PANI CA MEUSA
È un panino con milza e ricotta, si gusta caldo.
Ricordo che da bambino mio padre me lo comprava in una stretta viuzza del centro.
Da schizzinoso qual'ero, stranamente lo amavo. Era di un sapore dolce, rotondo, privo di fronzoli ma conturbante. Sempre bagnato e caldissimo, mi fece compagnia per gran parte della mia infanzia.
CERVELLO DI BUE IMPANATO
Era delizioso, la delicatezza del suo gusto non aveva eguali se messo a confronto con altre "prelibatezze".
Aspettavo con ansia il momento di gustarmelo in santa pace: aveva un leggero sentore di mandorle e la compattezza di un budino. Peccato che da adolescente lo vidi sotto una luce completamente diversa e non ne volli più sapere.
FRAPPÈ DI CAFFE'
Nei primi anni del liceo, a volte andavo a studiare a casa di un compagno che era rimasto orfano di padre.
A un certo punto sua madre se ne usciva con questo "frappè di caffè". Non ho più gustato niente di altrettanto delizioso e aromatico di quell'intruglio. Ricordo che aspettavo il momento in cui la donna si presentava come una messaggera di pace col suo vassoio.
La sua freschezza era ineguagliabile!
L'UVA DEL SIGNOR GENOVA
Mio padre aveva un cugino di secondo o terzo grado che a volte ci invitava in campagna per mangiare l'uva bianca: un vero tesoro della natura! Credo che mangiare un grappolo di quell'uva equivalesse ad allungarsi la vita di almeno un mese. I chicchi enormi come susine, il gusto incredibilmente completo.
Ricordo quelle mangiate di uva come un momento speciale della mia adolescenza, un tempo diverso, qualcosa di prezioso al quale aggrapparsi quando il mondo sembra crollare addosso.