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Quel Giorno, Quando La Vidi

Quel giorno, quando la vidi, Ella sembrava una donna come le altre: semplice, un po' impacciata, piuttosto timida, introversa.
Mi chiedevo cosa fosse quella sensazione che cresceva nel mio cuore percorrendo tutto il corpo facendolo rabbrividire.
Tremavo come una foglia scossa dai sospiri delle sue parole confuse.
Sì, una foglia rinsecchita che scricchiolava, crepitava ad ogni involontaria, tenera, delicata carezza.
Non controllavamo i nostri gesti, pareva che tutto venisse da sé, sembrava che ogni suono che la mia bocca impertinente pronuciava fosse stato attentamente revisionato, avevo subito ogni risposta pronta, improvvisamente conoscevo la verità di questo mondo.
E in quei momenti le sabbie del tempo cessavano di scorrere e la vita attendeva impaziente, non poteva più consumarmi, ero immortale.
Non più avrei temuto la vecchiaia, non più mi sarei chiesto il perché fossi qui, nessuno riusciva ad invadere la roccaforte dei miei pensieri, solo Lei alla quale spalancai le porte senza domande, senza alcuna pretesa.
Ritrovai la mia anima perduta, ora ero completo, la solitudine non erodeva più la mia sostanza.
Ogni cosa, ogni azione che compivo, era dedicata a Lei, e la stessa passione triplicava i suoi sforzi affinché il valore e il talento potessero superare i loro limiti di perfezione.
Tutto era divinamente strano, tutto era finalmente nuovo, come se fossi rinato, resuscitato da quella che una volta era la mia vita.
Con gioia mi inginocchiavo di fronte al radioso destino.
Qualche burlone lassù, avrà generato l'amena illusione dell'amore per allontanarci dalla vera essenza dell'esistenza.
Ahimè, troppo dolce quel sapore, troppo rosa il circondario, troppo grande il mio cuore, impossibile mi fu rinunciare a questa incantevole fattura.

Vivendo in un sogno, la notte vedevo Lei, non necessitavo d'altro, col suo sguardo languido e il sorriso di luna che irradiava il mio cammino.
Percorrendo le mie strade, le vegliava sulle mie scelte e quello che dapprima costituiva un ostacolo insidioso ora era una via diritta, priva di qualsiasi preoccupazione.
Ma un giorno venne a parlarmi il tempo, stufo di aspettare, stanco di essere ingannato.
Delle stelle mi parlò e di quanto fossero potenti.
Loro regolavano il fato di ogni uomo, i nostri desideri sono già scritti nei loro fulgidi e troneggianti archivi.
La natura deve compiere il suo corso, l'uomo non può dominarla, queste sono le regole.
E quando il tempo, il tiranno dalle luminose certezze, esprimeva un desiderio, esso si avverava inevitabilmente: gli astri realizzavano le richieste dei puri, il tempo non aveva mai dubbi e nessun peccato contaminava la sua materia assoluta.
Una sera, mentre contemplavo le stelle assieme al mio Sogno, il tempo impose il suo volere mediante l'antica alleanza con i cieli e gli scintillanti astri, figli loro.

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 17/10/2016 11:52
    Non sono arrivato alla fine ad esser sincero, ma fin dove ho letto mi è piaciuto un sacco. Ti invito dunque ad essere più sattivo in questo sito che sembra andare in malora, in mancanza di un timoniere che potrei essere io, ma non ho li fondi, la pecuria, come se suol dire.
  • sılɐɹʇsnɐ snɐʞ il 23/07/2013 14:31
    Perennemente visibile nel cielo di Lot, guardata con un sospiro da ogni amante, è la costellazione che governa i cuori e le passioni: la costellazione di "Elea ed Elrhon", o "dell'Amore Vicendevole". Le linee sinuose di due corpi sono come congiunte, al centro, da una fulgida Stella, la più splendente del cielo, Elèn dal chiaro volto, che assume molti nomi tra le razze ed i popoli: è Eärendil tra gli Elfi, ed Ishtar o Espero tra gli Umani.
    È il primo astro ad apparire, quando ancora il cielo non ha ceduto alla notte, ed il suo volto sfavillante s'accende come un monito, o un invito, ed è l'ultimo astro a cedere alla vampa del sole, estremo come i ricordi.
    La sua luce rossa brilla nel cuore del cielo e della costellazione. Secondo la leggenda è il cuore, unico, di Elea, la prima Elfa di cui parla l'antica Storia di Lot, e del suo amato, l'Umano Elrhon: dal loro amore, benedetto dalla Dea, nacquero i Mezzelfi, ma, soprattutto, il loro amore fu il suggello dell'accordo tra Umani, servi della Terra, ed Elfi, servi dell'Esistenza.
    "Perché noi saremo un unico cuore" si dicono nella leggenda Elea ed Elrhon. Il loro cuore è la Stella che vediamo precedere l'argento di Luri, e alla quale vanno le preghiere piene di sospiri degli amanti infelici e le benedizioni degli amanti felici o smemorati.
    ★ Elèn ✫"stella" per antonomasia, detta anche Eärendil, Ishtar, Espero (gigante rossa doppia con periodo di rotazione molto veloce, sicché le due Stelle sono indistinguibili e formano una massa gigante, tra le più luminose del cielo)
    ★ Mel ✫radice di "amare" in Quenya (bianca)
    ★ Elemmírë ✫"stella-gioiello" in Quenya (azzurra)
    ★ Veru ✫"coppia" in Quenya (binaria, bianco/azzurra)
    ★ Vanya ✫"bello" in Quenya (bianca)
    ★ Quellë ✫"languore" in Quenya (gialla)
    ★ Tintallë ✫"Vampa", epiteto di Varda in Quenya (rossa)
    ★ Narya ✫epiteto dell'Anello Rosso, "il Fiammeggiante" (rossa)
    ★ Anna ✫"dono", tengwar numero 23 in Quenya (bianca)
    ★ Elda ✫"Elfo" Quenya (bianca)
    ★ Elessar ✫"gemma elfica" in Quenya, epiteto di Re (azzurra)
    ★ Fíriel ✫"colei che sospirò" in Quenya (rossa)
    ★ Itila ✫"sfavillio" in Quenya (bianca)
    ★ Minya ✫"primo" in Quenya (azzurra)

3 commenti:

  • sılɐɹʇsnɐ snɐʞ il 23/07/2013 14:32
    ... per me c'è stato lo zampino di mel!
  • stella luce il 22/07/2013 11:40
    un sognante racconto... denso di immagini che fanno scorrere il racconto col desiderio di arrivare alla fine... l'inserimento della musica mi piace particolarmente... il tempo non può aspettare l'amore ma il suo arrivo non può lasciarci indifferenti...
  • augusta il 21/07/2013 10:50
    che dire.. una lettura meravigliosa e mi sono emozionata 1 beso

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