Sto vivendo la mia solitudine...
e ti chiedi perchè quella staffa crudele abbia ucciso con tanta facilità quell'uomo sulla corsia d'emergenza dell'autostrada.
Attimi. Attimo quello che sto vivendo nell'ascolto improvviso di questi singhiozzi idioti, fatti di pianto assurdo.
Oggi non si piange, ma si deve solo ridere, sorridere o essere irritati( vedi cartelloni pubblicitari). Sono troppo grande per piangere, un'adulta che piange di se stessa;ormai non resta altro che dirsi la propria disperazione nella banalità di un'esistenza fatta di niente.
Vorrei morire, dolcemente, ma morire, lo penso con serenità, lo immagino con dolcezza.
Provo a chiudere gli occhi e pensarmi morta, non è così terribile poi.
Ma pensarlo non basta. Quante persone morirebbero se si potesse farlo così? Forse metà del genere umano.
Ed io qui sola con la mia morte pagliaccia. Pronta a soffrire per me morta, ma sono sempre viva.
Anche la morte non ci è concessa quando la si desidera e penso con tenerezza a persone conosciute e sconosciute, animali e cose per cui ho significato e che hanno significato. Non voglio pensare a quelle che mi hanno voluta uccidere lentamente, alla loro freddezza nell'eseguirere l'esecuzione senza un attimo d'incertezza, di smarrimento.
Sono qui che muoio nella mia fantasia, mentre tutti vivono inconsapevolmente la loro
morte.
E penso a te, che per me non sei stato altro che lettere, parole, ed è strano che io pensi a te e non a mia madre o al mio ragazzo.
Penso ai tuoi pensieri, alle tue parole e questo fantasticare mi dà una tenera tristezza, una dolce rassegnazione.
Ma se penso, se continuo a sentire l'eco dei miei singhiozzi, questo sguardo ormai spento mi appare ancora più odioso. Questi occhi troppo tristi e lontani mi disturbano soprattutto quando guardandosi si velano di lacrime di vecchio.
E pensi a quando eri piccola e giocavi e ridevi, e non sentivi queste sensazioni odiose o forse anche allora andavi sola al buio a soffrire.
Non posso pensare di torturarmi così e contemporaneamente scrivere delle mie sensazioni di orrore per l'indifferenza forse anche mia.
Per questa stupida dimensione di essere umano che ha tutto da invidiare anche un cane che dolcemente dorme in un sole delicato prigioniero di sogni colorati e tiepidi come il suo stesso alito sulla mia mano.