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Ombre e luci
Era sdraiato a letto, ancora in dormiveglia, aveva aperto gli occhi e lì richiuse subito, la troppa luce del sole lo accecava.
Pensava al proprio destino, a tutte le vicissitudini degli ultimi tempi.
Un mese prima si era recato nella vecchia casa di famiglia, disabitata da oltre due anni, ormai le condizioni dell'edificio erano fatiscenti.
Grandi pezzi d'intonaco si erano staccati dai soffitti e ricoprivano buona parte dei pavimenti. Grosse ragnatele fluttuavano nell'aria coma alghe nel fondo dell'oceano, l'odore di umidità impregnava l'aria rendendola pesante.
Negli ultimi tempi stava pensando di vendere la casa, il sopralluogo serviva per valutarne lo stato e il valore.
Man mano che apriva le finestre, la luce del giorno entrava lentamente, con precauzione e rischiarava gradualmente l'oscurità. Le ombre pigre, stiracchiandosi ritornavano in vita.
Ogni oggetto era dotato della propria ombra e ogni ombra del suo oggetto. Alcuni oggetti possedevano due e più ombre. Invero nessuna ombra fruiva più di un oggetto. L'uomo fissava le ombre striscianti che avevano, più numerose degli oggetti, invaso le stanze della casa. Gli antichi credevano che ogni oggetto, anche quello più inanimato, avesse uno spirito che lo possedeva.
Il suo orrore prese la forma di un pensiero: da dove venivano, dove andavano quelle ombre? Svanivano nel nulla? Oziavano nel vuoto? O migravano a caccia di luce, oppure tornavano nel loro inquietante e oscuro mondo dove non sorge mai il sole dello spirito? Nell'oscurità tutto si trasforma e le tenebre generano mostri.
Sapeva che tutto il creato terreno dipendeva dalla luce solare. L'energia che anima la materia e la vita che vediamo intorno a noi è formata da fotoni di luce. Per i fotoni anche il più piccolo oggetto è uno spazio aperto e l'intero universo appare come una macchia di polvere (un'ombra?!). In mancanza della energia fotonica non esisterebbe vita terrena, eppure le ombre, notoriamente prive di materia, esistono.
Mentre pensava, non si accorse che dietro di lui una densa ed gigantesca ombra, scura come la pece, si era appiccicata al suo corpo.
Si girò d'impulso e vide l'ombra nera, che immobile lo osservava con due piccoli occhi appuntiti, neri come pece, pronti a penetrargli l'anima. Si affondarono nelle radici del suo inconscio e si sentì una marionetta nelle sue mani. Poi sprofondò in un lungo tunnel buio.. Urlava da dentro quegli occhi ma la sua voce risuonava nel vuoto. Sentiva l'anima sganciarsi dal suo essere. Era diventato un ombra un'ombra.
Ora capiva: il buio e le tenebre non esistono realmente non hanno anima e non hanno energia, sono il concepimento dell'assenza di luce. Il destino delle ombre, è paradossalmente legato a quello della luce. La loro vita non esiste senza luce, le ombre si aggrappano agli oggetti-materia, inghiottono e soffocano la loro energia-luce, si nutrono e prolificano tramite loro.
Il modo in cui viaggiano dalla terra all'al di là è ancora oscuro. Forse attraverso i sogni in bianco e nero degli umani. Richiamano il potere attorno a loro per svegliare gli altri abitanti dei mondi tenebrosi e incorporei. La loro strategia è semplice: impossessarsi del maggior numero di materia, sottrarle il massimo di energia-luce per giungere un giorno ad avere il pieno potere. La Tenebrosa Tirannia" su tutta la Terra.
Riaprì gli occhi, un senso di pesante spossatezza gli riempiva la testa, camminava faticosamente, la sua arida ombra lo perseguitava ovunque, imitava i suoi movimenti, lo copriva di minacce, si sostituiva alla sua immagine riflessa nello specchio.
Lui medesimo era diventato una sagoma scura. Nello specchio del bagno vide una figura nebulosa di un essere nato dalle tenebre, un essere solo e taciturno sopraffatto dalla sofferenza concepita dalla sua camera di tortura interna. Nei suoi occhi comparve un'espressione terrificante, alienata che teneva prigioniero il suo sguardo. La sua faccia sembrava invecchiata di mille anni e le sue labbra si muovevano senza emettere alcun suono. Lo assalì un brutale vuoto allo stomaco, lo stesso che si prova cadendo da una certa altezza.
Quell'oscuro essere si nutriva della sua forza vitale, dei suoi sentimenti, dei suoi pensieri. Era stremato: di giorno doveva "assorbire", di nascosto, nuova energia dalle persone che frequentava e di notte nel sonno, le ombre si nutrivano dei suoi sogni, trasformandoli in incubi terrificanti. Non aveva nemmeno più la forza di reagire, ogni notte era una forzata e brutale emorragia di energia-luce, era divenuto un prigioniero indifeso.
Da quei viaggi tenebrosi ritornava sempre più faticosamente e, man mano la sua energia-luce interiore scemava, lui stesso si stava trasformando in un'ombra. Era in preda al panico era sull'orlo del tracollo. La sua debolezza diventava la forza dell'oscurità. La oscura sagoma aveva assunto la sua stessa forma, il suo stesso volto e la sua stessa voce.
Si aprì la porta dell'ingresso, era sua moglie che tornava dal turno notturno al reparto psichiatrico dell'ospedale cittadino.
Dalla cucina gridò: Oggi mi hanno dato lo stipendio! Potremo pagare la bolletta della luce e farci riallacciare la corrente elettrica, finalmente non staremo più al buio. Ah... scordavo, il medico mi ha dato un nuovo 'miracoloso' farmaco che ti farà dormire di notte serenamente e senza incubi.
La giovane donna entrò nella camera semioscura e la sua lunga ombra sgusciò silenziosa per terra, danzava sui muri confluendo in quella del marito. Formarono un'unica massa spettrale, nera senza peso né consistenza, una non- essenza schiava della luce e guerriera delle tenebre. Viviamo in un mondo di ombre, pensarono i coniugi, e la fantasia è un bene raro.
L'ombrosa parvenza li guardò leccandosi le labbra contratte in un sorriso malvagio. Io sono l'ombra, mi aggiro nella e con la luce. Sono l'ombra della materia., delle forme. Sono la disfunzione della verità illuminata.. Non ho (più) l'anima e sono solo l'illusoria apparenza delle cose. Tuttavia nel pianeta terra sono io a dominare la realtà. La terra è già governata dalle ombre.
Negli spazi tra un pensiero e l'altro, nella mente dell'uomo, si fece spazio questa nuova idea: "le ombre non potranno mai rubarmi La Consapevolezza di vivere".
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1 recensioni:
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- Sublime scorrevolezza nel racconto... adorabile il contenuto... reale nella quotidianità...
IL MIO PLAUSO SAMUELE... SERENA DOMENICA... CIAO
- grazie buona domenica a nche a te
- molto apprezzato complimenti
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