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Amore che mai fu

Lui: -Sto per arrivare, solo ancora 20km e sono da te, verrai vero?
Lei:- Si, verrò, io mantengo sempre la parola.
Lui:- Ecco, sono al bar nella via che mi hai indicato, sto seduto a un tavolino fuori, ti aspetto.
Lei:- Ciao... eccomi... tutto bene Soldino?
Alzandosi protraendo la mano per un saluto:
- Sei venuta Regina, davvero; prendi un caffè... o preferisci andare?
Lei:- Andiamo, tra poco scendono anche i miei familiari, non vorrei stare qui.
Salirono in macchina i due, lui spostò alcuni giornali per farla sedere, a lei piaceva quella macchina, che modello fosse davvero non lo sapeva, sapeva solo che le piaceva, era alta e era una 2500 di cilindrata.
Soldino:- Non possiamo stare tutta la giornata insieme, no possiamo andare a Torino, ho un imprevisto e devo essere libero nel primo pomeriggio, andremo a zonzo per la zona, ci conosceremo un po'meglio, decidi tu Regina che sei del posto.
Regina:- beh io non sono del posto, sto in trasferta, va avanti, quando sarai stanco di guidare ci fermeremo.
E i due parlavano fitto, i sogni di lei, le aspettative di lui. La strada che dapprima era un rettilineo iniziò a svincolarsi in mille curve. Regina da sempre soffriva del mal di macchina, in cuor suo pregò di non essere preda di un attacco di vomito, certo sarebbe stata una magra figura, poi rivolta a lui:
- Dove stiamo andando? Vedo che segui sicuro la via, come se la conoscessi.
Soldino:- Non conosco questa in modo particolare ma sai che viaggio spesso per lavoro e questa regione è tra le mie zone lavorative, le strade si somigliano un po' tutte, ho visto il cartello di un Santuario, stiamo andando li, penso ti faccia piacere, poi si vedrà, viviamo il momento man mano che si dipana innanzi a noi.
Eccoli innanzi al santuario i nostri due amanti, lui prese una videocamera dal portabagagli e porse il suo braccio a Regina con un sorriso degno del suo essere Soldino e si incamminarono verso il portale della chiesa, vi entrarono.
Lei si bagnò le dita nell'acquasantiera e si segnò con la croce ma subito dopo tirò lui per il braccio e gli disse:
- No, io non posso entrare così conciata, scusa ma è una regola che non va disillusa. Soldino la guardò meravigliato e poi disse:- Perché cosa ha che non va del tuo abito? Regina:- è con le spalline, in chiesa si entra adeguando il proprio vestiario, nessuna spallina, ne scollature profonde, ne gonne corte, ne pantaloncini e ne zoccoli rumorosi, stiamo per entrare nella casa di Dio, un minimo di partecipazione da parte nostra, beh se torniamo indietro ho la giacca in macchina.
Soldino:- No, dai, troppo lontana la macchina, facciamo così per quest'oggi visiteremo solo il convento, la prossima volta ascolteremo anche La Messa.
Regina:- Si, mi pare una saggia decisione.

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 25/05/2012 20:08
    Scorrevole ne l'attenta lettura... fantastico ne l'esposizione...
    BRAVA BRUNA... CIAOOO!!!

4 commenti:

  • Giacomo Scimonelli il 02/11/2012 06:10
    esposto in maniera scorrevole ed incisivo.. piaciuto...
  • salvo ragonesi il 27/05/2012 00:15
    bel racconto con finale un po triste ciao salvo
  • bruna lanza il 25/05/2012 20:48
    Non è biografico, ma nasce da un fatto vero, i nomi non sono reali e Regina... aspetta ancora il suo grande amore... forse l'unico vero suo amore.
  • Anonimo il 25/05/2012 20:27
    Mi è piaciuto molto... autobiografico, almeno in parte? ciaociao

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