Spesso penso che la virtualità dei social network abbia leso i nostri pensieri. Altre volte mi rendo conto che nella frenesia generale il web è un ottimo riparo, generando in noi attimi che ci accompagnano per l'intera giornata. L'abuso del virtuale è qualcosa che lede il nostro modo di essere ma è pur vero che qui spesso incontriamo persone che normalmente sarebbero nascoste dietro il bavero di un vecchio paltò. Sono pochi giorni che scrivo e leggo su poesie e racconti e la sensazione è positiva. Chi mi ha letto sà che le mie poesie sono fuori dal normale canone, c'è chi mi definisce ermetico per le metafore che si intersecano in esse facendo supporre il senso e chi scherzando mi definisce un pazzo visionario, dovuto a delle iniziative che ho avuto che poi sono state precursori di qualcosa di nuovo e unico nel suo genere.
Io credo che la poesia sia esprimere il proprio stato d'animo, dando al lettore la possibilità di immedesimarsi in essa, cercandovi riparo o estrapolando la giusta versione.
Pensieri, cosi le definisco le mie poesie, semplici parole che assemblate sfiorano un desio.
Il desiderio di cercar ancora nelle anime la voglia di esprimersi, null'altro.
Grazie a voi che mi date l'opportunità di crescere ancora.