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Alys on Hell
Alys gettò lontano il sasso; oltre il recinto che delimitava la zona coltivata.
Toby saltò come se niente fosse, evitando i primi tre fiori; poi ne pestò due con la zampa anteriore ma varcò oltre.
-Toby! Attento- Disse Alys preoccupata per il danno al giardinetto coltivato di mamma.
Sapeva che era colpa sua; che non doveva tirare il sasso il quella zona.
Si affrettò a coglierne un altro. Poi chiamò Toby con uno strano fischio che solo lei,
bambina
sapeva fare.
Toby cambiò direzione allegro; il sasso forte in bocca.
Scavalcò nello stesso punto il giardinetto e si prostrò giocoso davanti alla bambina.
-Toby! Amore mio! Guarda che casino abbiamo fatto!-
Alys diede un'occhiata furba e complice a quel piccolo lupetto;
poi con un gesto fece una finta.
Il cane partì.
-Ah! Ah! Ti frego sempre!-
Ti frego sempre Toby-
Il cane tornò indietro più allegro che mai; scodinzolò due o tre idee che giustamente la bimba non comprese.
-Vai!- Urlò divertita.
Il sasso percorse un lungo raggio dalla parte opposta della casa dove per loro fortuna non c'era niente da poter distruggere.
-Che cane scemo!-
Alys si voltò verso la finestra di casa; quella del terzo piano superiore.
Li suo padre scriveva;
Suo padre era uno scrittore.
Sua madre una psicologa molto affermata.
Alys guardò in alto e fece un gesto con la mano.
Faceva caldo; era il 18 agosto.
Il padre di Alys ricambiò con un saluto; poi le disse qualcosa.
-Tra poco si mangia amore!-
Alys sorrise; fece un gesto come per indicare che stava giocando con Toby;
Mise un dito sul polso per evidenziare un finto orologio.
-È tardi chiese?-
Il padre fece un cenno di diniego con il capo.
-Tra dieci minuti veniamo! Papà!-
Il cane tornò dalla bambina con il sasso; lei lo accarezzò dolce. Poi si avvinò al musetto bagnato e gli schioccò un bacio.
-Tu sei il mio amore- Lo sai?-
Toby saltellò allegro; come se avesse capito perfettamente le parole della bambina; rilasciò il sasso e rimase in attesa.
-Dobbiamo andare a mangiare!-Gli disse.
Toby non se lo fece ripetere due volte; Partì a razzo verso casa.
Alys rimase pietrificata dalla sorpresa; poi emise un sospiro candido quanto la sua facoltà di sorridere alle persone.
Alys non era una bambina prodigio; ne aveva poteri segreti oppure nascosti da poter usare liberamente;
Alys era una bambina normale che riusciva a farsi amare anche dal peggior iniziale nemico.
Il suo carattere era dolce e disponibile;
la sua risolutezza nelle scelte da bambina
certe volte risultava sorprendente per i suoi
otto anni e mezzo;
In classe era denominata "Il capo"
Ma lei non dava peso a come la classificavano gli altri;
era la più umile della classe; e forse senza ragione di dubbio di gran parte dei ragazzi di quella scuola.
La sua famiglia con cui lei viveva ;
in quella splendida casa poco fuori il centro della città;
l'amava follemente.
Ma Suo padre stravedeva per lei.
Jacob scese dalla sala scrittura trotterellando; aiutò suo moglie ad apparecchiare.
Lo faceva tutti i giorni; spesso cucinava.
Era lui l'uomo di casa essendo uno scrittore emergente abbastanza famoso;
la vendita del suo primo ed unico libro ;
aveva permesso alla famiglia, insieme allo stipendio abbastanza elevato di sua moglie Siria; di vivere agiatamente e di potersi permettere l'acquisto di quella casa.
-Che abbiamo oggi?- Chiese divertito abbracciando Siria.
-Niente che vi riguardi- Rispose.
-Mettetevi a tavola e non fiatate!- Mugugnò nervosa.
Jacob fece spallucce; poi diede un'occhiata ad Alys e sottovoce le chiese:
-Che ha? L'hai fatta arrabbiare?-
Alys scosse anche lei le spalle facendo un segno poco equivoco con la testa.
Poi si rivolse alla madre.
-Mamma? Che c'è? Sei arrabbiata?
Siria si voltò verso la famiglia con le lacrime agli occhi.
-Che è successo amore? Stai bene?- Le disse Jacob.
-No scusate! Scusate per prima! Non volevo essere così prepotente nella risposta; solo che ieri sera ho avuto una giornata difficile;
un mio paziente insomma ha deciso di-
La donna si fermò. Osservò la bambina.
-Si è ucciso vero mamma?-
Siria si asciugò le lacrime.
-Mi dispiace! Non ho potuto fare niente di più!- Mi dispiace! Pensavo che fosse migliorato ma, non so; non capisco.- Concluse.
Jacob le si avvicinò e l'abbracciò.
-Nel tuo lavoro, lo sai, succedono queste cose-
-Si! Lo so! Alys scusa se ho parlato di morti! Scusa!- Pronunciò singhiozzante.
-Tranquilla mamma! Non sono più una bambina! Non temo la morte!-
-Che dici? Alys!- Sussurrò stranito il padre.
Poi si avvicinò a lei mentre Toby si era appostato accanto ed Alys che lo stava accarezzando.
Il padre parlò ancora.
-Che pensieri sono questi? Per una bambina come te?-
-Come me come? Papa?- Rispose.
-Ho detto Tranquilli! So della morte! Non mi spaventa! Ho letto molti libri!- Finì e diede un pezzo di pane al cane che se lo ingoiò rapido.
-Che libri hai letto scusa? -Disse la madre preoccupata.
Poi si voltò verso il marito e gli diede un'occhiataccia.
-Io non le ho dato niente di strano da leggere! Giuro.-
Passarono pochi minuti che la questione fu sepolta da un rigoroso silenzio.
-Allora Alys! Domani ti danno la pagella giusto?-Disse suo padre.
-Valutazioni; io le chiamerei così.-
-Dio mi spaventi sai?- Mormorò la madre.
-Per avere otto anni pare che ne dimostri- Non fece in tempo a concludere.
-Sedici?- La bambina sorrise pronunciandosi.
-Meglio no? Rimarcò il padre. Si vede ha preso da me!-
-Che significa "Si vede ha preso da me?" Io sono stupida? Oggi niente pranzo per te-
Siria fece il gesto di togliere il piatto ma Jacob l'afferrò dolcemente e le diede un bacio.
-Vieni qua! Ha preso da me per l'arte letteraria; e da te per tutto il resto! Compresi questi stupendi occhi color blu cobalto che avete entrambe!-
-Bleaa! Mi fa un po schifo vedervi avvinghiati! E poi all'ora di pranzo! Che ne dite se vi sedete? E smettete di fare gli innamorati?- Concluse scherzosamente la bambina.
Poi mentre il sorriso era di nuovo scivolato sulla bocca di tutti e tre; Alys chiuse gli occhi e si massaggiò la tempia.
-Che hai amore?- Chiese il padre per primo.
-Non so! Un forte mal di testa! Ho dormito male stanotte! Ora mi passa!-
-Forte quanto Alys?- Chiese spazientita la madre.
-Più di quanto tu possa mai immaginare! Mamma!-
fine della prima parte
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0 recensioni:
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- attendiamo il seguito... per il momento niente di particolare... ma, leggendo tutte le tue poesie... mi lascerai basita, sono sicura...
- Bel racconto, le descrizioni delle scene sono coinvolgenti nella serenità della famiglia.

- Bel racconto... la descrizione di una vita famigliare direi perfetta... forse anche troppo perfetta... attendo il seguito

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