Amo il mare ma lo peferisco nelle stagioni fredde, quando le spiagge sono deserte e si puo' respirare l'aria salmastra a pieni polmoni. In estate quando per scorgerlo bisogna saltellare tra corpi distesi al sole, sdraio, lettini, ombrelloni, asciugamani, bambini smarriti, mi piace un po' meno. io non so nuotare e questo, per la mia famiglia, è quasi una vergogna essendo marito e figli provetti nuotatori. Ad onor del vero, sono stati fatti numerosi tentativi per insegnarmi ma senza risultati positivi. Alcuni anni fa e alcuni chili in meno, mio marito, mi sosteneva sulle sue possenti braccia, adagiata sul pelo dell'acqua, ripetendomi: "batti le gambe... muovi le braccia... dai.. dai.., non è possibile anche se stai immobile non vai a fondo!!!" e mi mollava. Immediatamente piombavo sott'acqua e lì rimanevo seduta, senza emergere. Venivo ripescata dalle sue manacce, fra rimbrotti e frasi del tipo: "È mai possibile, anche i sassi gallegiano se lanciati come si deve..". Cresciuti, anche i figli, provarono ad insegnarmi! Sono stata sostenuta, portata sul dorso, lanciata e mollata, rimanevo sempre sul fondo. Una volta in un estremo tentativo, mio marito spinse il mio ciambellone "al largo" con me dentro e lì mi lasciò, nonostante le mie urla e suppliche. Dalla riva, braccia conserte e gambe divaricate mi guardava (a quel tempo senza occhiali). Finsi allora di scivolare dal ciambellone. Nessuno lo cronometrò ma probabilmente vinse il "mondiale di stile libero" per raggiungermi. Perdere in un istante la sua tuttofare, cuoca, educatrice dei figli, amante, non se la sentiva ancora. Venni anche obbligata a seguire un corso di nuoto con un professionista. Eravamo una decina di adulti, alla terza lezione l'istruttore mi convocò insieme ad un altro malcapitato, per dirci che onestamente, per il suo illuminato parere, non eravamo adatti al nuoto, per via della nostra propensione a rimanere nei fondali. Se volevamo potevamo continuare.. Non ho mai saputo la decisione dell'altro compagno di sventura ma io ignominiosamente espulsa dal consorzio umano dei nuotatori, ebbi un'ottima giustificazione per non proseguire. Dopo quest'ultima prova, la mia famiglia, mi lasciò in pace. Finalmente potevo godermi il mare, seduta sulla riva in attesa che le calde onde mi lambissero le caviglie. Camminare lentamente con l'acqua a metà polpaccio, muovendo le braccia mentre espiravo l'aria per mostrare a tutti quanto ero atletica!!! Quel mattino l'afa e il caldo erano insopportabili, improvvisamente decisi di avanzare e farmi un bagno almeno fino al collo. Brividi di freddo e paura mi percorrevano il corpo ma coraggiosamente mi immersi, muovevo anche le braccia fingendo di nuotare. Orgogliosa di me stessa, mi diressi verso la doccia. Grondavo acqua e saltellavo mentre mi dirigevo verso la mia fila e l'ombrellone. Riconobbi da lontano mio marito, da qualche anno esibiva una piccola "piazzetta" nel bel mezzo della sua testaccia. Mi avvicinai silenziosamente, da dietro, e dopo averlo abbracciato gli deposi un bacio schioccante nel bel mezzo della pelatina. L'uomo che si girò trasecolato, non era lui ma per fortuna aveva il senso dell'umorismo perchè anche se sorpreso, non so se piacevolmente, mi disse: "Signora, se vuole puo' continuare fino a quando non torna mia moglie". Credo che sulla mia faccia siano passati tutti i colori dell'arcobaleno, dal bianco al rosso acceso, vedevo perfino il mare rosso. Chiesi scusa e non so come raggiunsi mio marito, tre file più avanti, che leggeva il giornale. Nei giorni che seguirono, quel signore, incontrandomi, mi salutava con aria complice e anch'io ricambiavo.
"Ma conosci quell'uomo?"La mia dolce metà, era diffidente."Certo risposi, per errore l'ho baciato sulla testa al posto tuo..."Logicamente, non mi ha mai creduto...