racconti » Racconti brevi » Pigia Start
Pigia Start
Mi sono svegliato da poco - a volte nei sabati estivi mi affaccio al mondo quasi al tramonto.
Ho ridotto il bagno in un campo da combattimento.
Barba-doccia-shampoo-accappatoio-gel -phon.
Ripulisco velocemente.
Camicia bianca "slim" - mette in evidenza gli addominali.
Jeans, scarpe, cintura, profumo griffati - occhiali da sole - pure.
Griffe vere, non patacche.
Controllo. Tutto ok mi sembro a posto.
Portafoglio, chiavi dell'auto, bancomat, patente: ok ci sono.
Mi guardo allo specchio e sorrido.
Beh che c'è di strano? Sì in questo mondo di incazzati neri io sorrido.
Apro la porta della camera < ciao stronzetta, io vado come sto?>.
< Stai come sempre. Coatto. Fai cagare. Sembri una checca>
<Seeembro ma non lo sono. Tu invece sei una stronza certificata. Una vera stronza Made in Italy >
Mi arriva qualcosa - credo una ciabatta - la schivo chiudendo di scatto la porta.
Mia sorella è così. Tre anni più piccola di me, è la versione definitiva di quello che volevano i miei genitori.
Io sono stato il prototipo.
Studiosa, gentile, educata, generosa, pratica danza, bel portamento, bel fisico non appariscente, colori tenui.
Solo con me usa termini come 'fai cagare', solo con me è aggressiva.
Ama gli animali, fa volontariato, va a messa e ha uno spiccato senso del dovere.
Naturalmente "fa il classico". E quando ha finito di fare tutto ciò, mi corregge la 'consecutio temporum' - come la chiama lei.
Mah...
Dice che sono un cafone/ignorante sebbene lei stessa ammetta il mio bilinguismo:dialetto stretto con qualche intermezzo di italiano - "livello uno".
Una così non puoi che chiamarla "vera stronza Made in Italy".
La adoro.
Sì, ok lei è una giusta, però in fondo che fa? Non è che rida molto spesso, anzi.
Lei 'cogita' , io 'sum'. Tiè! Alla faccia della 'consecutio 'nonsocchè'.
Mia sorella si chiama Valentina - nome adatto a una "giusta".
Dice che io mi accontento.
Eh beh? Sì io mi accontento. Mi accontento dei 60/100 della maturità, in fondo è stato un ottimo risultato considerando che ancora ho qualche libro col cellophane.
Caspita, uno bisogna pure che consideri la proporzione impegno-risultato.
Secondo me sono stato un mito. Ho saputo rianimare una situazione che fino all'ultimo pareva disperata grazie anche all'aiuto di Jenny, la mia adorata amica che mi ha impostato la presentazione degli orali su "piccì". Lei è un mago del "piccì".
Sembravo un manager quando ho tirato fuori il notebook davanti alla commissione sperando disperatamente di ricordare dove andavano inserite le spine. Quello Jenny me l'aveva fatto ripetere all'infinito. << Spina verde qui a destra, spinotto viola qua nella cavità rotonda, accendi, clicchi sull'icona e pigi start>>. Ho pigiato start : è partita la presentazione. Figurona!!
Fine - game over - 60/100.
Grande.
< Te l'hanno dato per liberarsi della tua presenza> - mi ha detto Vale.
Può essere. Però me l'hanno dato. E il diploma è lì. Come altri milioni di studenti.
< Di-plo-ma-to! Do you understand?> - le rispondo facendo ruotare la mano vicino all'orecchio imitando il famoso gesto di Toni.
<Di-plo-ma-to darling!> .
Insomma stasera è sabato, io sono bellissimo - o almeno così mi pare - e felice.
I miei non sono affatto soddisfatti che io lavori come commesso in un negozio di ferramenta: io moltissimo. Mi trovo bene; Gino - il titolare, è bravo, il lavoro mi piace, lo stipendio è buono. Tant'è che mi sono comprato subito un'auto : cilindrata 1600. Quarantotto rate. Bella da sogno. Nera, lucida, pare una pantera. Apro la portiera e mi investe subito l'odore di nuovo, avvio il motore, inserisco il CD, pigio start. Parte la musica, HitmaniaDance, volume a palla, le casse rimbombano, le tempie battono a ritmo, il cuore pure.
Tump-tump-tump.
Sta scorrendo la traccia quattro: versione remixata di Battiato.. "voglio vederti danzare..."
Bellissima remixata così.
Voglio vederla danzare come una zingara del deserto stasera Bea.
Beatrice scende : non occorre che le suoni, il volume dello stereo l'avvisa con largo anticipo.
Coatto direbbe mia sorella.
Beatrice non è il mio primo amore. Però è un amore diverso. Più intenso, più forte.
Sono sette mesi che sto con lei, praticamente una vita.
Ci sto bene, mi piace da matti. Fresca, sa sempre di buono. Pulita, pulita fuori e dentro, maliziosamente casta. Conturbante. Entra in auto e mi dà un bacio.
<Ciao amò, andiamo?>. Imbocco l'autostrada. La musica è alta, lei sorride, ha una gonna deliziosa stasera. Sufficientemente corta ma non volgare. Leggera.
Abbasso un po' il volume.
Poi un flash. Mi piace spaventarla.
Aumento la velocità, cento, centoventi, centoquaranta, centosessanta...
<Ricki daì non fare il cretino, rallenta!>
<Bea - tieniti forte prendo quota, alla prossima facciamo l'inversione a UUU!!>.
Lei urla, io rido, scalo le marce, scendo di velocità - centoquaranta, centoventi, cento. Meglio essere prudenti. La vita è troppo bella : l'inversione a U vuol dire tornare indietro. La vita è troppo bella per tornare indietro e davanti a noi c'è l'autostrada, diritta e facile, coi cartelli che indicano la strada da seguire.
È il compleanno di Bea, il primo che festeggia con me.
Ci sediamo al ristorante vicino al porto. Lei è felice, io pure. Mangiamo avidamente i frutti di mare - con le mani. Il frizzantino comincia a fare effetto. Siamo entrambi euforici. Lei mi abbraccia e mi bacia. Col bacio mi passa una vongola...
Accanto a noi una coppia, sulla cinquantina, persone distinte che mangiano i frutti di mare con le posate. Lui ogni tanto controlla il cellulare, lei attorciglia svogliatamente gli spaghetti, non scambiano una parola, eppure non sembrano arrabbiati. Sono solo annoiati. Guardo Bea: diventeremo così anche noi? No, no. Noi no.
Il cameriere porta a Bea un'enorme conchiglia chiusa. Lei lo guarda sorpresa, poi guarda me..
<<Apri amore, apri. Buon compleanno>>.
Le ho regalato il ciondolo che aveva visto in vetrina, quello in acciaio e oro che le piaceva tanto. Praticamente è la quarantanovesima rata dell'auto ma Bea se la merita.
Il gioielliere mi ha detto < se è un regalo per la fidanzata le consiglio un diamante. Un diamante è per sempre>.
Appunto.
Siccome non so se è per sempre meglio scegliere qualcosa che sia "per ora".
Perché vivere sempre di futuro o di passato? È così bello il presente, è così bello adesso.
Mi alzo all'improvviso, la prendo per mano, la strappo dal tavolo, presento il bancomat, digito il PIN, pigio start, scontrino e via!
Corriamo e ridiamo. Le discoteche a quest'ora sono aperte. Balliamo tutta la notte. Lei è sudata, euforica e felice. Rifiuta pasticche e canne che ci vengono offerte in abbondanza. Siamo uno la droga dell'altro e ci basta così. Ora come ora potremmo anche morire di "overdose d'amore" come canta Zucchero. La musica ci entra dentro. Lei è bellissima, eccitante. Qualche cretino ci prova.
*
Comincia ad albeggiare. Usciamo dalla disco. Qualche bar è già aperto. Mangiamo un cornetto caldo con la crema. Lei ha i "baffi" del cappuccino. La bacio e la assaporo. Andiamo in spiaggia. Lei corre verso l'acqua.
<Bea?>.
<Sì? Che c'è Ricki?>.
Si gira, l'acqua le sfiora il ginocchio. Mi sorride, arrotola solo un po' la gonna e dice <Come here Ricki, come here...>. Fantastica. Che mi veda bello come Mastroianni? Lei sicuramente è bella come Anita Ekberg, no ma che dico, Bea è più bella, molto di più!
<Bea... tieni>.
<Cos'è?>.
<Aprilo no? Non potevo dartelo al ristorante>.
*
Riappare da dietro una cabina. Ha addosso solo il ciondolo e il baby-doll che le ho appena consegnato. Sembra una sirena. Non so se sia più bella lei o quest'aurora: entrambe sono meravigliose, entrambe sprigionano luce. Ora non è più euforica. È commossa. Mi abbraccia teneramente. Intorno niente più casino - solo il sole che nasce e il rumore delle onde.
Non riesco a immaginare come si possa essere più felici :non voglio nemmeno provare a farlo.
Pigio start: la vita scorre adesso!
1234
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
1 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- felice di tornare a leggerti... racconto molto scorrevole, bello poi che tu lo abbia visto nell'ottica di un uomo... e poi diciamo sti uomini che fanno i duri e i bulli in fondo in fondo sono solo dei teneroni... bel racconto brava...
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0