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Non c'è due senza tre (parte 3)
Un rombo fragoroso congela il tempo al Jolly's.
Joe e Robert sanno bene di cosa si tratta, mentre per Sandy si tratta della fine del mondo.
<<Robert, idiota! Ma dovevi proprio sparare?>> grida Joe accecato dalla rabbia sotto lo sguardo confuso di Sandy.
Guarda in direzione della porta del giardino del Jolly's, l'imponente figura di Robert ostruisce completamente la visuale di ciò che si trova alle sue spalle.
Sandy si sente fuori dal mondo, non ha perso il coraggio né le forze, semplicemente non crede più di trovarsi lì, in quel momento, con quelle persone.
Robert si avvicina a piccoli passi, le mani alzate.
"Ma che diavolo.." pensa Joe.
<<E tu chi cazzo sei?>> grida isterico.
Sandy si volta per cercare di capire cosa stia accadendo. Il dolore atroce al naso e alla tempia l'aiutano a non svenire nel compiere quel movimento tanto brusco.
Il signor Ross sente l'adrenalina che gli scorre nelle vene. Non si ricorda neppure quando è stata l'ultima volta che ha provato una sensazione del genere. Probabilmente aveva ancora qualche capello nero in testa e la schiena meno gobba.
Sente la sua voce chiara e autoritaria, come un tempo.
<<Io qui sono il padrone!>> esclama, mentre fa esplodere il colpo della sua rivoltella dritto in testa a Robert, che crolla a terra come un'imponente statua che viene sorpresa da un'improvvisa frattura nel suolo sottostante.
Joe è allibito.
Sandy non sa se tirare un sospiro di sollievo o allarmarsi per la piega che sta prendendo tutta quella faccenda mentre si allontana di qualche passo da Joe, che di certo ha altro a cui pensare.
<<E adesso mi dia un motivo valido per non uccidere anche lei.. Sandy entra dentro!>> dice il signor Ross senza mai distogliere lo sguardo da Joe e, soprattutto, senza perdere la mira sulla testa dell'uomo.
Sandy entra nel locale, ormai salva. Scavalca il corpo della signora Ross e raggiunge il telefono.
"Un momento"..
Sandy si blocca, qualcosa non torna. Quel tizio, Robert, non aveva un'arma con se. E anche se l'avesse avuta non l'avrebbe mai adoperata per una vecchia indifesa (seppur insopportabile) come la signora Ross..
E allora perché la signora Ross se ne stava a gambe all'aria con un buco in piena fronte? Quel primo sparo che aveva sentito doveva essere indirizzato a lei..
Un altro sparo.
Il signor Ross entra, e non fa nulla per nascondere il compiacimento per la sua opera. Borbotta, si asciuga la fronte sudata con un tovagliolo del Jolly's, quasi se la ride, guarda Sandy, guarda il corpo di sua moglie, guarda il telefono, e poi ancora Sandy.
<<Ho fatto quel che dovevo. Chiama pure la polizia Sandy, sai cosa dire..>>
Sì, lei sa cosa dire, "aspetta che mi interroghino e vedrai cosa dirò", pensa Sandy mentre il telefono squilla.
<<Qui la polizia, in cosa le possiamo essere utili?>> risponde una metallica e atona voce femminile.
<<Mi chiamo Sandy, c'è stata una sparatoria nel locale dove lavoro, sono morte tre persone!>>
<<Mantenga la calma signorina, quale bar? Ci fornisca l'indirizzo per favore..>>
"Mantenga la calma, venga lei qui in compagnia di un pazzo!"
Sandy si immagina di parlare con una grassona il cui alito sa di merendine al cioccolato che si sbafa ogni mezz'ora.
<<Il bar, il bar..>>
Sandy non riesce a proseguire, il signor Ross la sta guardando con uno strano sorriso.
Le si avvicina mentre lei biascica ancora la parola bar, ma con la testa non sta più parlando al telefono. Ha troppa paura.
Il signor Ross la sfiora con un dito, interrompe la comunicazione.
<<Hai capito vero?>> le chiede suadente, mentre con il tovagliolo prova a rimuoverle il sangue che le ricopre più della metà del volto.
<<Non devi avere paura>>, prosegue, <<ho fatto quel che andava fatto..>>
<<Hai ucciso tua moglie a sangue freddo!>> risponde Sandy arretrando, <<quello non andava fatto!>>
<<Oh si che andava fatto. Non era forse una donna terribile? Una maledetta megera? Mi ha rovinato la vita! E stava cercando di rovinare anche la tua!>>
La voce dell'uomo si fa stridula. Se mai Sandy ha provato a immaginare la voce di uno psicopatico nel bel mezzo di una crisi, ecco, quella ne è la perfetta rappresentazione.
Il signor Ross si piega, non riesce a fermarsi. Ride talmente tanto da avere le lacrime agli occhi.
<<Non sono pazzo, se è quello che pensi>> dice quasi seriamente con immane sforzo, prima di rimettersi a ridere.
Sandy non ce la fa più.
Prima in balìa di quei due gaglioffi, ora di quel pazzo scatenato.
Si guarda intorno. Inutile sperare in un intervento esterno. La polizia avrebbe rintracciato la provenienza della telefonata e sarebbe accorsa per le dovute verifiche (se funziona come nei film), ma non avrebbe mai fatto in tempo.
Ora il signor Ross non ride più, come se le avesse letto nel pensiero.
<<A cosa pensi Sandy? A come svignartela? Non credo che ti lascerò andare, a questo punto. Mi sembra proprio che non vuoi collaborare..>>
Sandy non è mai stata così veloce. Allunga un braccio dietro il bancone, cerca con le dita e lo trova, il coltello per tagliare le scorze di limone! Si getta sul signor Ross, impietrito dalla sorpresa.
La lama affonda nello stomaco dell'uomo, Sandy sente la carne morbida del signor Ross che si affloscia contro il suo pugno, liquido caldo la bagna, ignara del fatto che a Robert piaceva tanto compiere quell'azione tanto semplice.
Sandy estrae la lama, tira indietro il braccio, e nuovamente lo spinge in avanti. Si ripete altre due, tre, quattro volte. Alla quinta lascia il coltello conficcato nel ventre dell'uomo e indietreggia sfinita, come il pittore che, concluso il suo capolavoro, si allontana per rimirarlo nel suo insieme.
Il signor Ross è ancora in piedi, sembra che la vita lo stia abbandonando, ma non la pazzia, manifesta in un sanguinolento ghigno.
Tossisce e sputa sangue, afferra il manico del coltello che ormai fa parte di lui. Non prova nemmeno a strapparselo via, sembra quasi che abbia trovato una comoda soluzione d'appoggio. Sandy inorridisce, sente i succhi gastrici che le arrivano a toccare la lingua in violenti e dolorosi conati (strano il cervello umano, per un attimo Sandy pensa a quando, da bambina, pensava si dicesse "cognati") di vomito. Il signor Ross si sta praticamente squarciando la pancia, le interiora si fanno via via più visibili in una massa di poltiglia scura e puzzolente.
<<Ridevo..>> sibila il signor Ross, <<perché quando ho sparato a Isabelle..>>
[tosse e sangue]
<<ho pensato al detto.. >>
[tosse e sangue]
<<Non c'è due senza tre!>>
[tosse e sangue]
<<Capisci? Quei due.. e.. Isabelle!>>
*FINE*
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