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Have you ever seen the rain?
Era l'alba di un nuovo giorno. Lisa schiuse un occhio e realizzò di essersi addormentata con entrambi i piedi fuori dal lungo telo blu che le avvolgeva l'intero corpo. Si alzò a sedere con uno scatto e abbassò lo sguardo. Non riuscì a capacitarsi di quel che vide: si ritrovò davanti due sottospecie di canotti gonfi e cosparsi di pustole. "Maledette zanzare!" pensò sbuffando.
Appoggiò le mani davanti a sé e cercò di sollevarsi, ma cadde subito a terra con un tonfo sordo. "Merda". Fu attraversata da una fitta lancinante e si lascio cadere all'indietro su una chiazza di prato.
"Dio delle zanzare, perché infierisci proprio su di me?"
Il sole si era andato a nascondere dietro a una schiera di nuvole grigiastre; solo qualche timido raggio sfiorava l'acqua scrosciante del ruscello. Lisa si voltò lentamente su un fianco. Accanto a lei, a pochi metri di distanza, Zach stava ancora dormendo placidamente. Il suo viso dai lineamenti duri e ben definiti era completamente disteso, fatta eccezione per una piccola, morbida curva che increspava le sue labbra sottili e screpolate. Una folta barba sembrava abbracciare il suo mento e le sue guance. Lisa si fermò qualche secondo ad osservarlo. Si sentì all'improvviso invasa da una sensazione che doveva aver provato al massimo due o tre volte nella sua vita. Tenerezza forse? Ad un tratto Zach si voltò di scatto, facendola sobbalzare.
- Dove accidenti sono finiti i miei occhiali? - sbottò con una voce impastata, socchiudendo lentamente gli occhi. Tastò il terreno circostante con entrambe le mani.
- Eccoli qui! - esclamò Lisa dopo averli sfilati da sotto la ruvida coperta rossa di Zach. Glieli porse con un sorrisetto beffardo: - Sembri una talpa. - ridacchiò.
Il ragazzo si infilò gli occhiali e le rivolse uno sguardo torvo : - Ormai non ho più dubbi: sei proprio una stronza.
- Era un complimento.
- Non me la dai a bere così facilmente! Sei totalmente incapace di dire cose carine, a quanto pare. - Zach si distese di nuovo sulla trapunta e non pronunciò più una sola parola. Con immensa fatica Lisa riuscì ad alzarsi in piedi e mosse tre passi incerti; poi si sedette accanto a lui e distese le sue lunghe gambe pallide. Picchiettò delicatamente sulla sua spalla sinistra.
- Dai, non tenermi il broncio. Non volevo offenderti. Davvero. - mormorò a bassa voce. Non udì nessun cenno di assenso. - Non fare così, ti prego. Scusa.
Zach si voltò di scatto verso di lei: - Come hai detto?
- Ho detto... s-s-scusa - bisbigliò la ragazza e le sue guance presero immediatamente il colore della coperta. Abbassò lo sguardo, ancora più imbarazzata, quando si rese conto di essere arrossita. Una mano si insinuò leggera sotto il suo mento, sollevandolo. Il volto di Zach era ormai a pochi centimetri dal suo. - Sei terribilmente bella anche quando ti vergogni. - le sussurrò in un orecchio, accarezzandole una guancia con il dorso dell'altra mano. Lisa riusciva a sentire il suo respiro caldo e irregolare sul collo. Fu scossa da un sussulto improvviso: -Abbracciami. - disse con un filo di voce. I suoi grandi occhi nocciola incontrarono quelli tanto stanchi quanto intensi di Zach. Il ragazzo circondò lentamente le spalle esili di Lisa e la strinse forte contro il suo petto, come se avesse paura che lasciando la presa avrebbe potuto dissolversi in una nuvola di fumo. Ad un tratto la sentì tremare violentemente contro la sua spalla.
- Hai paura? - le chiese.
- Da morire.
- Ascoltami bene, Lisa. Quando ti ho conosciuta, ho subito pensato che eri una ragazza strana... sempre con quegli auricolari nelle orecchie e un taccuino stropicciato sulle ginocchia. Sembrava pressoché impossibile riuscire a scambiare una parola con te. Eppure mi affascinavi. Era evidente che avevi una storia da raccontare e io volevo scoprirla. - Le labbra di Zach si piegarono in un sorriso indefinibile. Trasse un sospiro: - Quando ho deciso di seguirti nel tuo viaggio, neppure immaginavo quanto sarebbe stato difficile avere a che fare con te. Ma non mi sono pentito, no... perché quando ti sei lasciata andare, mi si è aperto un intero mondo davanti: il tuo. - Zach cercò il suo sguardo. I suoi occhi sembravano brillare di un riflesso mai visto prima. - Tu ancora non lo sai, ma la tua anima è un fiume in piena. Tu crei caos, ma in qualche modo l'ordine fa parte di te. La forza che hai dimostrato ti guiderà ovunque tu deciderai di andare, e nessuno potrà più ferirti, se non sarai tu a permetterglielo. Nessuno. Ed io meno che mai.
Lisa allungò le sue braccia tremanti e le avvolse attorno al busto di Zach.
- Non dici niente? - aggiunse il ragazzo, rompendo il silenzio.
- Con te non servono parole. - Lisa adagiò la sua testa sulla spalla di Zach e sentì che quelle mani sulla sua pelle all'improvviso non sembravano più bollenti. Solo piacevolmente calde. In lontananza risuonò un tuono.
- Accidenti, inizia a piovere! - disse Lisa, asciugandosi le lacrime. A fatica si staccò dall'abbraccio e sentì di nuovo freddo. - Svelto, mettiamoci al riparo! - Si alzò in piedi mentre una fitta pioggerellina iniziava a ticchettare a ritmo incessante sui sassi del sentiero. Quando si voltò, vide che Zach si stava sfilando la maglietta. - Che stai facendo? Così ti prenderai una polmonite!
- Spogliati anche tu! - le urlò sorridendo, ma senza neanche un accenno di malizia.
- Tu sei un cretino! - rispose Lisa sbuffando, e si andò a riparare sotto il suo telo blu. Zach ormai era rimasto in mutande. Fece per sfilarsele, ma Lisa lo interruppe: - Ma che stai facendo? - domandò, mentre il suo viso da arrossato passava a un livido color porpora.
- Sai, una volta un poeta che non ricordo disse: La vita non è aspettare che passi la tempesta... ma imparare a ballare sotto la pioggia. Perciò vieni... impariamo a danzare insieme! - rise il ragazzo mentre si sfilava i boxer. Li gettò dentro al fiume e in un attimo scomparvero.
Lisa sospirò: - Prometti che non mi guarderai nemmeno con la coda dell'occhio?
Zach sbuffò: - E va bene... prometto!
Così anche Lisa si sfilò i vestiti in cotone leggero e li abbandonò sui sassi. La pioggia scrosciante le accarezzava la pelle. Zach le si avvicinò e la prese per mano, intrecciando le sue dita nodose con quelle lunghe e affusolate di Lisa. L'altra mano l'appoggiò su un fianco nudo della ragazza, provocandole un sussulto, e pian piano i loro piedi iniziarono a muoversi avanti e indietro, sotto lo scroscio ormai incessante della pioggia. Un raffreddore clamoroso era già lì ad aspettarli a braccia aperte, ma a nessuno dei due interessava. E Zach, avvicinandosi al collo di Lisa, chiese in un soffio: - Tu l'hai mai vista la pioggia?
- Molto spesso, e ogni volta era come la prima... mi ha sempre affascinata, la pioggia. Ma tra tutte le prime volte, questa è senz'altro la migliore. - La ragazza accennò un sorriso e si lasciò guidare in una piroetta che le scompigliò i capelli ormai completamente grondanti d'acqua. E ancora una volta non gliene importava un bel niente.
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- è un testo scorrevole... intrigante per certi versi... lo trovo meraviglioso... mi piacerebbe leggere un seguito... 1 beso...