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La Foresta delle Vagine Rotanti (5)
C'è stato un periodo della mia vita che ero molto solo Se uomo-Sola Se donna
E la voglia di sesso e stravaganza in me aveva raggiunto il limite sconosciuto
Mi ricordo di quella volta Come uomo Che mi feci un clistere alla vaniglia
Un altra come donna volli provare l'ebrezza della masturbazione pubblicitaria
Nell'ordine mi toccai guardando Mastrolindo Coccolino E l'uomo del mulino bianco
In quest'ultimo caso tardai a venire - Mi ricordo invece di quella volta era un inverno mite- conobbi un uomo tanto carino quanto bello-ero uomo ovviamente-la sera che uscimmo mi regalò un mazzo di rose io ne rimasi così affascinato che quando mi invitò a casa sua
dopo avermi offerto la cena lo spogliai e con l'aiuto di un po di miele decorai il suo pene con i petali delle rose che mi aveva regalato per poi ingoiarle una ad una
quel dolce giovanotto scappò da casa sua lasciandomi solo con le rose io chiusi la porta e me ne andai forse mi aspettavo più coraggio ma lui non ne ebbe- Come quella volta che ero donna e conobbi una ragazza svedese dentro un locale africano - non ho idea di cosa ci facesse li ma la conobbi- dopo due ore andammo da lei-e consapevole di quanto ogni giorno sapevo per quel che vi raccontai dei consiglieri- le proposi un gioco
mentre ci stavamo baciando io ero nuda e lei era nuda mi venne in mente di prendere un uovo poi le chiesi di distendersi per terra di lasciarsi andare in quanto ci avrei pensato io a gestire il gioco misi pertanto l'uovo sul suo ombelico poi mi avvicinai al suo ventre ponendomi sopra di lei stando attenta a non schiacciare l'uovo che la cosa si sarebbe tramutata in un pasticcio- le chiesi di fare lo stesso ed in quella posizione che molti chiamano con un numero altisonante ed ambiguo io coniai una nuova definizioneil sessantanove e mezzo- ovviamente ci vollero tre uova -alla terza delicatamente potemmo gioire l'una dell'altra-e quella sensibilità che ne venne fuori da due corpi così in bilico alla propria fisicità ed essenza fu esemplare-ovviamente poi non la vidi più.
Due estate fa mi ricordo trovai centoventi euro di fronte ad un parrucchiere di un centro commerciale -presi la palla al balzo -come se fosse destino entrai e chiesi di farmi i capelli -ero donna in quel momento-ed il colore della chioma sul giallo trascendentale-e quando la ragazza mi chiese di sedermi per lavarmi i capelli e mi mise quella vestaglietta celeste per non bagnarmi-provai una forte pulsione per lei
tanto che senza essere vista-con una mano nascosta sotto la vestaglia-mentre faceva lo sciacquo-ed il risciacquo-mi masturbai li seduta sul lavabo del parrucchiere
fu una esperienza simpatica e rassicurante-
come quella volta ed ero uomo feci sesso abbracciato ad un pino lui era coreano credo
dietro di me mi abbracciava ed io il pino-non mi importava niente della melassa che si spargeva sul mio corpo -sentivo che era un tutt'uno con la natura-anche perché ho sempre saputo che gli alberi ci osservano ci sentono e quel condividere fu talmente emozionante- che anche come donna feci l'amore abbracciata ad un albero - era una sequoia -poi imparai sempre come donna a fare l'amore sopra gli alberi- anche se le mie amiche di quei giorni (dato che m'era presa la fissa) erano un po titubanti ad arrampicarsi- mi ricordavo di Candy Candy che saliva sugli alberi- me lo ricordavo spesso -lei saliva -io ci facevo all'amore-e per ogni albero una sensazione diversa
come se l'albero stesso sentisse quella parte di noi che veniva fuori- vi consiglio l'abete-è lussureggiante-se si dice così non credo ma penso abbiate capito la definizione in essere.
Una volta invece mi andava di ubriacarmi ero donna lei era una bellissima ragazza Polacca eravamo da lei in affitto-intendo lei pagava l'affitto io come ospite come sempre faccio in quanto sono una- se donna-oppure uno se uomo- da una botta e via
niente di più-mai un ritorno-mai un sequel-una seconda parte-mai dicevo
-eravamo distese sul letto ed avevo sete- il ristorante dove eravamo andate a mangiare
era salatissimo-sia di prezzo che ci cibo-ma io quel giorno avevo trovato per terra cento quarantacinque euro-perciò mi ero offerta di pagarle la cena-a casa sua ci spogliammo e le chiesi da bere-tornò con qualcosa che non mi parve troppo forte
credo sia stato del Gin -del Rum-del Cointreau-le dissi che avevo un idea-mi era soggiunta li per li ma non era vero -in fondo i miei consiglieri giornalieri a qualcosa servono-le versai quel liquore ai bordi della vagina-poi andai in cucina alla ricerca di un po di zucchero-appena lo trovai-con due dita glielo misi intorno-poi la guardai e le dissi che io di solito bevo così se a lei va-mi guardò un po allibita-credevo volesse scappare anche quella-ma non lo fece-anzi due dosi di cointreau nella mia di vagina non bastarono - ce ne volle una terza dopo due ore eravamo ubriache ma soddisfatte- non c'è niente di meglio che bere da una fonte che non sia la nostra.
Mi viene in mente inoltre quella volta che strapazzata dalla follia dell'orgasmo
impossibilitata ad avere qualcuno in quel mentre- momento-istante- attimo sublime
mi capitò di passare davanti ad un giardinetto tanto carino-e di notare-sapete quei nanetti- i sette nani -quelli standard-li vidi li assiepati in quel giardino -un po nascosti-neanche tanto in evidenza-avevo una gonna rossa e non portavo le mutande
(guarda caso)-entrai di soppiatto e dopo aver osservato il primo nano (credo sia stato Pisolo) allargai le gambe sopra la sua testa e cominciai a muovermi e dopo Pisolo
passai a Mammolo poi fu il turno di Cucciolo- li mi soffermai più a lungo
aveva la testa più grossa e il mio apparato pareva confacente più con lui che con gli altri due-mi strofinavo e cambiavo nano-decisi di venire su Brontolo-non so perché ma lo feci-lasciai gli altri nanetti insoddisfatti-avevo un debole per Brontolo.
Mi ricordo ancora ed ero uomo -quella bellissima sera che passai con un ragazzo Toscano
eravamo seduti l'uno sopra l'altro in modo compatibile al sesso-nudi ovviamente
lui si muoveva sotto di me mentre io leggevo il sole ventiquattrore-gli avevo proposto
di provare l'orgasmo tramite lettura-secondo l'idea di un mio consigliere della mattina precedentemente-in pratica seduti l'uno sopra l'altro- lui muoveva il corpo-ed io leggevo-l'ho fatto venire mentre stilavo con la voce un articolo di norme e tributi
questa particolarità sessuale l'ho provata anche con un altro -con lui-era l'inverso
io sotto lui sopra-ci ho messo un po anche perché non riusciva a capire il nesso di quella situazione-io dissi lui che non c'era un nesso da seguire-ne tanto meno una logica-dovevo solo muovermi dentro di lui-e lui leggere-e sarei venuto -perché ero uomo
quando l'articolo che stava esponendo avrebbe decretato il caso-(oppure avesse) non so-
la sangria l'ho bevuta sopra tre ventri diversi sapete quei pezzettini di frutta che si nascondono negli anfratti più misteriosi e per cercarli serve arguzia e notevole capacità? Ho imparato con il tempo anche secondo consigli del personaggio di turno
ad usare la lingua come fosse una penna non che avessi l'inchiostro in bocca
ma mi dilettavo sia con uomini -quando uomo-che con donne-quando mutavo in donna-a scrivere frasi-parole-poemetti allegri-e poi chiedere di indovinare cosa mai avessi potuto evidenziare sessualmente-se ero uomo-amorevolmente se ero stata donna-ho notato in quei casi che gli individui sottostanti tardavano a venire come dire-una mente occupata-tarda a liberare un corpo-occupato.
Questo è quanto per oggi -Mi chiamo Virginia Valdez De la Vuelta ma chiamatemi semplicemente V.
v come vado dove mi porta l'orgasmo e di solito non lo lascio mai indietro-
ora devo defilarmi da questo luogo - dato che l'internet pinot mi chiude-ed io non posso sempre-scroccare connessioni-a persone conosciute e dimenticate il giorno stesso
amici-oppure amiche di una notte-in cambio di un pompino-oppure una baciata.
Tho!
Cinquanta euro per terra
giusto per una pizza stasera
con i tempi che corrono
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- allora che dire V o Angel o Dark... queste tue vicissitudini sessuali sono interessanti... certo è che ne fai di cose strane... allora alla prossima...

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