La neve fuori dai nostri cuori, aveva sommerso ogni palmo di quel giardino. Saper che la sua mano aveva pervaso nel tocco, sfiorandomi i lembi più nascosti, aveva lasciato in me la sensazione che nulla sarebbe tornato come prima.
Un bacio poi le sue mani tra i capelli, gli stessi che scendendo sulle spalle accarezzavano il suo viso ora. Perso tra le mie spalle era, zigzagando come un archetto di un liutaio che per la prima volta sfiorava le note del cuore.
A nulla era valso cercar di trattener il respiro, vivevo di lui ancora una volta maledicendo la mia poca voglia nel tornar a casa. Il tempo dira' se era stato giusto soffocar di passione, mentre le sue labbra sfioravano i miei seni, col viso che disegnava gemme nel mio ventre. Scivolando laddove volevo toccar il cielo al suo semplice baciar, laddove la mia fonte era qualcosa che donavo a chi assetato cercava ristoro.
A chi ignaro di cio' che sara' poi, elemosinava ardore ricevendo la passione di una donna arsa nell'inarcar la schiena al culmine del desio.
Al semplice piacer dell'amore, che solo lui mi donava, ogni qualvolta mi sfiorava appena.
Nessuno era nei miei pensieri... Se non le sue soffici labbra...