Aspettava un treno che sembrava non arrivasse mai, un grande orologio circolare era fermo sulle cinque di un giorno dimenticato dal tempo.
Gli venne in mente che nacque proprio a quell'ora di tanti anni prima. Sorrise amaramente, era passato tutto troppo in fretta, o aveva sprecato la propria vita, come tanti. Aveva aspettato troppi treni nella sua vita e aveva rincorso quelli sbagliati.
Un fischio lacerante interuppe i suoi pensieri, un treno in transito che attravarsava la stazione senza fermarsi si avvicinava a grande velocità. Sorrise, un dolce pensiero gli avvolse la mente, sentì le mani di una donna sul suo volto, sentì il calore di quei ricordi.
Decise di non aspettare ancora, per una volta decise di prendere in mano la propria vita e di scagliarla con rabbia contro quel fischio lacerante.