Uso troppe virgole. Sento sempre il bisogno di fermare un attimo il discorso, prendere fiato, ragionare, guardarmi dentro, intorno, davanti. Virgole, piccoli graffi di tempo, segni del mondo che rallenta. Pause dovute, porte socchiuse. La virgola è la mia vita. La mia vita è una virgola. La mia vita ha bisogno di virgole. Schizzi di penna che lasciano scorrere l'acqua dell'esistenza. La virgola è chiusura e apertura, arrivo e partenza, fine e principio, morte e vita. Ferma ma lascia andare, blocca ma fa passare. La virgola è la metafora del doppio. E il doppio è la vita.
Correre serve a poco se non si sa quando è il momento di rallentare. Non si può percorrere una curva in quinta, si rischia di andare fuori strada, di perdere le tracce di se stessi. C'è bisogno di virgole. Virgole per inseguire la vita che corre veloce. Per non lasciarla sfuggire occorre sapersi fermare. Sembra un paradosso, è un paradosso. Ma il paradosso non è altro che il doppio che prende forma. Doppio come contraddizione, contraddizione come soffio di vita. Non c'è vita senza prova contraria, non c'è identità senza diversità. Le virgole sono diversità, alternativa, pluralità, opzione, scelta. Sono l'apertura sul possibile, una finestra sull'infinito. Una vita senza virgole è una strada senza via d'uscita, un imbuto che stringe la gola, un nodo che toglie il respiro.
La vita è come la linea dell'orizzonte. Visibile ma lontana, vicina ma irraggiungibile. Bella da guardare per la sua profondità, affascinante perchè lascia spazio al mondo di ognuno, troppo importante per essere vissuta andando a cento all'ora, con miliardi di moscerini che si spiaccicano sugli occhi e impediscono di guardare la bellezza che riempie l'anima. Vivere vuol dire rallentare. Non andare piano, ma conoscere il momento della sosta. La corsa sfrenata è egoismo, incuria, pressappochismo, superficialità. Quando sei sul treno in corsa e guardi fuori dal finestrino vedi migliaia di colori sfocati, immagini distorte dalla velocità, figure irriconoscibili. Non riesci a guardarti intorno con attenzione. Corri all'interno di vortici di solitudine.
Per vivere basta diminuire la velocità, mettere una virgola dove c'è bisogno, allungare il tempo come un elastico, dilatando gli attimi per non lasciarseli sfuggire senza aver avuto la possibilità di respirarli a pieni polmoni.