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La Vita del buon vecchio Tom (2)

Dopo poco si fece sera, il vento era più forte, batteva forte sulla schiena e sul viso del vecchio Tom. Oscillavano lievemente gli alberi, e gli uccelli pian piano si

ritiravano nelle loro ruvide dimore. Come sempre anche quella sera c'era traffico per strada, tante macchine allineate ruggivano con tanti guidatori stanchi e pronti a

colpire. Le case illuminate sembravano dare conforto a Tom, gli davano una sensazione piacevole e rigenerante, un senso di calma e di benessere. Tutti si ritiravano,

il tempo passava veloce, incominciava a fare freddo e dopo poco si accorse che qualcosa lentamente cadeva sul suo naso, stava iniziando a nevicare. Tom era un

vecchio sulla sessantina o giù di li, aveva una folta barba, pochi capelli bianchi, occhi di un azzurro mischiato al grigio e portava sempre con se un cappello, uno di

quelli di vecchio tipo, ed era molto affezionato ad esso. Senza amici, parenti, denaro, senza una casa, Tom era da tutti considerato come un semplice barbone.

Passava l'intera giornata camminando, fumando e contemplando attentamente gli occhi della gente indaffarata;lui invece non faceva niente, non aspettava nessuno e

questo gli era molto tranquillizzante, il suo l'unico obbietivo era qualche birra o una buona sigaretta. Frequentava qualche bar ma non durava molto, infatti c'era

sempre qualcuno pronto a trovare qualche scusa per insultarlo e poi con leggerezza scacciarlo;ma a lui poco importava, sorrideva, usciva e andava via, addentrandosi

in lunghe passeggiate che spesso duravano per ore. Dopo poco la neve imbiancò l'intera strada, il cappello di Tom era sempre più pesante, egli scosse via la neva,

rimise il cappelo, e poi prosegui' la sua passegiata solitaria di fine giornata, desiderando qualcosa ancora da scoprire e vedere. Per Tom il passare del tempo non era

importante, infatti era da sempre convinto che i minuti, le ore, i secondi, fossero solo una grande invenzione e imposizione degli uomini, per questo motivo se ne

infischiava e si lasciava andare alla notte;quella notte che danzava insieme ai suoi lenti passi e che forse gli piaceva anche più di contemplare i suoi simili, essa gli

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