c'erano tracce di fango ovunque e non hai mai voluto lavarle vie, anche se stavano infestando i nostri pensieri, la nostra pelle. c'era fango anche sui miei libri, quando scorrevano i capitoli scorrevano anche rivoli sporchi di passato. c'era fango sulla tua bocca e io avrei solo voluto passarti le dita sulle labbra, per farti sentire meglio. non me lo hai mai permesso, dichiarando che le labbra erano tue e avresti deciso tu. c'era fango sui miei occhi, ma non sentivo bruciore. ne percepivo la sensazione solo quando mi facevi piangere, tre volte al giorno durante i pasti. c'era fango sulle nostre gambe intrecciate e tu rivendicavi il diritto di sentirti offeso, perché qualunque cosa facessi per me, io non apprezzavo abbastanza.
hai lasciato che ti dicessi che mi sarei pulita da sola, sei stato d'accordo fin dall'inizio. mai una domanda, mai un rifiuto. il fango l'avevi già in gola, quando ho provato a respirarti dentro.