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La tartaruga ballerina.
Giannina era una bambina di otto anni che amava molto gli animali e soprattutto le tartarughe. Quando le chiedevano perché proprio le tartarughe lei rispondeva, decisa: "Perché hanno una casa dove si possono rifugiare subito se c'è un pericolo, senza bisogno di correre. E poi perché camminano lentamente e si possono prendere in braccio facilmente. Anche le lumache camminano lentamente ma la loro casa è troppo fragile mentre le tartarughe hanno una casa durissima che non si rompe nemmeno se un bambino ci sale sopra".
Convinti da questo ragionamento i genitori, per il suo compleanno le regalarono una giovane tartaruga. Giannina fu felicissima e la prese subito fra le sue mani, accostando il suo viso al musetto della tartaruga che lo ritrasse subito dentro la sua casa. "Hai paura, eh! - disse Giannina - Ma vedrai che diventeremo amiche ed io riuscirò a baciare il tuo simpatico musetto".
La mamma sorrise e chiese a Giannina: "Le vogliamo dare un nome?" "Certo, la chiamerò Uga". La tartaruga mise fuori il musetto come se si fosse sentita chiamare. "Hai visto, mamma? - disse Giannina - Il nome le è piaciuto!".
La casa di Giannina aveva un grande giardino con molte piante. C'erano molte rose, un gelsomino rampicante, due grandi acacie, un abete, due pini e un glicine che, quando fioriva, raggiungeva il balcone del primo piano. In un angolo del giardino il padre di Giannina aveva attrezzato un piccolo orto con molti tipi di verdure, pomodori, fagiolini e melanzane.
Uga era libera di passeggiare nel giardino ed anche nell'orto dove entrava infilandosi sotto una maglia più larga della rete di recinzione. La mamma di Giannina la lasciava fare. "Quanta insalata potrà mangiare?" - pensava.
Insomma Uga viveva in un piccolo paradiso. Scoprì che le piacevano anche altre verdure, oltre la solita lattuga. Trovava la ruta molto saporita ed i fiori d'acacia caduti a terra maturi erano perfetti come dessert. Ma Giannina la strappava spesso al suo paradiso. La portava in casa, si sedeva sul divano con Uga in grembo e accendeva la televisione.
Fu così che Uga vide le ballerine e ne restò affascinata. Si mise in testa di poterle imitare. Fece molti tentativi e alla fine ci riuscì. Metteva la zampa destra in avanti e subito la portava indietro. Rapidamente faceva la stessa cosa con la zampa sinistra. Contemporaneamente modificava la sua direzione disegnando via via sul pavimento un cerchio quasi perfetto.
Giannina, quando vide la danza di Uga, urlò di gioia e chiamò subito i genitori perché vedessero lo spettacolo. I genitori accorsero, Giannina accese la radio che diffuse la musica per la danza di Uga, ma questa rimase ferma. Non era abituata al pubblico. Tuttavia la pazienza di Giannina fece un piccolo miracolo.
Uga ballò davanti ai genitori di Giannina, poi davanti alle sue amiche e alle amiche delle amiche. Insomma Uga si era abituata ad un pubblico sempre più numeroso.
Un giorno la televisione annunciò un concorso per animali addestrati o comunque capaci di abilità fuori del comune. Il concorso era abbinato ad un gioco a quiz ai quali dovevano rispondere i piccoli padroni degli animali. Avrebbe vinto la coppia bambini-animali più brava. C'erano in palio premi di un sacco di euro. Giannina era un'appasionata di giochi a quiz mentre Uga li odiava. Non essendo interessata ai soldi, li trovava noiosissimi.
Giannina cominciò ad esaltarsi e a sognare. Pregò i genitori di farla partecipare al concorso insieme ad Uga. I genitori, che non amavano i quiz, dissero di no, ma Giannina tanto pregò, supplicò e pianse che alla fine la mamma e il papà cedettero.
Arrivò il giorno del concorso. La povera Uga aveva un bel ritrarre la testa dentro casa per dimostrare la sua disapprovazione e il suo rifiuto. Giannina la prese in braccio e tutti insieme andarono alla sede della televisione. Furono subito introdotti sul palcoscenico. Uga trasse la testa fuori dal guscio. La luce accecante dei riflettori le disturbò gli occhi, ma non era questo che la fece arrabbiare e nemmeno il pubblico che, numeroso, era venuto ad assistere allo spettacolo.
Quando toccò esibirsi a lei e Giannina, mentre la bambina rispondeva a tutti i quiz, Uga pensò: "Cara Giannina, se credi che un antichissimo rettile come me sia disposto a fare il pagliaccio per poche o tante recentissime monete, ti sbagli!".
Si chiuse nel suo guscio e non si mosse più.
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