Affido messaggi a bottiglie che getto nel mare che qualcuno possa leggere e venirmi a salvare.
Sono su un'isola in mezzo alla confusione di indifferenza e rumore, sentimenti che vogliono uscire, non sempre possono farlo per timore di non essere capiti e allora restano parcheggiati.
Non ci doniamo per paura di sprecarci o ci sprechiamo senza donarci, è come spargere al vento le ceneri di un qualcosa che non ci sarà più, aria di un respiro senza più parole.
Le parole sono farfalle che cercano la luce, il silenzio è la luce delle parole che le fa nascere che le fa crescere è quello specchio che le attira, quella rete che le cattura è quell'eco che si infrange sulle pareti dell'anima dove i sentimenti si rincorrono e i passi si perdono chi non vorrebbe fermarli, per ascoltarsi e lasciarsi ascoltare da loro.
Non si fermeranno mai ma forse qualcuno raggiungerà la meta, parto, non sempre arrivo, mi perdo spesso per strada, mi fermo a cercare ricordi.
In una stanza vuota rimbombano i passi, Il mio arredo è semplice e minimale, non mi piacciono gli orpelli e le parole preziose, scrivere ma senza emulare nessuno, senza vanità è come parlare al proprio cuore con autenticità è già essere se stessi e quindi qualcuno.
È Come fermare il tempo in una fotografia, ma l'illusione ci avrà già fermati, quando la guarderemo saremo già cambiati.