Insensata voglia di equilibrio.
Corro. Sento il vento sulla faccia. Le guance fresche dei pomeriggi primaverili, dopo aver fatto i compiti.
Le mani di mia madre. Una carezza anche quando non me la merito. Ancora oggi.
Ho sempre avuto troppa fretta. E adesso vorrei tornare indietro.
Mi affatico ma il traguardo è sempre a un passo.
Mi mordo le labbra e sorrido lievemente.
All'improvviso ho il cuore in gola. Lo abbraccio forte mentre dorme. Senza svegliarlo. Il mio respiro si sincronizza col suo. A volte di notte osservo il suo profilo perfetto. Cerco di cogliere qulche espressione segreta che di giorno non si vede. Ora che mi basto, sto bene con lui.
Sono al limite delle forze ma mi chiedo se mi sto impegnando abbastanza.
Vorrei piangere come si deve. Senza che nessuno mi chieda perchè.
Non so cosa non va. È che niente mi sembra mai abbastanza.
Gli occhi azzurri di mio padre. Ci vedo dentro il mare di quand'ero piccola.
Mi mancano tante cose e mi sembra di non riuscire a riafferrarle.
I pensieri mi si accavallano nella mente. Scatti disordinati di attimi confusi.
Profumo di vaniglia. Intenso. Eppure svanito. Come le promesse che non ricordo neanche più.
Lo sferragliare del treno. Mentre mi bastava non arrivare.
E quei jeans sbiaditi. Orrendi. Buttati. Mi chiedo come ho fatto a comprarli.
L'ombra della vela. E quell'ondeggiare così dolce che mi sembrava di essere fuori dal mondo.
Toccarmi i capelli. Mi ha sempre fatto venir sonno.
E le amiche bambine. Sui pattini, mano nella mano per non cadere.
Le scale mobili. Chissà se riuscirò mai a scenderla tutta quella che va su.
Le mani nella neve. E la neve in bocca.
Ora che ho le guance bagnate rido.