Basterebbe solo ammetterlo, ci siamo passati tutti e continueremo a passare di là, lei abita sempre lì, anche se si nasconde, qualche volta esce e colpisce, ferisce e poi scappa.
Basterebbe solo essere uomini per riconoscerla, parla una lingua che gli animali non possiedono, parte dalla presunzione della ragione.
La incontrai per la prima volta in un'aula di scuola, nella mia incapacità di essere stata migliore di un'altra, mi ferì questo sentimento come uno schiaffo in viso, cercai di allontanarla eppure tornò in altre occasioni. Ma siamo troppo deboli per scacciarla e per poterla ammettere e se lo facciamo diventiamo rossi, anzi verdi come lei vorrebbe. Questa la sua faccia peggiore, così come quella cosa che parte dalla stomaco e che fa dire quello che non pensiamo di fronte a qualcuno che pensiamo abbia quello che manca a noi, si forse la capacità di mischiare un po' di altruismo con il nostro ego.
Ho visto bambini distruggere castelli di sabbia, si comincia sempre così e da grandi distruggere sogni.
Poi c'è lei che diventa buona quando da un confronto serve per farci migliorare, o quando siamo talmente felici per qualcuno da invidiarlo, pur restando noi stessi.
Ma saperla dominare o guidare, prenderla per mano e spiegarle che anche lei può essere utile, serve per dimostrarle che siamo noi ad essere più forti e che dal suo insegnamento possiamo sempre imparare.
A volte basta un accento per fare la differenza.
Se vedo qualcuno che è felice... lo sono anch'io