Due giorni di solitudine, o di grande libertà ? Visto che mia moglie, ha deciso di passare la Pasqua da un'amica, in una cittadina fuori Roma. Stamattina mi sveglio con l'intendo di andare a correre. Ormai lo faccio abitualmente, ma durante le festività ha priorità la famiglia, quindi, niente corsa o quasi.
Però oggi, sto da solo, e faccio come mi pare. L'altra metà del mio letto matrimoniale è intatto, le mie orecchie non subiscono rumori come: Piatti che sbattono, folletto acceso, finestre che si aprono e radio a volume sostenuto. Che pace rifletto, quasi, quasi, rimango ancora un po' a letto. Prendo la mia Ipad, e mi rileggo la storia completata la notte, visto che ho fatto le tre di mattina.
Continuo nelle diverse letture, ma subito, vengo interrotto dai due gatti, che ho in casa. Niente contro gli animali, che apprezzo follemente, ma in casa faccio un po' di fatica ad accettarli. Faccio finta di niente, ma Trudy come al solito comincia a miagolare, che ha fame. Con grande sacrificio mi alzo, scendo in cucina, e riempio le ciotole di croccantini.
Mentre, loro mangiano, mi preparo il caffè, mi guardo intorno... un disastro... Così: svuota la lavastoviglie, riempi la lavastoviglie, sistema il divano, piega la coperta, passa il folletto, svuota la lavatrice, carica la lavatrice, raccogli i panni, stendi i panni, piega i panni raccolti, pulisci la lettiera, scopa per terra. <O mio Dio...> esclamo se continua così esco a mezzogiorno.
Penso... ha ragione Monica, una mia amica purtroppo lontana, che non ha nemmeno il tempo per rispondere alle mie mail. L'ho scritto... ma non ci credo... hahahah Ma quante cose ci sono da fare, dentro una casa? Ormai prossimo alla uscita e soddisfatto della mia prestazione, mi accorgo che il solito gatto, Trudy, sta vomitando sul tappeto.
Mi contengo, non dico parolacce ma sorrido, mi procuro sufficiente carta per pulire, e con un po' di fastidio raccolgo il tutto. Guardo il tempo e mi vesto di conseguenza, al momento di indossare le scarpe da ginnastica, mi accorgo che sono piene di pipì di Ronny, l'altro gatto. <E che cazzo> esclamo, <chi ve lo ha detto la vostra padrona??> Un attimo di esitazione, un altro sorriso, una sniffata, <è proprio pipì...> Ma chi se ne frega, certamente mica me ferma na' pisciata.
Così, mi attrezzo di straccio e candeggina, e pulisco il pavimento. <Ora basta,> dico ad alta voce. Calzo le scarpe e via... libero come l'aria che mi accarezza il viso, e sventola i capelli.
Questa, è la vera fabbrica di emozioni... La vita di tutti i giorni.