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Si trovava in quella piccola città del centro Italia da poco più di tre mesi. Il Prof. Philip Hazon era stato fortemente voluto dal Consiglio Accademico dell'Università, con la stessa determinazione e intensità con cui, a Napoli, il popolo aveva pregato tre giorni e tre notti per l'arrivo di Maradona. Grande conoscitore di tutti gli aspetti della comunicazione, temprato a Eton, si era laureato a Oxford in Psicologia della Comunicazione. Poi, aveva conseguito un Ph. Doctor a Cambridge, in Scienza e Tecnica della Comunicazione. Entrato a far parte del gruppo di Palo Alto, per circa tre anni aveva lavorato gomito a gomito con Paul Wazlawick e la sua équipe. E, in seguito, insegnato in alcune delle migliori università degli States. Sue alcune delle più importanti pubblicazioni a cavallo tra gli '80 e '90. La più nota, Effetti Collaterali della Comunicazione Umana, aveva dato origine ad un libro, edito dalla Random House, che aveva riscosso un discreto successo fra gli addetti ai lavori. Adesso, alla soglia dei suo settantesimo anno, aveva deciso di accettare quell'incarico per concludere serenamente la carriera.
Il Prof. Phil Hazon conosceva alla perfezione la lingua italiana, avendo sposato una bellissima ragazza di Firenze, incontrata per caso a Cambridge. Purtroppo un cancro gliela portò via ancora nel fiore degli anni. E lui non volle più saperne di risposarsi. Era solo. Ma il ricordo di lei, così allegra, positiva, solare, e i numerosi incarichi nei vari atenei ne facevano un uomo sereno. Gli piaceva relazionarsi con tutti, specie con i giovani. Era molto interessato ad approfondire ogni aspetto della storia e della vita dei luoghi dove si recava a lavorare. Non poteva certo dirsi uomo chiuso nei suoi studi e sordo agli apporti del mondo esterno. Gli piaceva stare al passo coi tempi. Si accostava a tutto ciò che era vivo e vitale. Da cui amava trarre continui spunti, che elaborava in brevi racconti. Scriveva per il puro piacere di scrivere. Piccole storie che non voleva pubblicare. Ma che offriva di tanto in tanto ad amici e conoscenti. Perché, sosteneva, attraverso lo scrivere anche più fantasioso, chi già ti conosce può conoscerti meglio. Più profondamente. Può attraversare indisturbato il tuo territorio umano. Seppur da lontano, aveva seguito i cambiamenti della società italiana. E, per grandi linee, anche le novità della politica. Salute permettendo, avrebbe avuto modo di approfondire nei mesi a venire. Farsi un'idea più precisa di ciò che stava accadendo.
Il Prof. Hazon aveva sempre goduto di una salute di ferro ma da alcuni giorni accusava un dolorino al basso ventre. Forse un inizio di ernia... chissà! Meglio farsi visitare. Si era recato dal medico che, prima di azzardare una diagnosi e dargli qualche porcheria, gli aveva consigliato di fare una ecografia completa all'addome. Così, quel pomeriggio, con tanto di prescrizione medica, si era recato all'ospedale.

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3 commenti:

  • Gabriele Zarotti il 23/05/2013 10:32
    Ancora un grazie per avermi letto e un abbraccio.
    Gabriele
  • Gabriele Zarotti il 23/05/2013 10:30
    No, Chira, Mai stato al Gemelli, per fortuna. Ho preso come riferimento l'ospedale di Parma. Buono quanto ad assistenza ma, per ciò che concerne il " traffico ", carente come tutti, credo. Per l'aspetto notturno ci ho dato, come spesso mi capita, un po' tanto di fantasia. Forse troppo. Ma solo a fin di bene. Comunque, visto come stanno le cose, si potrebbe sempre pensare ad una nuova professione: la guida interna degli ospedali.
  • Anonimo il 23/05/2013 09:50
    Ma sei stato per caso... nel "fantastico" Gemelli di Roma, quello che ha un piano riservato al Papa?! ti giuro che di giorno è esattamente come racconti tu: guai a perdere la riga gialla o rossa o blù sul pavimento, per mia esperienza. Di notte non saprei ma forse davvero può succedere di tutto. Verità accarezzata da ironia. Grazie Gabriele!

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