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La Foresta delle Vagine rotanti (14)
Che cosa c'è dentro di me che non si possa quantificare come un pene -sebbene sia uomo -Oppure stabilire non definendo -Vagina il mio impulso- Ma moto d'anima di chi voglia davvero essere ciò che e'? Ero seduta in bagno -Facevo pipi riflettendo sul mio dramma interiore- Accanto a me per necessita' Il mio amico immaginario faceva pure lui i soliti bisogni- Nel nuovo water immaginario accanto al mio- Che avevo creato- E quell'insolita condivisione Io donna- Lui uomo- Non mi spaventava affatto -Poi Qualcuno busso' alla porta del bagno mi resi conto che stavo mutando -Da donna ad uomo
Semplicemente perché -L'amica immaginaria sussurro' con voce decisa all'altro d'uscire Ed io Oltre a mutare me stessa -Dovetti Cambiare Pure l'arredamento del bagno. Ma facciamo un passo indietro- una volta- credo ieri pomeriggio ero a casa di una bellissima ragazza- io donna- e dopo aver fatto l'amore mi aveva offerto di rimanere a pranzo- io l'amore lo faccio anche di mattina con le donne - se sono donna
se sono uomo preferisco le diciassette diciassette e venti- dicevo- ero li
seduta sulla sua tavola molto indecisa se chiederle il permesso- di far sedere il mio amico immaginario in quanto uomo- poi ho lasciato perdere ho scostato la sedia e lui si è seduto- aspettando le pietanze come me (in realtà gli avrei allungato qualcosa di mio quando la ragazza si fosse voltata) non credo sarebbe stato il caso dire lei di mettere un piatto in più in un posto che vedeva vuoto- già che c'ero siccome in quel momento mi sentivo un po tutti e due- ed è caso raro ma succede- ho chiesto alla mia amica immaginaria- che un po indisponente stava in piedi davanti alla porta- con le braccia scoscese- come in attesa che io cambiassi- ho chiesto lei -nonostante fossi donna e nonostante non fosse- apertamente il suo momento di sedersi anche lei al nostro tavolo imbandito- (o quasi) e per la prima volta - proprio ieri eravamo in quattro- io
come donna -la mia amica che era donna (e che donna)- il mio amico immaginario che era uomo- e la mia amica immaginaria- che essendo donna - non avrebbe dovuto partecipare a quella allegra combriccola in quanto i patti erano piuttosto chiari- un amico di sesso inverso per ogni stato e via via a rotazione- quell'eccezione che portò via la regola mi comportò non pochi problemi - soprattutto quando la ragazza con la quale come donna avevo fatto l'amore la mattina stessa se ne era andata di la in cucina a fare chissà cosa- ed io senza pensarci più di tanto chiesi - al mio amico immaginario di farsi passare- dalla mia amica immaginaria una porzione di zucche -tale la fame che avevo ancora- e tale la distanza che intercorreva in modo diverso - tra me il piatto di zucche e tra il piatto di zucche ed i miei due amici -quello più distante e quella più vicina- al piatto stesso- in pratica -mi sarei dovuta alzare in piedi ma non ne avevo voglia- la mia amica immaginaria -appena ascoltata la mia richiesta si rifiutò categoricamente di passare all'amico mio immaginario- (di ruolo per regola)- il piatto di zucche- che poi l'avrebbe passato a me- sta di fatto che ho dovuto aspettare il ritorno della bellissima ragazza di una mattina con la quale avevo fatto l'amore -e far si che lei mi chiedesse se ne volessi ancora- o no di quella benedetta zucca- io dissi no- talmente turbata dai capricci dei due - passò del tempo- chiamato minuti la bellissima ragazza mi cominciò a parlare dei suoi progetti-era entusiasta della casa di ciò che aveva costruito con il duro lavoro- e con lo stipendio-sangue ed arena-insomma
in effetti casa sua era molto carina- piccola ma carina-ed io andando via- con notevole sorpresa di quella bellissima figura- pensavo a quanto fosse impossibile per me avere una casa tutta mia- dato che ultimamente le finanze erano scarse- decisamente pochi i soldi che trovavo per terra ogni giorno - qualche volta ottanta euro- qualche altra sessanta -ieri per esempio mi è andata di lusso- centoventicinque euro e cinquanta centesimi spesi- in gran parte per il nuovo intimo di uno strano negozio aperto
la mattina dalle ore nove alle ore nove e trenta- comunque andandomene via da li ho pensato che forse anche io- come donna e verosimilmente come uomo- potessi avere una casetta tutta mia - ci stavo pensando di fronte al muro- dove spesso appiccico ritagli di giornali- come uomo intendo- hobby che frequento da anni- la mia amica immaginaria
era li -che progettava le stanze prendeva le misure per il bagno e per la cucina dall'altra parte abbastanza distanti -l'amico immaginario dipingeva un muro di un rosso vermiglio come la passione che mi accoglie- giorno e notte - notte e giorno -(altro caso raro di binomio d'esistenza)- in pratica non mutavo ma riuscivo a convivere sia con l'uno che con l'altra- pertanto tornando a noi - al concetto iniziale dove vi raccontavo che stavo in bagno - con il mio amico immaginario accanto- in realtà stavo pisciando- per strada -accanto a quel muro da me decorato (come uomo)di affreschi da giornale - volle la fortuna che non c'era nessuno ad osservarmi -sennò mi beccavo pure l'arresto- oggi venticinque aprile -questi giorni di festa mi deprimono in quanto i negozi sono chiusi e non posso spendere i soldi che trovo per terra per la casa che mi sono fabbricata -ho ovviato al problema della spesa- con un mutuo immaginario che devo pagare tra rate semestrali immaginarie a tasso variabile o combinato - dipende dalla borsa di Milano- non so- mi hanno spiegato- guardo davanti a me e vedo la mia nuova casa -quanto è bella- e quanto intelligente sono stato - (in quanto adesso uomo)
a abitarci così velocemente- laggiù- ed indico con il medio- ci verrà un giardinetto carino- con decine di putti- io amo i putti- se sono uomo -la invece ci voglio fare una mensa- si-una mensa per i poveri- centoventi sedie tante panche e mangiare gratis per tutti- li vicino al giardino il mio amico immaginario- che è molto autonomo già
sta progettando un gazebo- dove poter far quattro chiacchiere- con l'uno o con l'altro- ovviamente amiche di una giornata- se sono donna - amici- se sono uomo- ho pensato- (ed adesso sono donna)- che per evitare sconvenevoli fraintendimenti- sul mio stato nei confronti di chiunque voglia fare sesso con me- se uomo- oppure amore- se donna -di scrivere un cartello-fuori di casa mia che dica quanto:- "Voglio essere amata/o senza diritto di replica! Grazie!"- vedo già che la mia amica immaginaria lo sta appendendo
una pittrice con i fiocchi- adesso che l'internet pinot è quasi pieno- e la gente comincia a guardarmi- anche per come sono vestita- in quanto donna -ma prima uomo- non sono superman -oppure hulk e l'uomo ragno- che strappano i vestiti di continuo- oppure usano cabine telefoniche per cambiarsi - dicevo - ci sono degli uomini che mi guardano
sarà l'intimo comprato ieri in quel negozio con apertura unica mattutina- sarà forse questo mio sorriso- che paia dire- la do a tutte- se donna- lo do a tutti -se uomo- basta che poi non rompiate i coglioni- se entrambi- che mi devo alzare ricordandovi - che mi fa sempre piacere scrivere di me -raccontarvi di me- e lasciarvi di me- foto-
sviluppate durante i miei tanti processi amorosi -qua e la- una cosa mi sono dimenticata ieri- dato che non sono pratica - dei socialized network- o come cavolo si chiamano- preferisco- che mi mandiate una mail se proprio-proprio vi va di dirmi qualcosa- non garantisco la risposta- ma voi provateci- la mail è : - non so come mi sia venuta ma è questa il mio amico immaginario sta guardando male quel biondino la che spera d'accalappiarmi- non vorrei cercasse di fare a botte per me- per difendermi -ancora non si rende conto di non avere la fisicità per farlo- ma apprezzo il gesto- il mio nome è Valentina- Viola- Valfonda Vattelappesca la mia età non voglio dirvela- posso solo suggerirvi che spazia tra i ventinove anni ed i trentuno - e nel mezzo di una delle due cifre sussiste uno zero - chiamatemi semplicemente V. -Queste le mie foto odierne e quelle della mia amiche per una mattina - a voi la scelta
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