleducato con gli altri e non si curava di ideologie e di problemi seri come quello dell'immigrazione. Non gli importava neanche del suo futuro... tanto era nero poteva sempre mettersi a fare il marocchino per qualche marciapiede! Era stato adottato a tre mesi di vita da una famiglia italiana e non poteva immaginare che suo nonno era uno stregone.
Questo nonno, dalla sua terra d'origine, mandava sciagure con strani riti sciamanici alla povera maestra veronese che, oltre a impegnarsi ideologicamente nella lotta agli immigrati, doveva pure combattere contro le forze oscure di questo signore che, tanti anni prima, aveva conosciuto in villeggiatura in Sardegna. Lei stava ancorando il suo yacht al porto e, vedendolo arrivare tutto affamato su di una zattera, aveva presto provveduto a rispedirlo alla sua terra d'origine. Purtroppo oltre a non essere stata ringraziata da nessuno per aver fatto scampare all'Italia il pericolo della malaria, adesso, perseguitata per giunta dalle forze demoniache dei riti voodoo che la mattina le fanno rovesciare il caffè bollente addosso, si trova pure nella condizione di far fronte al vilipendio alla sua carica pubblica da parte di quel mascalzone di Gennaro. Questo bambino non sapeva però che le forze demoniache dei riti sciamanici si aggiravano indefesse tra le mura del IV G dell'Istituto Golfswisztch 32.
La demiurga sapeva bene come combatterle: spargeva di tanto in tanto un po' di acqua e sale attorno alla sua cattedra e, dopo aver lanciato qualche commento poco cortese sulla gestione del meridione e aver ribadito quanto per lei il federalismo demaniale fosse importante, era perfettamente in pace con la coscienza, sicura che nessuno mai avrebbe potuto turbare il suo forte animo integralista.
Mai certezza fu più smentita: di colpo, in una triste mattina d'inverno, mentre tutti erano a scuola intenti a studiare la "letteratura ma non troppo" arrivo un black out. I bambini iniziarono a gridare con impeto cercando di farl luce sull'oscura vicenda. Solo Gennaro, per fortuna, abituato agli urli di tante persone che reagiscono così quando vedono il "nero ma non troppo" non si fece sconvolgere poi tanto dalla situazione e, con lucidità riuscì a raggiungere il contatore d'emergenza della scuola, riuscì a schiacciare il bottone grazie allo slancio delle sue lunghe gambe da promettente corridore e tornò a sedere al suo posto in tutta tranquillità. Mentre la classe andava ricomponendosi, sbalordita dalla sindrome di impotenza della capoclasse davanti al "problema oscuro", le finestre si chiusero in un gran fracasso allo scoccare delle dodici in punto. Colpa di un gesto distratto di qualcuno che si dimenava compulsivamente nel buio? O forse colpa di una ventata troppo forte della bora tipica dei paesi nordici? Nessuno può tutt'ora dirlo... c'è chi sostiene che fosse stato un semplice caso infausto conclusosi in non più di un semplice spauracchio collettivo... c'è chi ancora attribuisce la colpa al bambino (oramai uomo) nero... ciò che veramente accadde solo la maestra che da quel giorno divenne muta ne è a conoscenza... tuttavia una novità ci fu: lo spavento la rese così nervosa che si alzò vertiginosamente la sua pressione sanguigna e da allora la sua pelle da bianca mutò in rossa.. la sua sorte? Poichè potenziale portatrice di qualche malattia somatica, fu esiliata nel paese dello sciamano, che l'accolse amorevolmente e che, dopo averle chiesto la mano, visse con lei una splendida vita fatta di figli rossi bianchi e neri. " Perfetto! Ora che ho finito il mio racconto "lungo ma non troppo" e "carino ma non troppo" non mi resta da sperare che alla maestra piaccia!>> Giorni e giorni dopo...<<Tom, questa volta ti ho voluto premiare!... cinque e mezzo! Ti do un premio per l'originalità... il mostro sciamano che perseguita a vita la poveretta mi è proprio piaciuto, bravo!>> Le storie con fine cruento non erano mai state il pezzo forte di Tom, anche il personaggio che aveva scelto come mostro non gli sembrava esattamente quello, ma alla fine chi l'avrebbe mai scoperto?! Intanto lui si era salvato dalla bocciatura e poi chissà... un giorno qualche sciamano leggerà davvero il suo racconto! Per ora si accontenta di essere "riconosciuto dai canoni ma non troppo"!
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