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Sotto assedio
"Ottimismo pragmatico...
"Cosa intende Capitano...
"Resistere a prescindere, con ottimismo ponderato, ragionato, pratico, giocare le proprie carte fino in
fondo e crederci...
Il Maresciallo Dizzi pensò a quel punto che il suo superiore fosse completamente impazzito.
Nella piccola caserma dei carabinieri di V. , posta in una collina un po' fuori mano rispetto al paese, dal pomeriggio si era scatenata come una guerra. Il clan di V., boss che il Capitano Della Corte aveva incriminato come mandante di una serie di delitti, usura, compartecipazioni ad appalti "truccati", collusioni per potere sul territorio; dal carcere in cui risiedeva aveva lanciato l'ordine a tutti i suoi affiliati, i piu feroci ed addestrato nelle azioni armate, di uccidere il Della Corte e radere al suolo la caserma.
Così, dopo l'uccisione del Carabiniere Pizzuto, da pochi mesi, di guardia, colpito da un fucile di precisione, e quella del Tenente Carli uscito dalla caserma e ucciso allo stesso modo crudele, l'edificio era ora frontalmente assediato dal gruppo mafioso, composto da una decina di persone. Forniti addirittura di bazooka per eseguire l'ordine di sgretolare il presidio, ora pronti all'attacco finale.
Il primo colpo dell'arma, il cui contraccolpo fece quasi cadere in terra l'uomo che sparava, come per avvertimento di far uscire i due ufficiali e ucciderli a sangue freddo seza pietà, colpì il tetto solo sulla parte che non dava sopra l'ufficio del Capitano, leggermente a destra del casottino. L'effetto fu devastane.
Portò via non solo tegole e contro soffitto ma anche parte di mattoni che aprirono una voragine sul muro portante che era nella stanza del Capitano, riparatosi con il maresciallo.
Sia Della Corte che Dizzi si erano subito protetti sotto la scrivania in noce, e Dizzi, sopraffatto dalla paura e il nervosismo prese a piangiere "Mannaggia, è la fine! Ma quanto ci mettono i rinforzi ad arrivare!".
Un gruppo di malviventi cominciò a correre in direzione dell'abitato oramai semi diroccato, per provare ad entrare nel comando. Nell'arco di pochi minuti come interminabili con tono perentorio Della Corte disse: " Si alzi Maresciallo, ho bisogno di lei!".
Come scosso da una scarica di adrenalina, il Maresciallo si alzò mentre il Capitano nel giro di un minuto aveva montato sulla scrivania una mitragliatrice speciale, a getto di proiettili perforanti, e porse al Maresciallo una sorta di cintura composta da questi proiettili al fine che lui potesse, come per le mitragliatrici, passargli man mano le munizioni una volta azionata l'arma.
Sul prato che circondava la sorta di fortino sotto assedio, il commando si era oramai esposto davanti la caserma per entrare, e nello stesso istante al figlio di Don V. vennero in mente le parole del padre "Mi raccomando, quell'uomo ha partecipato a azioni di guerra, dovete riuscire a colpirlo subito se non... . L'uomo sentì il rumore a ripetizione di un piccolo cannone che aveva preso a sparare a raffica. Fu colpito al petto, si afflosciò, sgurdo nel vuoto, e cadde sulle ginocchia privo di vita..
All'interno della caserma, il Capitano aveva aperto il fuoco sotto gli occhi dallo sguardo increduli ma illuminati da una sorta di folle felicità, del Maresciallo.
Il muro fu devastato dai piccoli missili che colsero di sorpresa e andarono a colpire allibiti gli uomini del Don, non fecero in tempo neppure a far tuonare di nuovo il bazooka, caddero a terra feriti a morte sanguinanti, sotto una pioggia di fuoco che li aveva colti senza riparo come facili bersagli da colpire. Era per loro la disfatta.
Un sopravvissuto prese a correre con la testa tra le mani, strascicando una gamba come spezzata, urlando, giù per i campi.
Il Capitano si fece spazio tra le macerie ed i cadaveri e andò subito a recuperare i corpi, con l'aiuto del Maresciallo, dei suoi ex-colleghi. Li misero all'ombra coperti dalla giacca delle loro stesse divise.
Silenzio, silenzio e di nuovo il rumore dei grilli sotto un sole forte. In lontananza sirene, arrivava la cavalleria, anche se in ritardo. Il Capitano, passata la tensione, si mise a piangere in modo sommesso.
"Capitano... il suo ottimismo pragmatico ci ha salvati..."
"Non avevo sparato ancora su uomini in carne ed ossa fino ad ora, nemmeno in Irak, in un primo momento la nostra fu una missione di pace, poi, capimmo subito che lo stato delle cose era diverso il trasferimento, non amo la una guerra, non me la sono sentita di continuare... e ora mi ritrovo a combatterne un'altra
I due, come per scaricare la tensione dopo aver salva la vita, si abbracciarono.
Ecco finalmente una camionetta di servizio, l'unica del paese, due uomini in divisa scesero e rimasero attoniti davanti lo strazio del campo di battaglia.
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