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Io sono i loro umili servi

La forma non convenzionale di quella stella sta muovendo strani pensieri nella mia testa stasera.
Pensieri sconosciuti, mai avuti, una ipotetica via di mezzo tra l'ansia e la gioia...
Fisicamente appare solo come una strana luce, ma in realtà è un entità che mi agita nel profondo, portandomi a voler urlare fino a farmi sentire fino a lei.
La frustrazione in me è tangibile, così decido di prendere un po' d'aria, di vederla da un piano più ampio.
Ma prima che il mio pensiero diventi intenzione, vengo accecato da una luce abbacinante, e mi ritrovo stordito ed indebolito in una culla di luce.
Un aggettivo che le posso dare è celeste. È una sensazione di impotenza e svenimento, è come stare di nuovo al seno della madre, senza consapevolezza alcuna se non quella di essere al sicuro.
Un cono di purezza che mi porta in alto verso di se'. Lontano da ciò che chiamo fisicamente "casa", da ciò che il mio cervello tende a chiamare casa.
Esposto e nudo nel reame della notte, vago non vivente nel raggio di purezza.
Voci di molte ere vagano intorno a me, sussurrando; in pochi secondi posso sentire vagarmi intorno tutti i millenni della vita umana, dai primi vagiti della nostra civiltà fino ai più recenti avvenimenti.
Al termine della colonna, mi ritrovo cosciente e disincantato in una stanza completamente buia.
Un buio così profondo da essere quasi tangibile.
Nessun rumore, nessun avvisaglia, solamente un'altra colonna di luce improvvisa. Soffusa. Mi mostra di cosa mi trovo all'interno: Una cupola.
Una cupola, o almeno questo è il suo nome geometrico... Essendo in essa impressa l'intera volta celeste: come trovarsi in mezzo al nulla, per milioni di chilometri. Le immagini cominciano a girare: da essere una semplice presentazione statica, mi ritrovo catapultato in millenni di avvenimenti, dalla nascita della volta celeste riconosco tutte le ere di vita della terra... da molti milioni di anni prima della nascita dell'uomo fino ai nostri moderni cieli, inquinati ed insalubri.
In me ho un misto di terrore ed estasi che nessuno ha mai provato, e che nessun'altro mai proverà.
Una fredda aura cala quando il planetario cessa di essere illuminato.
Io sono la cosa più piccola mai creata, ad un passo dalla perenne non-esistenza.
Il planetario si riaccende, quasi trasportandomi in prima persona nella storia indomabile della vita terrestre.
Eventi che hanno piegato l'umanità e quasi cancellato la vita sul pianeta, raccolti in una semplice vista: Giganti, Lava, Ghiaccio, Cerchi di fuoco, Crolli, Nascita di Montagne, Costruzioni megalitiche... Tutto in una sola ampia occhiata.
Sono davvero null'altro che la forma più insignificante sul pianeta,
La mia esistenza è un dono.
E tutto ciò che sto vedendo è la più alta celebrazione della magnificenza terreste.

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