La riforma universitaria Gelmini ed al riguardo un ricordo di Alfonso Cossa
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A suo tempo scrivevo: "con la riforma Gelmini saranno premiati i migliori ricercatori, le più prestigiose cattedre universitarie saranno degnamente onorate, l'emorragia verso l'estero di menti dotate sarà arrestata?"
E così proseguivo : " Auspicabile ed apprezzabile intento ma... ma difficile portarlo a buon fine, difficile parrebbe correggere questi antichi vizi italici di baronie e di raccomandazioni, pratiche inveterate sin dall'inizio dell'unità nazionale se facciamo riferimento e memoria a quanto sotto riportato e che riguarda una illustre figura di scienziato, milanese di nascita pavese di adozione,: Alfonso Cossa, allievo dell'Almo Collegio Borromeo, laureatosi presso l'Alma Università Ticinese e che solo al termine della prestigiosa carriera ottenne sempre in quel di Pavia i giusti riconoscimenti della sua operosità scientifica se non grazie, dopo la raggiunta unità d'Italia, allo statista Quintino Sella.
Così l'insigne chimico, storico e letterato Icilio Guareschi ( Presidente della Società Chimica Italiana) all'inizio del secolo scorso dava voce nell'orazione a commemorazione della figura di Alfonso Cossa: " Fatte le debite eccezioni, dobbiamo essere persuasi che i governi assoluti, quali erano in Piemonte prima del 1848 e nel resto d'Italia ancor prima del 1859, non hanno mai desiderato e promosso il progresso scientifico, come non lo poteva desiderare né promuovere il governo degli Stati Pontifici. A prova di ciò sta il fatto che, come già nel secolo XVIII, così sul principio del secolo XIX, o per trascuranza di governi, o per cause politiche, o per mancanza di mezzi di studio in patria, molti nostri connazionali dovettero spontaneamente, o per forza, abbandonare l'italia, e basti ricordare Lagrange, Berthollet, Pellegrino Rossi, Macedonio Melloni, Malaguti; Mariani e tanti altri" e più avanti " Quando il Cossa cominciò la sua carriera scientifica, verso il 1860, avveniva spesso che, per necessità di cose e principalmente pel bisogno di numerosi insegnanti, vere nullità scientifiche ottenessero splendidi posti. Basti ricordare che a Bologna fu dal Dittatore Farini creata una cattedra speciale di chimica organica, unica in Italia; che fu affidata ad un professore chiamato da psrma ove insegnava pure chimica organica; e ciò senza che quel professore avesse nessun titolo scientifico, oltre a quello di essere stato due o tre anni nel laboratorio di Piria a Pisa, mantenutovi a spese del Governo borbonico parmense d'allora; ed i colleghi del tempo sanno, ed io posso farne cortissima testimonianza, che la principale occupazione del professore e degli addetti a quell'Istituto chimico consisteva ne passare il tempo in allegra compagnia, essendo assolutamente vietato usare libri del laboratorio o fare esperienze! E quella cattedra fu occupata in tal modo per 22 anni".
In ultima analisi oggi domenica 11 novembre 2012, credo che tutto sia rimasto come prima e così sempre sarà!