La vedevo là,
timore, rispetto, raccontava favole, si diceva di lei che aveva vissuto, il suo passato, un fiume che era giunto al mare e si era sposato con la libertà. Alla sua sorgente un mandorlo in fiore, un amore soldato, tante lettere d'amore, cartoline da un passato.
Si diceva di lei che guariva dalle paure, ma un po' di timore io l'avevo. Capelli bianchi e mani raggrinzite, occhi vispi dietro gli occhiali, quante storie raccontava e non si fermava. Solo le gambe l'avevano tradita e un disegno di una casa a matita. Ricamava i giorni i, custodiva sogni in un cassetto, qualcuno aveva tradito, qualche figlio era partito. Un vaso di fiori appassiti, bomboniere piene di polvere e foto alle pareti. Ninnoli di plastica, una sedia per dondolare la stanchezza e la sera dietro la finestra.
Là guariva acne e paura, abitava in fondo a quella strada scura, sembrava debole ma appariva sicura.
Sembrava così lontana ed ora la vedo più vicino, il tempo è una bellissima magia che fa sparire tutto, poi quando meno te l'aspetti ritornano le rughe del passato.
Mi ha regalato i suoi occhiali, la sua saggezza, in cambio della mia spensieratezza, mi ha caricato in spalle doveri e pensieri che col tempo dicono dventano leggeri, ma mi pesa questo bagaglio da portare a quella casa, dove lei aspetta sempre. Mura crollate, storie rapite, eppure basterebbe solo capirla ed accettarla, lo diceva anche mio padre alla mia età.
Ogni giorno allo specchio si porta via un po' di me le mie ansie, le mie debolezze, la mia pelle di velluto l'ha già voluta in cambio, la mia ingenuità i miei capelli scuri, i miei occhi da bambina.
Lo devo ammettere mi fa un po' paura pensarla così lontana e vederla così vicina...
Erà là raccontava fiabe... c'era una volta una bambina...
e poi scoprire che la fine, lascia sempre un po' di amaro in bocca, si potesse ricominciare Dio... forse questo il finale di cui parlava... ricomincio io?