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La stanza condivisa
L'appartamento in cui soggiornavano era composto da una semplice grande stanza, dove era stato ricavato un piccolo angolo cucina, un mobile a soffitto divideva la zona giorno dalla zona notte dove era posizionato il letto doppio in stile antico, che stonava decisamente col resto dell'arredamento lineare e moderno.
Una porta scorrevole conduceva nel bagno, semplice e pulito, con un grande specchio che rifletteva la finestrella dai vetri smerigliati , e che faceva apparire quel bagnetto molto più ambio del reale.
Proprio sotto quella piccola finestra c'era la vasca in porcellana bianca che, piano piano si stava riempiendo, sotto gli occhi impazienti di Lara che controllava anche la temperatura dell'acqua, poiché l'impianto che forniva acqua calda era alquanto obsoleto.
<Erika, .. di solito l 'acqua non manca mai... ma qui, occorre un po di pazienza..>
Appoggiò l'asciugamano sul bordo del lavandino, scavalcò il bordo della vasca allungandosi dentro, tra la leggera schiuma profumata di lavanda.
<Erika,!.. ma che stai facendo? Qui il bagno è pronto... non vieni? >
<Si, si arrivo> rispose, indecisa se entrare nella stanza da bagno ancora con l'accappatoio indossato oppure no.
Erika non capiva il motivo di quell'improvviso imbarazzo che la infastidiva, mostrarsi nuda non le aveva mai causato paranoie, sino all'età di vent anni giocava nella squadra di calcio femminile del quartiere, ed era abituata condividere la doccia con le compagne, ma ora si accorgeva di arrossire per la timidezza.
Poi fece un respiro, entrò nella stanza da bagno, lasciò scivolare l'accappatoio per terra e si immerse nell'acqua, sorridendo davanti a Lara.
<Cara mia... domani ho pensato di andare a vedere il giardino botanico... così fai le tue belle foto alle piante acquatiche ,... ti piace l'idea?> disse Lara, mentre con le mani tirava a se i piedi di Erika in modo da allungare le gambe per stare meglio comode, poi aggiunse:
<È un giardino non molto grande, ma.. vedrai, ha un fascino particolare e ci sono anche delle ninfee acquatiche spettacolari...>
<Si, mi piace come idea... ma, come... come sono queste piante?> domandò Erika
<be.. sono come... questo!!>
e con la spugna tirò una schiumata sul volto dell'amica che, sorpresa dal gesto, rispose con un'altra spruzzata... e il gioco di spruzzarsi a vicenda le fece tornare bambine..., e dopo quello scontro giocoso, Erika si accorse di non provare più nessun imbarazzo ed anzi si sentiva felice di poter condividere con Lara qualsiasi cosa, anche le più intime emozioni.
Un altra cosa che Erika capì di quell'isola è l'imprevedibile mutare del tempo.
L'improvviso scoppio di un tuono preavvisò l'arrivo del forte temporale, che le convinse a cambiare i loro programmi.
Avevano in mente di cenare in qualche tipico locale della città , ma avrebbero dovuto correre sotto la pioggia battente, ovviamente senza ombrello e di certo sarebbero giunte completamente fradice. Decisero di aspettare che si placasse quella bufera, e così fecero.. aspettarono.
Aspettarono, ma vedendo non mutare la copiosa pioggia, decisero di cenare dentro casa, mangiando le poche cose che avevano comprato al mercato, compresa la grossa pagnotta di grano.
IL vento sibilava tra le fessure della finestra, spingendo la pioggia sin dentro casa, dal vetro si vedevano le palme piegarsi, i cartelli e i lampioni ondeggiare, poi... tutto cessò.
Di colpo smise di piovere, una leggera brezza prese posto del vento, e il cielo si riempì di nuove stelle ancora più luminose e belle.
Erika aprì la finestra, guardò fuori respirando quell'aria pulita e col sapore dell'oceano, vide la via deserta e disse
< Cosa facciamo?... vogliamo uscire ugualmente?... lascio a te la scelta, anche se io... starei bene anche qui dentro casa>
rispose Lara
<Facciamo così... anche a me non va molto di uscire stasera... e domani, possiamo svegliarci presto... anche l'alba ha la sua bellezza >
La sera passò veloce, si infilarono sotto la leggera coperta del letto sfogliando libri e riviste, ma presto il sonno ebbe il sopravvento e quando Erika vide Lara, con gli occhi chiusi ed il libro ancora tra le mani, decise di spegnere la luce.
Lara, prima che il sonno la rapisse del tutto, appoggiò il libro per terra e nella semioscurità della stanza, cercò il volto di Erika per darle il bacio della buonanotte e, questa volta, spontaneamente lo lascio cadere sulle sue morbide labbra.
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1 recensioni:
- Raccontino lineare e simpatico, pervaso da appena percettibile ambiguità. Complimenti e saluti
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