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Il Guardiano dei GATTI (4)
Passarono sei settimane. Tornai a lavoro dopo quattro giorni e tutto parve normale.
Quando rientravo a casa trovavo Geremia sul divano.
Lui appena mi vedeva si alzava lento e si strusciava sulle mie gambe.
Poi andava in cucina e saliva sulla sedia. Attorno al tavolo c'erano due sedie.
Geremia sceglieva sempre quella di fronte al frigo. Pensavo temesse di perderlo di vista. Con il tempo imparai a comprare le cose giuste per il gatto.
A lui non piacevano le scatolette e neanche ogni tipo di mangiare per gatto che vendevano nei supermercati. Lui; quel folle felino mangiava quello che mangiavo io.
Non so se lo facesse per dispetto o per amore nei miei confronti;
Credo più la per la prima ipotesi. Se un giorno mangiavo un pollo; lui agitando la zampa ne richiedeva una parte. Non vi dico per l'uovo; ma anche verdure, carote, cipolle e zucchine. Io sinceramente un gatto così non l'avevo mai visto.
La sua presenza in casa però; mi faceva in parte dimenticare quanto ormai ero un uomo solo; un uomo che, tornato a casa dal suo impiegatizio lavoro, non aveva voglia ne di uscire ne di trovarsi nuovi amici con cui parlare. Non so come Geremia fece; ma comprese bene il mio silenzio. Una sera tra le tante ero profondamente depresso.
Lui era seduto sulla sedia. sgranocchiava una carota. Io mi apprestavo a mangiare un po di carne; quando chiusi gli occhi e rimasi in silenzio per qualche secondo.
Sentii dopo poco, uno strano ticchettio sul tavolo. Quando aprì gli occhi quasi balzai all'indietro con la sedia. Geremia era salito con le zampette anteriori sul tavolo.
Con la sinistra si reggeva al tavolo stesso; mentre con la destra batteva alternando la zampa. "Che stai facendo?" Gli dissi. "Vuoi attirare la mia attenzione con questi giochetti?" Continuai. "So che sei un po equilibrista" Sorrisi. Il gatto appoggiò tutte e due le zampe sul tavolo e quello che fece poi mi diede i brividi. Allungò tutto il corpo. Come se si stirasse ma proponendosi verso di me. Fece tutto questo sempre guardandomi negli occhi. Si avvicinò ad un palmo dal mio naso. Io rimasi immobile per quello strano atteggiamento. Ci trovammo così vicini che un filo d'aria rischiava di soffocare tra di noi. Poi; e fu incredibile chiuse gli occhi. Poi li aprì.
Poi li chiuse. Poi li aprì. "Codice morse dei gatti questo?" Dissi. Geremia scese dalla sedia ed andò sul divano. Sparecchiai la tavola; Lavai il piatto e mi misi accanto a lui. Accendemmo la televisione. In queste settimane insieme con Geremia; ho avuto modo di constatare quanto i gatti siano interessati alla televisione; ma lui, lui era veramente ossessivo. Mettevo su un programma di politica e lui con le sue zampette mi colpiva il telecomando. "Non va bene questo?" Gli dicevo. Cambiavo canale e mettevo un bel film western. Geremia allungava la zampetta e picchiettava sul telecomando.
"Io proprio non ti capisco" Gli dicevo. "Fare zapping con un gatto randagio mi mancava" Sottolineai. Una sera compresi con mia notevole sorpresa quali erano i gusti del felino.
Giravo svogliatamente da un canale ad un altro. Forse per i suoi gusti anche troppo velocemente. Credo che la cosa lo confondesse. Guardava per mera curiosità; le mie dita quando schiacciavano i tasti. Poi osservava lo schermo. Poi guardava di nuovo i tasti.
Non sempre capiva cosa facevo. Quella sera dicevo schiacciai forse per sbaglio il tasto 26. Poi, dato che non era un programma gradito, cambiai di nuovo.
Misi il canale due. Geremia pareva come impazzito. Cominciò a picchiettare sul telecomando. "Lascialo!" Gli dissi. "Così lo rompi" Continuai. "Che vuoi? Che c'è? Che hai visto? Un programma che piace a te?" Il gatto mi osservò in silenzio; poi miagolò.
"Ah! Ah! E quale era? Dai miagola un po! Quale?" Dissi scherzosamente. "Dai ti lascio il telecomando premi il tasto se ci riesci" Il gatto osservò l'apparecchio; poi con una zampa picchiettò forte sul canale due sullo schermò apparì un telegiornale.
Geremia picchiettò ancora; Probabilmente non era il canale giusto. Ma c'era qualcosa di strano nel suo movimento; Picchiettava sempre il canale due. Dopo qualche minuto compresi; non so perché; come successe ma compresi. E ridendo gli dissi: "scemo di un gatto! Tu non sai premere due pulsanti l'uno dopo l'altro vero?" premetti il canale 26; me lo ricordai perché di solito io non andavo oltre il decimo. E quello che mi apparve di nuovo fu sorprendente. "Te sei veramente fuori" Gli dissi. "Ti piacciono i cartoni animati?"
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