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Le sette solitudini

"Perché la lampada si spense?
La coprii con la mano,
per ripararla dal vento,
ecco perché si spense...
Perché il ruscello s'inaridì?
Lo sbarrai con una diga,
per averlo solo per me:
ecco perché s'inaridì...

E sia quel che sia non dipende da me
E sia quel che sia non dipende più da me."

L'esecuzione della prima strofa e del ritornello mi avevano stregato.
L'artista di strada suonava quella meravigliosa canzone per un distratto pubblico di quattro passanti che andavano e venivano, gettando qualche monetina dentro la custodia della sua chitarra.
Sembrava l'uomo più povero del mondo e nello stesso tempo posso dire che era un Re: la sua schiena era dritta come quella di un monarca sul trono e il suo sguardo sembrava quello di un capitano pirata all'arrembaggio... e quella musica, quei delicati arpeggi ad accompagnare quei versi stupendi...

"Perché il fiore appassì?
Con ansioso amore
Lo stinsi al petto
Ecco perché, il fiore appassì.
Perché la corda dell'arpa si spezzò?
Tentai di trarne una nota.
Al di là delle sue forze:
ecco perché si spezzò.

E sia quel che sia non dipende da me
E sia quel che sia non dipende più da me."

Terminata la canzone e dopo aver raccolto qualche applauso sgangherato e pochi spiccioli, il chitarrista clochard stava per andarsene, quando in preda a un misterioso desiderio chiesi di potergli parlare:
- Umm... fanno cinquanta euro, amico, questa è la mia tariffa...
- Cinquanta euro? Accidenti, sei caro quanto sei bravo!
- Non l'ho inventato io questo mondo, amico.
Dalle nostre parti conta solo quello che può essere comprato o venduto.
Se tu non paghi per l'opera di un'artista, quella non vale niente, e viene buttata nella spazzatura, e spesso, il suo autore insieme alla sua opera.
Ripeto, non le ho stabilite io queste regole.
Senza ulteriori obiezioni, mi sfilai dal portafoglio cinquanta euro e gliele misi in mano all'istante.
- Bene, andiamo in quel bar a bere un caffè, offri tu ovviamente.

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1 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Raffaele Arena il 28/06/2012 02:25
    Bellissimo e drammatico racconto, anche se si conclude con un segno di pace e speranza, il che gli dà valore. Tante volte non ci soffermiamo ad ascoltare persone che invece hanno dentro di se un esperienza capace di modificare il nostro modo di vivere. Che come con i paraocchi inseguiamo cose mossi da meccanismi come sopra di noi.

1 commenti:

  • Traumer il 26/06/2012 10:45
    http://www. neteditor. it/content/196516/le-sette-solitudini

    beccato! Fa niente, l'ho fatto anche io...

    Comunque ottimo brano, profondo, vero.

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