Quel complice peccaminoso sentimento, nato per una duplice e diversa necessità che felici ci ha uniti in armonia appagando le necessità di entrambi, per un lungo periodo, percorre ora le mie vene con la forza di spinta di un cuore ferito che sanguina che non accetta il rifiuto.
Rifiuto, nato da un malinteso da me provocato per un guizzo di gelosia e dal tuo carattere orgoglioso, duro, che non sa capire o non vuol comprendere (forse) per una condotta mutata.
Sei stata e lo sei ancora, la cosa più bella, che il destino ha voluto elargirmi.
Il sentimento che ho sempre provato e che continuo a nutrire per te, è limpido e puro, quelle oscene parole delle quali mi accusi, mi offendono.
Il bene che ho sempre dichiarato di provare per te, è sincero immenso, la gioia che provo al pensiero di te mi rende felice tanto da sentirmi in volo, intento ad accarezzare la tua immagine sempre presente impressa a carattere indelebili nella mia mente.
Consapevole di una improbabile tua decisione di ripensamento affidabile solo ad un miracolo, resto ardentemente speranzoso, affinché tu non debba nel tempo provare lo stesso dolore che mi tormenta di continuo.