racconti » Racconti surreale » La mostra sul sesso nell'anno 2025
La mostra sul sesso nell'anno 2025
Davati la Galleria palatina del Grande Ufizio unico, ultimo museo esistente in Italia, dopo la terza guerra mondiale, che aveva distrutto ogni dove e erano poche le presenze umane; la fila di androidi che avevano acquistato ll biglietto per via teletesta, ovvero un testone centrale senza corpo che li aveva spediti, mezzo pensiero raccomandato, pagamento anticipato in dieci idee originali on line, con la carta Neuronivivi, era lunghissima. Titolo della mostra "Sesso di tutti i tipi ai tempi degli umani". Ogni androide presentava il biglietto di accesso alla macchina leggi retina, dove era impresso il codice a barre e il numero di biglietto ricevuto nella memoria dell'automa, anche se ogni tanto si sentiva qualche zat. Alcuni Hacker erano riusciti a falsificare la teletrasmissione, e coloro che erano incappati nella truffa, ovvero avevano in testa pass falsificati venivano immediamente carbonizzati da un raggio laser.
Questo raggio talvolta sbagliava colpo e colpiva androidi innocenti. E zat, zat, zat, dopo dieci ore di fila e ventiquatro chili di polvere metallica spazzata via da un'aspiratore, collegato a una catena di montaggio che ricreava nel giro di cinque minuti da questi scarti inorganici, un androide più evoluto, lo YXma3che8cadi codicedimodell0! Versione 32. 000. 43. 000, l Androide primitivo, riuscì a entrare all'interno delle sale dove erano esposte le opere d'arte. Come la guida cartacea indicava, che lui non aveva il software di ricezione guida telepatica, era un androide preistorico, come detto, gli crescevono addirittura piccole antennine dure per tutto il corpo. Le sezioni erano le seguenti. Sezione sesso normale, di gruppo, di turisti annoiati, di amanti, sezioni triangoli, quadrilati e piramidi. Poi la sezione con i trans. Trans n, 1 che porta in centro, Trans n. 2 che porta in periferia e Tranz n. 3 che ti fa un sederino grosso... lasciamo stare.
L'Androide primitivo, che chiameremo Pin, per comodità, senza svelare il numero per privacy, voleva partire dalla sala sesso normale. Questa mostra esponeva il tipo di sesso che si praticava negli anni 2000-2012 tra gli umani. Si trovò davanti un'opera chiamata 69. Il corpo di lui disteso, con un bindolone dalle dimensioni incredibili, definito Holmes, che veniva completamente ingoiato da una brunetta di colore che aveva le mascelle di una giraffa. Lui invece con una lingua di circa 30 centimetri, riusciva con una slappata (pigiando un tasto i modelli umani, in carne ed ossa, comandati da un chip inserito all'interno del loro cervello, si muovevano!) shampoo e sapone, gli faceva una doccia completa, naturalmente lei godeva, partendo dalla topolina per finere ai capelli cambiandogli permanente.
Ecco, attivato il bottone che i due attori cominciavono con un dialogo profondo, con le loro voci: "AHHHHHHHHHHH" "UHHHHHHHHHHHH" e i rumori "ZUMP SLAP ZUMP SLAP." Una sirena, interruppe, per il disappunto di Pin, la performance, e i due attori, sudati scesero, furono avvolti in un lenzuolo e, come d'uopo, fino l'indomani mattina non avrebbero ripreso a esporsi. Cambiava il turno. Dopo gli over quaranta, nelle stesse posizioni si presentavano gli over ottanta. Davanti il piedistallo 69, con dei tacchi di trenta centimetri, salì, grazie a una scaletta con tappeto rosso, un uomo stempiato in giacca e cravatta. La lei, invece, era di sicuro di origin marocchine, ma non over ottanta. Al modello maschio era stato concesso un privilegio. Lui otteneva privilegi, con tutti. Era un ex politico. Si distese aprendo la bocca e tirando fuori una linguina piccina piccina piccina.
Lei, nuda, scultorea, delusa dagli attribugi del patner, che lui per un eccesso di libidine aveva tirato fuori in anticipo, schifandola. Insomma, si adagiò sopra di lui, rincalcandosi tutta, che la differenza di altezza era minimo di trentacinque centimetri e con disgusto comincio come a leccare una cosa piatta, una cimice. Alcuni androidi cominciaro a ridere. E lui, l'attore, diventò rosso, come un comunista e dette del comunista a tutti quelli che ridevano. Lei posò le natiche sul viso di lui, ma siccome, si era dimenticata di andare alla toilette, come lui aprì bocca: preeeeeeeeeeeee, fece un peto enorme, tale che lui incamerando aria gonfiò, e poi scoppiò, tra il delirio dei presenti. Pin rimase sbaldordito dalla performance, e passò alla sala successiva, mentre il cadavere del tappo uomo gonfiato, venviva portato, anzi spazzato, visti i residui organici che aveva lasciato in terra tipo, brandelli di televisioni locali, giornali, e di altri troiai che avevano rovinato un vetennio, anzi più, in un paese che si chiamava Italia.
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- sei mitico raf
- Parrebbe una storiella ed invece credo sia difficilissimo scrivere/inventare come hai fatto tu, con un dinamismo d'immagini davvero originale. Tu su questo genere fantasy/moralistico sei sempre stato molto abile. Occhio a qualche refusino, ma nulla di che. Ciao Raffa, e resisti a quest'ultimo colpo di calura afro/libica/sahariana. Ciao!!

Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0