Il ragazzo è un cretino. E lui lo sa.
Non perché che lo sia veramente, in realtà è un bravo ragazzo. È intelligente e sensibile, anche se non si direbbe, visto che a volte è anche scorbutico, introverso e chiuso in se stesso. Ma oggi è stato un cretino, e sa bene il perché. Solo che non riesce a scusarsi, perché è convinto di avere almeno un po' ragione.
La ragazza invece è testarda, e anche lei convinta di avere ragione. È una sognatrice romantica, che sperava di trovare in lui il grande amore della vita. O forse non proprio quello della vita, ma almeno un grande amore. E anche se non è così alla fine loro due stanno bene insieme, e non se la sentono di lasciarsi. Per ora.
Insomma, lui crede di aver un po' torto ed un po' ragione, e non vuole cedere. Lei invece è convinta di avere tutta la ragione, e forse ce l'ha davvero.
La questione è quasi stupida, nella sua banalità: lui vorrebbe fare l'amore, ma lei non ne ha voglia. Non sarebbe niente, se succedesse una volta ogni tanto, dice lui. Ma ultimamente succede troppo spesso. E lei risponde che non ci può fare niente, che non è colpa sua se non ha voglia. Lui insiste tutto il giorno, come un babbeo, e lei sempre convinta a non cedere.
È un sabato pomeriggio, e sono a casa di lei. Staranno insieme fino ad ora di cena, poi lui prenderà il treno per tornare a casa. In serata si separeranno: lui andrà con suo fratello ad un concerto di un gruppo che gli piace tantissimo a Cesena. Lei andrà con le sue amiche ad un concerto di un gruppo che le piace tantissimo a Perugia. Per questo motivo lui si preoccupa un po', siccome stasera non si vedranno voleva che almeno nel pomeriggio stassero bene insieme, senza litigare.
Ma loro due litigano pochissimo. Il più delle volte parlano, senza alzare la voce ma senza riuscire a venirsi incontro. E a lui dispiace tantissimo, perché vorrebbe fare di più, vorrebbe farle capire quanto le vuole bene, ma non riesce a farlo perché è convinto che non deve cambiarsi pur di star con lei, che se è vero amore succederebbe tutto automaticamente... Anche se stanno insieme da tre anni e non ci dovrebbero essere più dubbi.
Ma facciamola corta, dai, che sennò diventa noioso.
Ad un certo momento lui si calma, e rinucia alla sua fissa, sapendo che ormai è tardi, e non volendo sprecare gli ultimi momenti con lei a discutere. Le chiede di accompagnarlo alla stazione, dove prenderà il treno per tornare a casa. Si sente un po' stupido.
Fuori è freddo, è autunno inoltrato, e lui ha il parka ben allacciato. Lei lo scende alla stazione, e si salutano con un bacio veloce. Il rancore, se mai c'è stato, è ormai svanito, e sono solo dispiaciuti di non stare insieme anche la sera. Si augurano a vicenda di passare bene la serata, poi lui tira su con il naso (maledetto raffreddore, e non ha neanche i fazzoletti) e scende dall'auto.
Va a comprare il biglietto e si siede su una panchina di marmo gelata, sperando che il treno arrivi in fretta, altrimenti si congelerà anche lui.
Si domanda perché diavolo non le abbia detto che le vuole bene. In fondo è questo che sente, nonostante la mezza litigata e l'amarezza del pomeriggio. Potrà dirglielo domani, quando si rivredranno, ma allora sarà già tardi. Questo giorno sarà passato, e lui ha sempre angoscia del tempo che passa e poi...
Lui alza la testa, nel freddo della sera, e lei è li, sorridente. Sorride anche lui, contento di vederla. Lei gli porge un pacchetto di fazzoletti, dicendo "ho visto che tiravi su con il naso".
Lui è stupito, e non sa che dire, a parte un banalissimo "grazie". La abbraccia e la bacia, poi lei se ne va subito, e l'attimo svanisce. Vorrebbe dirle tante cose, vorrebbe farle capire che le vuole un sacco bene e che è una persona meravigliosa. Ma lei è già andata via.
Il momento è passato, e rimarrà solo nella memoria.
Il momento più bello della loro storia.